Se la notizia è vera, c’è veramente da indignarsi e vergognarsi per come le cose vanno in Italia. A indignare è sia il fatto in sé, dovuto sicuramente a incuria, sia soprattutto perché hanno cercato in tutti i modi di tenere segreta la notizia. Non so se il governo abbia un ruolo in questa orribile vicenda, ma intanto Sergio Castellitto, presidente del CSC, ci fa veramente una pessima figura e dovrebbe venire obbligato a dare quelle spiegazioni che finora si è rifiutato di fornire. Ma tutti i dettagli li potete leggere in quest’articolo, una delle poche fonti che ha divulgato la notizia. Un danno incalcolabile per film perduti per sempre. castellitto, che disastro - ancora buio pesto sulle cause dell’incendio divampato la notte dell’8… - Cronache (dagospia.com)
Non-ho-parole!
Faccenda strana, preoccupante. Ne avevo già letto qualcosa, poche settimane fa. Vergognoso è appunto dire poco. Non aggiungo altre parole…
Me e’ davvero un disastro!
C.
Questa è una tragedia e fa ancora più rabbia vedere che la notizia è stata in qualche modo insabbiata o comunque non diffusa quanto meriterebbe
catastrofe! 500 è davvero un numero immane di titoli… e niente back up digitali, immagino.
Lo status della cultura in Italia. Complimenti.
" […] I materiali più preziosi della Cineteca del CSC sono le pellicole in nitrato, altamente infiammabili: oltre a dover essere digitalizzate con urgenza, vanno conservate in particolari condizioni. A questo proposito chiedo quali precauzioni sono state introdotte per evitare un nuovo incendio, come quello che, il 6 giugno, ha distrutto un cellario intero, con perdita di importanti film anni 30 e 40, appartenenti anche a depositi privati […] Dopo l’intervento di vigili del fuoco e carabinieri, finora le uniche preoccupazioni sono state: una mail per proibire ai dipendenti di rivelare all’esterno l’accaduto; un contratto con vigilanza privata per presidiare i depositi […] lo stato di conservazione dei materiali (risultano chiusi per muffe nocive anche depositi di non infiammabili); le condizioni di sicurezza di oltre un milione di metri di nitrato che può andare in autocombustione sopra i 41 gradi con perdita del cinema italiano […] "
che porcheria. tutto materiale da preservare che in ogni caso stava molto probabilmente rischiando di andare in acetosi.
Aggiornamenti: castellitto in fumo – pelo e contropelo alla nota sull’incendio divampato l’8 giugno al csc - Politica (dagospia.com)
A me il comunicato di Castellitto non convince per niente. Mi dà l’impressione di un dilettante allo sbaraglio… I grandi studiosi e cinetecari del passato si rivoltano nella tomba…
Ancora però la lista non è saltata fuori!
Definivo il fatto, vergognoso. Adesso aggiungo volentieri un altro aggettivo: imbarazzante.
P.S. Excusatio non petita, accusatio manifesta.
forse meglio così o dopo averla compulsata potremmo darci fuoco in piazza
La lista è stata divulgata insieme al comunicato e si può scaricare dal sito del CSC.
@Saimo se clicco sul tuo hyperlink mi rimanda a quello soprastante di AN che rimanda a dagospia… ho provato a fare una capatina direttamente sul sito e cercare la lista ma a parte il comunicato di castellitto non trovo alcuna lista dettagliata. potresti lasciare un link diretto? anche un copiaincolla dell’elenco sarebbe wundebar!
Ciao, credo di aver corretto il link, che comunque è questo: https://fondazionecsc.b-cdn.net/wp-content/uploads/2024/08/elenco-titoli-B-04_completi.xlsx
porca lista, ma vi rendete conto che fior di nomi? demille, chaplin, clement lang griffith zampa emmer. roba da far venire un attacco coronarico a ghezzi.
perdonate la domanda forse ingenua, ma miracolo a milano di de sica era annoverabile tra i titoli rarissimi?
Mi ricorda storie analoghe accadute agli analoghi istituti in Turchia, Thailandia e Indonesia.
Ad essere maligni (e quando leggo certe notizie, lo sono), verrebbe da pensare che le condizioni di lavoro e organizzazione italiane non siano troppo dissimili…
se mi impegno a pensare che sono andate irrimediabilmente perdute le matrici di centinaia di film turchi mi implode il miocardio
il bello è che è accaduto 3 volte negli ultimi 30 anni… senza considerare i film in bianco e nero distrutti appositamente per grattare via il nitrato d’argento per rivenderlo per finanziare altri film. Pratica diffusissima fino agli anni 60 quando, una volta finito il ciclo vitale di un film, la pellicola ormai diventava come un pacchetto di sigarette senza ormai più una sigaretta dentro. Ovvero, inutile. Fuori uno, sotto un altro.
Comunque… son curioso di sapere quali siano state le eventuali responsabilità di questo misfatto italico