Cinema! (Pupi Avati, 1979)

regia di P. Avati (1979)
Nell’Italia di metà anni Sessanta, quattro amici ormai vicini ai trent’anni inseguono con ostinazione e appassionato candore il sogno del cinema tra Bologna e Roma. Con Lino Capolicchio, Gianni Cavina, Carlo Delle Piane, Daniele Formica.

Anno di messa in onda: 1979 (TV1)
Regia: Pupi Avati
Soggetto e sceneggiatura: Pupi Avati con la collaborazione di Maurizio Costanzo, Antonio Avati
Con Lino Capolicchio (Giuseppe), Gianni Cavina (Giuliano), Carlo Delle Piane (Carlo), Adriana Innocenti (la madre), Roberta Paladini (Sandra), Pietro Brambilla (Luigi), Daniele Formica (Giorgio), Paolo Turco (Renato), Ferdinando Orlandi (Ferdinando), Adolfo Belletti (il nonno), Tonino Pulci (Tommaso), Giulio Pizzirani (Giulio), Luigi De Filippo
Ambientazione: Fiorenzo Senese
Costumi: Luciana Morosetti
Direttore della fotografia: Franco Delli Colli
Musiche originali: Amedeo Tommasi
Produzione: Rai International Tv – A.M.A. Film

Rai Storia
Alle ore 13.00

Punt. 1 - Lun. 28 feb.
Punt. 2 - Mar. 1 mar.
Punt. 3 - Mer. 2 mar.
Punt. 4 - Gio. 3 mar.

http://www.rewind.rai.it/scheda.asp?serie=184

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Appena vista la prima puntata.

Come nella migliore tradizione avatiana, memoria e fantasia si fondono per creare una storia semplice e toccante, che ci fa rivivere con coinvolgimento emotivo le sensazioni e le vicende che sperimentano i protagonisti di questo racconto.

Come sempre l’ambientazione bolognese è vincente e riesce a rendere il tutto estremamente vero, toccante, concreto.

Mi chiedo quanto ci sia di autobiografico nella storia narrata da questa miniserie televisiva, credo molto. Pupi Avati si è mai espresso in merito?

Visibile su raiplay.

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A memoria dovrebbe essere una versione romanzata della realizzazione di Balsamus, compreso se non erro il (poco credibile) finanziatore misterioso.

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Secondo lavoro televisivo dei cinque di Hengel Gualdi per Pupi Avati, dopo la sigla di Jazz bandrealizzata l’anno prima, per lo sceneggiato omonimo.
Questa é la copertina del 45 giri.
Curiosità uscì anche il 33 giri, che ogni tanto, in qualche mercatino rispunta fuori, in discrete condizioni visto il mediocre successo e la scarsa pubblicità di lancio da parte della casa discografica, tranne l’eccezione di invitare il cast e il sassofonista, in una puntata di Domenica in, condotta da Pippo Baudo.


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Lo sceneggiato è estremamente autobiografico, ripercorre le tappe della maturazione artistica e personale di Avati.
Il regista inserisce nei suoi film gli elementi della sua vita privata, tanto quelli eccezionali quanto i piccoli avvenimenti quotidiani, trasfigurandoli, rendendoli poetici e speciali, facendoli diventare parte di qualcosa che resterà, ad imperitura memoria, a fare parte del patrimonio culturale italiano. E questo si può dire in generale di una buona parte dei suoi film, quelli più intimisti e delicati.
Per quanto riguarda Cinema!!! il discorso è ancora più azzeccato, perché con questo lavoro televisivo Avati intende davvero immergersi nel fiume dei ricordi, lasciarsi trasportare dalla corrente e dall’impeto di quel flusso per poi raccontarci le cose più belle e significative che gli sono capitate in questo suo percorso, in questa avventura che lo ha reso quello che è.

Peccato non avere visto prima Jazz band, che scopro essere il primo vagoncino di questo treno dei ricordi: stesso cast, stessi personaggi, il tutto però ambientato qualche anno prima, quando Pupi, ancora lontano dallo scoprire la sua passione per il cinema, si dedicava (con lo stesso impegno e la stessa enfasi) alla musica jazz.

Sono giunto alla terza puntata e mi piacciono un sacco le sequenze dedicate a Tonelli, che interpreta sé stesso in modo ironico e forse un po’ caricaturale… Ma mi piace pensare che lui fosse veramente così! Che sagoma!

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Finalmente vista anche l’ultima puntata.

È davvero bello vedere come Avati nel raccontarsi fosse genuino e trasparente, sotto certi aspetti anche candido, mostrando anche le cose accadutegli di cui uno potrebbe vergognarsi o in ogni caso non essere fiero.

Lui invece, con sguardo onnicomprensivo quasi da narratore onniscente, lascia da parte i suoi pudori e mostra diversi aspetti signigficativi della sua esperienza, ivi compresi anche i suoi fallimenti, le sue disillusioni, le esperienze frustranti o imbarazzanti. Mi è venuta una gran voglia di riguardarmi Balsamus sotto la nuova ottica che questa mini serie mi ha proposto, lo farò a breve.

Chicca dell’ultima puntata: il cameo di Fangareggi!

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