Clown (Jon Watts, 2014)

E’ il compleanno di un bimbo, figlio di una familgiola a modo, per il festeggiato è previsto un backyard party con tanto di clown, il quale all’ultimo minuto darà buca.
La madre disperata chiama il marito Kent, un giovane agente immobiliare che si adopererà per animare la festicciola del figliol prodigo, caso vuole che l’agente in questione trovi in una delle sue case in vendita un baule con un vecchio costume da clown e il problema e risolto.
Andrà tutto bene, una festa coi fiocchi, il tutto fino a che Kent si renderà conto di non potersi più togliere il costume…

Sono sincero, mi aspettavo un mediocre film per Juggalo e invece è stato una piacevole sorpresa, la trama ha un non so che di deja vu, il costume/maschera/vestito che lancia una maledizione, che non si toglie più, che cambia i connotati, la metamorfosi, per certi versi mi ha ricordato in particolar modo La Mosca di Cronemberg e Rare Exports.
E’ un film di ottima qualità e ben articolato, i primi momenti il clown è quasi buffo e goffo, poi piano piano comincia il disagio, le prese per il culo da chi lo incontra, triste e e maldestro scoprirà piano piano la verità della sua maledizione in un continuo degenero.
Meno leggero di quanto ci si aspetti, non mancano crude scene di violenza fisica e psicologica, non delude, un horror parecchio vivace e meno scontato di quanto lascerebbe presagire.
C’è anche un inutile cameo di Eli Roth, che ormai è diventato il Jimmy il Fenomeno dell’horror moderno.

Visto in sala, mi ha divertito veramente un sacco. Politicamente scorrettissimo: un horror che mostra con tanta disinvoltura bimbi sbranati era merce rara pure nei mitizzati anni 70, quindi figuriamoci oggi. Gore e umorismo nero a piene mani, storia ovviamente trascurabile che tanto la vera ragion d’essere del film sono le efferatezze.

Il trailer era ottimo, e l’idea in sè è fortemente kinghiana. Perso in sala, conto di recuperarlo in dvd o br, attualmente a noleggio in videoteca.

visto nel bd italico: l’idea di partenza è carina ma l’idea è tirata troppo per le lunghe e 100 minuti sono troppi per una trama esile e che nella prima mezz’ora ha già giocato tutte le sue carte. I canonici 85/90 minuti di questo tipo di horror erano secondo me la giusta durata per mantenere alta la tensione fino al prevedibile finale.

Non male, ha il piglio da favola horror, con questa spiegazione tutta particolare delle origini della figura del clown. Riesce a prendere anche me, che non amo gli horror basati su figure mostruose

Non so se sapevate la terribile trovata pubblicitaria “Mede in Italy” quella del poster censurato, perchè quello originale considerato troppo impressionabile. (si parlo di quello a inizio post.)

Signore e Signori, ecco il bieco poster italiano:

Comunque fa più ridere la definizione di “Maestro dell’horror” attribuita a quel mentecatto di Eli Roth

Al The Space avevano affisso quello normale, ignoravo tale (finta) censura.


Più che altro, furbo profeta della nuova exploitation. Ammetto candidamente che alcune cose prodotte da lui mi garbano più dei film che ha diretto, vedi Aftershock e Cabin Fever 2. Però attendo con curiosità Green Inferno, lo ammetto. :munch:

Non male in effetti, anche se prevedibile e un po’ troppo lungo.
Anch’io mi aspettavo una bambocciata e invece è un horror sicuramente dignitoso.
Certo, il protagonista non ha carisma, la fotografia dai colori mosci non mi piace (ma è una scelta precisa) e la trama è esilissima, però la cattiveria c’è e ammetto che mi ha persino dato un po’ fastidio (sto invecchiando… vedere bambini sbranati mi mette a disagio…).

Il blu ray italiano è ok (l’ho preso su amazon a prezzo bassissimo) e i sottotitoli in italiano non sono forzati nella versione in lingua originale.
Niente extra se non il trailer italiano.

Visto anch’io di recente in br. Quoto vari interventi precedenti: bella idea ma troppo lungo, 10-15’ potevano tranquillamente essere tagliati. Comunque più che bravo il protagonista, “faccia comune” e appunto benissimo così, splatter adeguato ma senza inutili eccessi. Poteva essere un ottimo film, e invece è solo un buon horroretto. Accontentiamoci…
P.S. Pur essendomi simpatico, Roth sicuramente NON è (e mai sarà…) un “maestro dell’horror”. Uno scaltro e intelligente paraculo, questo sì, con cui condividerei sicuramente qualche cena e varie birrazze. A proposito: per “Green inferno” i cartonati nelle multisale sono MOLTO simili a quelli esibiti per “Clown”. Mah…

Confermo tutto quello che avete scritto: horroretto nella media che alla fine raggiunge modestamente il suo scopo, fatto piuttosto bene, un po’ lunghetto.

Direi che siamo tutti concordi sul fatto che la pellicola sia un po più lunga del dovuto, il film a me è piaciuto quasi nella sua totalità.Concordo con l’analisi di Swatte, ovvero una prima parte quasi divertente, il protagonista che non riesce a levarsi il costume mi ha strappato grasse risate.
Io ho trovato disturbante il bambino figlio del protagonista, non so perchè ma ha un volto che definirei diabolico.

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