Anno 1963
Altri titoli In capo al mondo
Who Works Is Lost
Durata 90
Origine FRANCIA, ITALIA
Colore B/N
Genere DRAMMATICO, PSICOLOGICO
Specifiche tecniche PANORAMICA
Distribuzione DEAR FOX
Vietato 14
Regia
Tinto Brass
Attori
Sady Rebbot Bonifacio
Pascale Audret Gabriella
Franco Arcalli Kim
Tino Buazzelli Claudio
Piero Vida Gianni
Enzo Nigro Mauretto
Monique Messine La modella
Quando con l’opera prima si arriva al capolavoro, almeno imho. Lontano, dati i tempi, dalla sperimentazione pop di molti film successivi, qui il Maestro mostra la sua Venezia non certo in chiave turistica, ma nella sua realtà. Bonifacio B., il protagonista, è l’alter ego di Brass (si chiama come il figlio se non erro) e vaga per la città in attesa della risposta alla sua domanda di assunzione per un impiego. Ricorda il padre autoritario (scena divertentissima), l’infanzia e i suoi rapporti con la religione, l’amico morto e quello internato, l’aborto della fidanzata, per poi capire che ‘‘chi lavora è perduto’’, come dice il titolo, rifiutando l’integrazione nella società. Influenzato dalla Nouvelle Vague, è sperimentale, veloce e divertente nella sua amarezza. Alcuni aspetti sono datati, ma la meravigliosa libertà e l’anarchia di fondo non lo sono affatto. Dopo aver visto il film ero contento di non essere da solo, sono anch’io un pò Bonifacio B.
Merita un DVD a 2 dischi, strarestaurato e zeppo di extra, a buon prezzo.
…il master ritrasmesso recentemente da rete 4, che io ho visionato già iniziato… non era affatto male…sarebbe necessario informarsi sui paventati prossimi passaggi tv…
Lo hanno dato due volte: oltre a quella di inizio gennaio anche nel 2005, sempre i primi di gennaio. Peccato che la copia di rete4 sia quella di 78 minuti senza la sequenza a colori.
Abbiamo il piacere di informarti che il film da te richiesto
CHI LAVORA È PERDUTO di Tinto Brass sarà trasmesso Lunedì 6 Aprile 2009 alle ore 23,00 su Iris.
Qualche anima pia ha la possibilità di registrarlo?
Dopo averlo rivisto (uno dei film italiani più belli degli anni '60, c’è poco da fare) volevo chiedere: ma Buazzelli fu doppiato dallo stesso Brass? La voce sembra la sua.
Mondo can
Mondo boia
se crepa de fam
se crepa de noia.
Mondo boia
Mondo can,
che ernia
per un toco de pan!
Non esiste manco in VHS? La registrazione 2005 da Rete4 (che ho) è l’unica versione?
Il sito di Ranjit (che vorrei contattare per ringraziarlo tantissimo) dice che la sequenza del funerale dell’amico partigiano è stata originariamente realizzata a colori (c’è pure la foto). Nelle copie in circolazione tale sequenza c’è, ma è in B/N.
E ovviamente il commento più autorevole del mio amico Ranjit:
At long last it’s available on DVD in Italy, and the source material and transfer are quite good. The transfer is 1.85:1 letterboxed 4×3 format (not the 1.66:1 claimed on the packaging). I would have preferred either 1.85:1 at 16×9, or open-matte at 4×3. Oh well… Unfortunately, this is the general-release version, about 78 minutes (75 at PAL speed). Now, in several interviews, Tinto insisted that the general-release version was identical to his original festival version in every way except for the title change. The accompanying brochure quotes one of those interviews: “The commissioner deemed it an offense to morality, to family, to home, to everything, so much so that he told me, ‘Do it over again, then we’ll talk.’ Rather than do it again I changed the title to Whoever Works Is Lost and in the meantime the government changed… The government… was center-left and was thought to be more liberal. Moral: With the change in title, the officials pretended it was a different movie, and avoided ordering any cuts as well as the ban that had held back To the Ends of the Earth. The film was released, identical to the original version, and it didn’t offend anyone anymore” (Franca Faldini and Goffredo Fofi, editors, L’avventurosa storia del cinema italiano raccontata dai suoi protagonisti (1960–1969), Milano: Feltrinelli, 1981, p 233). Well, that’s what Tinto said in 1981. My guess is that he had never purchased a ticket at a boxoffice to see a showing of Whoever Works Is Lost, and simply assumed that since no cuts had been mandated, it was still his original movie. Then he must have seen a print, for he made a different report in later years. Stefano Iori in Tinto Brass (Rome: Gremese Editore, 2000, p 95) correctly notes: “…the film originaly entitled To the Ends of the Earth… had a delayed release, with cuts, modifications, and with a new, absolutely more provocative title, Whoever Works Is Lost.” Not knowing what to make of those contrary claims, I asked Tinto himself, in April 2004 when I was flown to Rome to interview him for a DVD. He told me that Whoever Works Is Lost, which he was mysteriously convinced had been released on VHS, was a censored version. He gave me an example of a missing scene: the priest irritating the young Bonifacio during confession. I was surprised, because that scene was definitely included in the version I had seen. No, Tinto told me, the original in To the Ends of the Earth was considerably stronger and longer, with shots of the priest sticking his fingers in the boy’s ear, and so forth. He told me that he still had a 35mm print of the original version. I was floored. Anyway, as soon as I got this DVD, I decided to check three things: subtitles (no), color sequence (yes), fingers in ear (no). Raro is convinced that the version on the DVD is the original edition, and I am convinced that it is a censored edition, about 12 minutes, or maybe even 20 minutes, short of the original.
macché pigro, l’ho letto… ma alla fine ho incollato tutto il paragrafo… infatti mi riferivo all’ormai abituale prassi, quanto meno nella maggior parte dei dvd italici, del formato letterboxed 4:3
Immaginavo fosse come scrive il buon Ranjit, perchè se non si parte dai materiali originali dell’archivio di di Brass, come ha fatto meritoriamente la Cult Epics per L’urlo e invece si procede verosimilmente da altro, si incorre in questi risultati. Cioè bisogna diffidare e sottoporre a verifica stringente ed incrociata i documenti e il materiale filmico, non solo perchè si ha a che fare con Tinto Brass e con la sua opera per cui la censura ha sempre avuto un’attenzione “indesiderata”, ma perchè, filologicamente, per dirla alla Jacques Le Goff, i documenti “mentono sempre”, tranne quando resistono al fuoco di tutte le verifiche messe in atto per smentirli.
Ma qualcuno poi, oltre a Ranjit, l’ha preso e visionato il dvd della Raro? Qualche impressione? Bisogna accontentarsi anche se è una versione parziale?
Io l’ho acquistato, sapessi come i film di Brass mi piacerebbe vederli tutti come Dio comanda, ma è evidente, ad occhi ed orecchi esperti, che il film è cut, trattasi di DVD5 (3,81 GB), video: 4/3 1.85:1 (e non 1.66:1 come riporta il retro del dvd) letterbox, durata 77’45, audio italiano Dolby Digital 2.0-AC-3. E’ stata reintegrata la sequenza a colori a dispetto dei passaggi televisivi. Cosa desideri sapere di specifico?
Qualità del master appena sufficiente, non è certo una lavoro alla Camera Obscura, per intenderci
Extra trascurabilissimi (una “dotta” conversazione tra due critici, quasi 30’ che potete spendere in altri modi, utilissimi al confronto)