Chi ha smesso di andare al Cinema?

Quello lo farei anche oggi, mi sono perso l’Ultimate Cut di Caligola a 70km solo perché dopo avrei dovuto attraversare a piedi una città piena di sgherri castellariani all’1 di notte. Quelle poche volte che c’è qualcosa di clamoroso e irripetibile, se posso, parto. Per l’opera in sé, non perché 100 anni fa per vedere un film era più comodo raggruppare più persone possibile in una sala.

Non c’ero, io ho l’impressione che nei primi anni 2000 la qualità si sia abbassata di parecchio. Da adolescente ero convinto di avere qualche problema alla vista perché i titoli di coda li vedevo sempre diciamo doppi, poi mi hanno spiegato che era il proiezionista che non faceva bene il suo lavoro. Magari da bimbo non ci facevo caso, e ovviamente ho conosciuto proiezionisti che ci tenevano molto (i primi a criticare la qualità media delle sale)

Scherzi? Fino al 2018 il multisala dietro casa lo faceva. “Fine primo tempo” farlocco, più volte che no nel bel mezzo di un dialogo, poi prima che ricominciasse il film un paio di minuti di pubblicità . Magari lo fanno ancora, chissà.

Anche per me è stato un problema. Dover fare la retrotraduzione letterale in inglese dei dialoghi è decisamente un altro dei fattori che mi aveva allontanato dalle sale italiane. Nell’ultimo periodo, dopo un leggero miglioramento, ho notato pure che la diffusione delle versioni originali in sala è diminuita, altro fattore di allontanamento.

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credimi, questo è un problema vecchio quasi quanto il cinema. come anche tutti gli altri posti in essere, fotomania a parte.

riprendendo in fondo la cara vecchia tradizione dell’intervallo che serviva a far pausa bagno, snack o sigaretta. che io sappia però alla follia delle interruzioni ogni 20’ come in tv ancora non ci siamo arrivati. per un cinefilo come per l’amante della sala in quanto situazione, sarebbe davvero il colpo di grazia

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Al di là delle battute, condivido questo aspetto; anzi, il reparto audio è ciò che più amo e bramo nel cinema.
Vivere in appartamento costringe a compromessi in questo senso.

Da anni sogno di avere una stanza insonorizzata, con magari un proiettore e un Surround decente proprio per trasferire quanto più possibile l’esperienza della sala in casa.
Non sono esattamente un purista della qualità audio/video, quindi sarei felice anche con un’attrezzatura modesta.

E uno dei punti è questo: ormai abbiamo in casa schermi sempre più grandi e impianti audio economici che se non l’alta fedeltà offrono quantomeno un surrogato accettabile, le novità arrivano in homevideo o sulle piattaforme di streaming prestissimo, chiaro che rinunciare al cinema diventa più facile.

Poi, come è stato già detto, dipende anche da dove si vive; alcune zone offrono di più rispetto ad altre in termini di scelta.
Io guarderei volentieri vecchi film che amo in qualche cinemino di periferia se ce ne fosse la possibilità; l’idea romantica di cinema mi risulta, oggi, più affascinante del cinema stesso.

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già. l’audio è una seconda sceneggiatura, in alcuni casi anche una prima. e qui non ci son santi, il bombardamento sonoro di una sala è irriproducibile in casa propria, a meno di rischiare chiamate del vicinato al 113.

e ri-già. niente però che non sia risolvibile con un buon paio di cuffie, che vanno anche a liquidare efficacemente rumori esterni dabbasso, dall’alto o accanto. da un gran bel pezzo ormai vado avanti così, isolandomi tipo hurt nelle vasche di deprivazione sensoriale (in questo caso di accentuazione) in stati di allucinazione, aggravando una già parziale sordità congenita. ma abitando in un quartiere/stabile chiassosissimo, o così o nientì.

assicuro che disponendo di un’ampia muratura (diciamo almeno un 3x4) la videoproiezione casalinga quasi scalza la sala o ne dà la giusta illusione. e basta davvero poco, anche un videoproiettore da pro-loco connesso al pc e a casse da impianto stereo e la fortuna di un seminterrato da adibire a saletta privata.

qui peraltro per quel che concerne l’audio si va al paradosso se non quasi al cortocircuito: fior di impianti dal suono olofonico, HQ HD etc, e non poterli usare per il quieto vivere condominiale…

sottoscrivo anche gli spazi tra le parole. d’altronde era proprio in quei cinema o nelle sale di terza che trovavi i proiezionisti più preparati.

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E poi abbiamo tutti omesso una cosa fondamentale… io 2 ore senza pisciare non ci sto e non aspetto il primo tempo :sweat_smile:
Non ho più l’età per il cinema.

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come gimmick non sarebbe effettivamente male dotare di pappagallo gli avventori, specie in caso di proiezioni comiche.

Ciao!

A me piace andare al cinema, la sala, il fatto di guardare lo stesso schermo con persone per lo piu’ sconosciute, al buio e in silenzio per diverse decine di minuti, parlarne dopo (magari davanti una pizza e un bicchiere di acqua minerale [scusa @Zardoz ! :joy:]) con gli amici o, raramente (di piu’ ai cineforum/rassegne/festival),con chi non si è mai visto prima; per me e’ un piccolo rito collettivo laico. Poi ci sono tanti aspetti negativi che avete gia’ sottolineato ma, sempre a mio avviso, la visione casalinga sara’ sempre e solo un surrogato del cinema, praticamente televisione. Poi ultimamente ho visto degli ottimi film (tra cui “Profondo Rosso” che e’ come se avessi visto per la prima volta: impagabile il gridolino di stupore di una parte del pubblico quando viene svelato l’assassino), tutti tranne uno che non menzionero’ piu’. :smiley:

Ciao!
C.

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Non occorre scusarsi, Cage, ci mancherebbe. A volte l’alcol, dopo certi film, serve semplicemente per “digerirli”. Più raramente, per dimenticarli proprio.:grimacing: Parentesi gastronomico-alcolico chiusa, hai centrato bene un buon motivo, per andare ancora in sala. Hai parlato di “rito collettivo laico”. Non potevi usare espressione migliore. Poiché indica il piacere, se vogliamo “intrinseco”, nel condividere anche con perfetti sconosciuti le più disparate emozioni. Quando scattano poi le risate collettive, be’, è il Nirvana.:heart::heart::heart:Perciò, grazie Cage. Brindo alla tua salute. Ma non con l’acqua… :smiling_face::beers:

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Rito collettivo.

Sono geloso: lo scrive Cage e brindi. L’avevo scritto io e manco mi hai salutato :joy::joy::joy:

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ah beh se vogliamo andare di sponda filologica io avevo addirittura parlato di liturgia e caverna platonica. mi faccio un vinello in solitaria :sweat_smile:

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Scusa, King. Con tutti i post, l’uso da parte tua di tale espressione mi era clamorosamente sfuggito. Chiedo venia. In compenso, non mi è sfuggito il fatto che hai parlato di “bicchierino di grappa”. E la cosa, ti fa supremo onore… :kiss::laughing::ok_hand:
P.S. Un’immagine meravigliosa : io, King e Schramm. In una cantina adibita a sala proiezione. Sul maxi schermo, scorre il br 4k di 2001. E noialtri, mentre il Danubio Blu va a tutto volume, accompagniamo proiezione e musica col nostro “controcanto” . Carichi di birra, vodka e Jaeger… :stuck_out_tongue_winking_eye::stuck_out_tongue_winking_eye::stuck_out_tongue_winking_eye::stuck_out_tongue_winking_eye::poop::poop::poop:

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ti ringrazio ma se mescolo birra jager e vodka i risultati li leggi sulla nera locale l’indomani :rofl:

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Mescolare un po’, senza esagerare, si può fare. Fidati. Senza esagerare, appunto… :smirk::cocktail:

Mai senza. Adoro guardare i film in sala, ancora non m’è passata. Certo, i multiplex non possiedono il fascino delle sale di una volta, era un mondo completamente diverso; mi mancano le vecchie locandine, le fotobuste, tutto ciò che era andare al cinema negli anni 70-80. C’è una mentalità da Blockbuster, da franchising nelle mutisale odierne; però oh, il grande schermo è il grande schermo pochi cazzi.

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Ciao!

Scusate non avevo letto con attenzione, senno’ avrei aggiunto: “come gia’ e’ stato detto” prima: di “rito collettivo”. :sweat:

Comunque vorrei anche aggiungere che senza DVD non avrei avuto occasione di vedere alcuni dei film che piu’ mi sono piaciuti nella mia vita; per fortuna che ci sono (ancora).

A questo punto, in vostro onore, alzo un calice, con fare ieratico, di succo d’arancia! :smiley:

Ciao!
C.

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Ma dai, ho scritto solo per fare un po’ di innocuo trollismo cameratesco :smiley:

Ovviamente la preferenza per i film in sala nulla toglie alla funzione salvavita dell’home video. Senza DVD/BR probabilmente questo sarebbe un forum basato solo sui ricordi di antiche visioni con una quantità di imprecisioni proporzionate all’età dell’astante ed al grado d’incrostazione dei suoi neuroni.

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Già le vhs, a fine anni '80,erano fondamentali per me, per recuperare certi film che altrimenti non avrei mai visto… :wink:
P.S. Anche se, proprio pochi mesi fa, “Casablanca” in sala, è stato davvero come vederlo per la prima volta. Guarda caso… :heart_eyes:

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Ciao!

No ma nessun, problema!

E’ probabile, anche se io mi sa che sto avendo un decadimento dei neuroni che cresce in maniera non lineare e ormai ho difficolta’ a ricordare pure che ho mangiato ieri! :slight_smile:

Ciao!
C.

Direi che questo riassume il mio pensiero.
Premetto per correttezza, per chi non mi conosce come utente, che non ho il livello di passione pervasiva della maggior parte di voi, ne tantomeno sono un collezionista e/o studioso o filologo del mezzo come alcuni di voi.

Ma ho sempre amato il cinema, e vista la mia età l’amore si è sviluppato parallelamente con visioni sul grande e sul piccolo schermo.

Fino al 2019, le mie più o meno 2 visioni al mese in sala me le facevo, ma ammetto che, come per molti, è stato il periodo di chiusura del covid a farmi distaccare quasi completamente dalle sale…dalle riaperture, sarò andato solo 3-4 volte, ma sto lentamente riprendendo.
Del resto se non sbaglio il settore italiano è quello che dal baratro delle chiusure covid si sta riprendendo più lentamente, statistiche alla mano.

Nel frattempo sono aumentate ovviamente molto le visioni home, ma non è la stessa cosa.
Il mio schema è sempre stato, banalmente: multisala per film spettacolari, che beneficiano dell’audio video, e salette minori (quelle che rimangono) per film alternativi alla grande distribuzione.
Per fortuna pur abitando lontano da città medio grandi, nei centri intorno a me si è sempre trovato sia l’uno che l’altro (anche se @schramm mio concittadino si lamenta…).

E altrettanto per fortuna sono abbastanza impermeabile alle distrazioni quando sono in sala, e sala vuota o piena per me non fa praticamente differenza, anzi sono uno di quelli per cui la visione di un film è un rito collettivo, anche se silenzioso.
In generale devo dire che i casi in cui sono stato infastidito in qualche modo dai vicini si contano sulle dita di una mano… o sono fortunato io a vivere nella zona più civilizzata d’Italia, o la maggior parte di voi probabilmente è un po troppo sensibile e dovrebbe vivere in una caverna :wink:

Ecco l’unico punto che un po mi allontana dalle sale semmai è che ormai sono abituato alla fruizione in lingua originale, e guardare i film doppiati mi scoccia abbastanza (@King_Ghidorah non si tratta di “sfumature” di recitazione…E’ buona parte della recitazione. Poi per carità capisco benissimo la preferenza per un doppiaggio che permette la fruizione senza concentrarsi sul parlato straniero o sulla lettura dei sottotioli, però in quel caso banalmente non si può esprimere un giudizio se non parzialissimo sulla recitazione, secondo me)

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no non sbagli. il covid ha fatto venire a parecchi una gran voglia di tornare in sala, per quanto li abbia costretti a una compulsiva fagia filmica casalinga quotidiana. voglia che è pienamente riesplosa e ha trovato appagamento una volta cessato tutto il delirio di distanziamenti e obbligo di mascherine durante la visione.

l’unica bella grande sala che la città aveva quando divenni tuo concittadino (a singhiozzo: nel tempo sono stato apolide in molte altre città d’italia) era a mia memoria il gonfalone (il politeama non era ancora una trisala, ed era anch’essa di punta e sempre strapiena, oltre che tenuta benissimo: oggi è un lerciaio) che oggi è una sede della caritàs e che aveva un soffitto degno di una chiesa o di un museo, più bello di quanto passava sullo schermo, pieno di affreschi. nel corso dirimpetto al portone dell’ex informagiovani, c’era l’ultima agonizzante bisala a luci rosse e di terza visione (non ne ricordo più il nome). locali entrambi spariti, quest’ultima subito, il gonfalone nel 95. la mia lamentela principale più che alle sale in sé (le condizioni di quelle cittadine centrali si sono nel frattempo imbruttite e il malatesta ha chiuso poco prima del covid) riguarda l’assenza di sale con v.o. sottotitolate (sui motivi per cui si trova abietto in sé e non il doppiaggio ci sarebbe da aprire apposito topic). ce n’è una sola che dà in via ancora sperimentale un solo film alla settimana e sono quasi sempre titoli scarsamente interessanti o che ho visto altrimenti molti mesi, se non anni, prima.
la bacheca dei consigli, che forse ricorderai, richiedeva fino al 2019 a gran voce più visioni originali e più sale che le programmassero. ti sembra cambiato qualcosa? per il resto io i cinema ancora li frequento, ma solo alla volta di film italiani o di festival. fino a poco tempo non mancavo neppure un solo FFF, che pure ha sempre avuto per il 95% dei casi operette e operacce da metadone scaduto che facevano regolarmente tornare a casa con memorabili prolassi scrotali.

a favore della visione casalinga spezzerei comunque la lancia della quantità. con tutt’altra non comparabile spesa, puoi prenderti di infilata anche 3-4 film al giorno se ti gira. fallo al cinema, ti parte più di un quarto di stipendio.

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