Celda 211- Cella 211 (Daniel Monzón 2009)

Come mai non se n’è parlato? È un peccato che un film come questo (peraltro giustamente pluripremiato ai Goya) sia passato inosservato perché trovo che meriti tantissimo.
L’ho recuperato ieri e non mi ha affatto deluso.
Un film carcerario teso, ritmato, cattivo, con ottimi interpreti e facce giuste.
Mi ha colpito molto il fatto che, tra le varie cose, venga trattato a viso aperto un tema quantomai spinoso come quello della sudditanza del governo Spagnolo verso l’ETA.

Avrei voluto vedere il film al cinema ma dato che è uscito doppiato ho preferito aspettare il dvd e l’ho visto dal dvd italiano (Cecchi Gori) che non è affatto male.
Tra l’altro dopo aver visto il film in spagnolo ho ascoltato un po’ il doppiaggio italiano e non è affatto male con un ottimo Pannofino che doppia il protagonista Malamadre.
Altra cosa positiva del dvd è che i sottotitoli italiani non sono forzati nella versione in spagnolo, quindi è possibile vedere il film in lingua originale senza sottotitoli. Ci sono i sottotitoli forzati solo in una breve scena dove si parla in basco.
La qualità video del dvd è davvero molto buona (ho notato soltanto un difetto significativo con un piccolo problema di deinterlacciamento all’inizio ma sono certo che lo noteremo in pochissimi) e anche il making of è interessante (anche se i sottotitoli forzati in italiano non sono all’altezza, con alcuni errori desolanti).

Un gran bel film, recuperatelo e non ne sarete delusi.

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Un ottimo film, duro e capace di andare fino in fondo.
E assolutamente non tenero con il sistema carcerario e il potere dello Stato.
Roba impensabile in Italia.
Farebbero subito una puntata di Porta a Porta dicendo che i secondini e i poliziotti sono tutti buoni e che quindi ci vuole un film di riparazione.
E Giulio Base si offre in diretta per la regia

Concordo. Visto più o meno un mese fa, devo dire che mi ha piacevolmente sorpreso.
Di fatto, come dice giustamente Brass, la denuncia della sudditanza del governo … … (spoiler) è la denuncia forse più forte che viene veicolata dal film.
Zapatero non dev’esser stato molto felice nel vedere questo film (oddio, non è che abbia mai gridato contro la violenza delle forze di polizia spagnole, neppure quando spararono agli immigrati a Gibilterra…). Viva la Spagna di Zapatero! (ma dove…).

Bello, piuttosto duro e con alcuni passaggi difficili da digerire per la loro crudezza, la sequenza iniziale del taglio delle vene mi ha un po turbato.

Ma Brass e Malamadre sono fratelli?

Ecco dove lo avevo già visto!!! Me lo sono chiesto per tutto il film!

Gran film, è sempre difficile rendere credibili certe dinamiche carcerarie. Ottimo il ritmo, non c’è un attimo in cui rallenta, fatti bene i flashback sulla “normalità” a fare da contrasto alla durezza della situazione.

Interessantissima l’evoluzione del protagonista e del suo rapporto con Malamadre.

Una cosa che non ho capito: il colombiano aveva telefonato a qualcuno per segnalare il nome di Juan, ma la cosa è morta lì?

a me non è piaciuto granchè, forse avevo aspettative troppo alte
la storia mi è sembrata abbastanza prevedibile e alcuni passaggi sono veramente tirati per i capelli
poi quella fotografia livido-leccatina io ormai non la sopporto più
quando la riconosco alla prima inquadratura del film mi cadono i maroni a terra e difficilmente si riprendono

Mi reputo tra gli estimatori di questo film, visto all’epoca del topic e rivisto ieri sera dato che è disponibile su primevideo.

Il mio giudizio rimane invariato col precedente e col voto imdb che diedi all’epoca 7/10, fortunatamente avevo rimosso parecchio della trama e degli sviluppi, rimane altamente consigliato.

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Visto all’epoca dell’uscita in DVD. Piaciuto veramente tanto, soprattutto la caratterizzazione di Malamadre da parte di un grande Luis Tozar (recuperate anche Mientras Duermes - Bed Time (J. Balagueró, 2011). Teso, spietato, amaro.
Sarà un piacere rivederlo.

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