E invece non c’entra nulla con Blow Up, secondo me. E’ uno dei migliori Tinto Brass di sempre, e un ottimo esempio di ibrido giallo/psych-movie. Riveditelo.
Concordo. Molto pop (commistione cinema-fumetto, scenografie). Blow up è omaggiato da una locandina. Ma sono film diversi con pretese diverse. Brass non voleva certo essere Antonioni, voleva essere se stesso e c’è riuscito. Sempre.
guarda, anche io me lo sono chiesto, ma poi l’ho preso lo stesso e ti assicuro che VALE VERAMETNE LA PENA, almeno se 6, come me, un vero amante di questo semi-capolavoro Brassiano. uino dei master più puliti e definiti di sempre. Sul proiettore spacca. Ottima anche l’intervista al Maestro.
La curiosità di vedere all’opera Tinto Brass al di fuori del genere che poi lo ha reso famoso in tutto il mondo era tanta, e purtroppo, così è anche la mia delusione dopo averla potuta soddisfare.
Probabilmente mi sono approcciato alla visione del film con seriosità eccessiva ma ho personalmente registrato troppi particolari che non mi hanno convinto.
In primis sequenze in bianco e nero inserite a casaccio e assolutamente non giustificate ai fini della trama che oltretutto contrastano ancora più decisamente in questa pellicola in quanto la fotografia ha colori molto accesi.
I dialoghi non propriamente “tarantiniani” rasentano spesso il delirio: innumerevoli le volte che Trintignant dice “Moi Je m’en fou” e “Je ne sais pas” e alla terza volta che lo senti cominciano a girare gli zebedei
La sceneggiatura è a tratti ridicola: non si capisce perchè una gran bella ragazza di 17 anni (Ewa Aulin) dovrebbe concedersi a un 37enne (Trintignant) vestito come uno di 60 anni dopo solo 10 minuti dal loro primo incontro: forse è riuscito a fare breccia nel suo cuore quando, mentre si spostano in auto dalla discoteca alla casa, gli chiede “Come ti chiami ?” Lei “Jane” Lui “Eh…e io sono Tarzan” Mah… Successivamente possiamo assistere al pestaggio da parte di un nano che mette knock out un uomo di corporatura normale in due soli colpi ed altre amenità varie.
Fortunatamente la bellissima colonna sonora del Maestro Trovajoli in cui l’Hammond spadroneggia prepotentemente, ci regala forti emozioni e ci delizia durante il passaggio delle sequenze in cui si possono ammirare i meravigliosi disegni di Manara e gli originalissimi arredamenti dell’epoca.
È possibile certo non sarebbe male essere un pochino più esaustivo nel recensire positivamente il film e quindi sottolineare gli aspetti che più ti sono piaciuti magari motivandoli: non è detto che una volta letti, possa ricredermi.
L’aspetto più interessante dei forum sta nello scambiarsi opinioni ma limitarsi a dire semplicemente sono o non sono d’accordo oltrechè essere poco costruttivo, credo non importi a nessuno.
Dovessi decidere di postare un tuo commento, sarò ben lieto di leggerlo e sono quasi certo che ne potrò ricavare sfaccettature che personalmente non ero riuscito a cogliere. :)
Hai ragione ma, essendo il titolo in questione, uno dei miei film preferiti non sapere neanche da dove iniziare…mi riferivo con il mio breve commento al fatto che tu abbia male inteso il senso di questa brillantissima commedia gialla…
Capita di fraintendere un film ovviamente quando ci si aspetta una determinata cosa e invece ci si trova davanti a tutt’altro(cosa che è capitata a me con Yankee, giusto per rimanere in tema “Tinto”).
Tu critichi le sequenze in bianco e nero, i deliranti dialoghi, la sceneggiatura “ridicola” e personaggi volutamente strampalati come il nano(meno male che le scenografie le salvi :))…
Ma è un brass volutamente sperimentale,fatto di citazioni, rimandi alla cultura pop contemporanea e (quindi) psichedelico…Così come doveva essere un certo cinema “autoriale” italiano che tra i modelli aveva sicuramente Godard…
Beh…oltre alle scenografie salverei anche lei
che con l’ espressività del suo viso riesce a trasmettere perfettamente lo stato d’animo che vive in quel momento costituito ora da preoccupazione per poi trasformarsi in timidezza, fragilità, innamoramento e infine serenità: una superba prova recitativa per un viso da incorniciare.
Ovviamente immaginavo che il film piacesse a qualcuno ma non pensavo che potesse rientrare addirittura tra i preferiti in assoluto.
Avevo anticipato nel mio primo post che forse mi ero apprestato alla visione nella convinzione di assistere ad un qualcosa di più classico, confortato in questo dalla maggior parte delle sinossi presenti in rete, che accostano il film al genere giallo ma poi mi sono trovato dinnanzi ad un fumettone pop-art che, malgrado tutto, non è riuscito ad emozionarmi.