Come Ti Spaccio La Famiglia (R. Marshall Thurber, 2013)

We’re The Millers arriva in Italia col simpaticissimo titolo di Come Ti Spaccio la Famiglia (simpatico quanto una colite spastica). Commedia rocambolesca che punta ampiamente sul politicamente scorretto, ma non del tutto, e questo è il suo limite secondo me. Il film sta col piede in due staffe, vuole essere una commedia per famiglie ma ricava molte battute da parolacce e scoperti riferimenti sessuali. A tratti il film è proprio volgarotto. Ma come - mi si dirà - dopo le millemila visioni di b-movies scollacciati con Alvaro Vitali e Nadia Cassini, proprio Come Ti Spaccio la Famiglia ti sembra volgare? Beh si, perché il cinema scorreggione degli anni '70 quello voleva essere, nasceva per quello (anche se poi era capace di sorprendere andando a parare anche altrove, in alcuni casi). Non si può dire lo stesso del film di Marshall Thurber.

Intendiamoci, è tutto perfettamente contestuale e coerente, la Aniston è una spogliarellista scafata, Sudeikis e la Roberts sono due che sanno stare al mondo, è assolutamente normale e comprensibile che il loro linguaggio ed il loro modo di comportarsi sia quello che viene rappresentato; tuttavia è pure abbastanza vistoso come il film punti su questi momenti di sbraco per strappare risate “di pancia”, il che fa a a cazzotti invece con la più rassicurante visione “familiare”, fatta di buoni sentimenti, che al contempo il film porta a avanti. Niente di scandaoloso, semplicemente una doppia anima che a mio parere azzoppa un po’ il film.

Detto questo, ci si diverte abbastanza, il ritmo è vivace, i personaggi, ancorché stereotipati all’inverosimile (sin dalla locandina del film, con tanto di etichette affibbiate ai vari attori…hai visto mai che lo spettatore, da solo, non riesca a catalogarli) sono ben resi, recitazione discreta, tanto dei primi attori quanto dei minori. La Aniston come spogliarellista ultraquarantenne è un po’ tirata per i capelli, ma va anche detto che il suo fisico regge benissimo, è ancora una donna mozzafiato e si soprassiede volentieri sulla carta d’identità. Gli spogliarelli nel film sono due: un primo, appena accennato, all’interno del locale nel quale si esibisce - e per il quale pare che molte scene girate non siano state inserite all’ultimo nella pellicola per non sovraccaricarla di troppo “erotismo” (vabbè…) - un secondo, più tra il comico ed il sexy.
Finito il film, e prima dei titoli di coda, c’è una serie di papere sul set. Divertentissima la scenetta in cui la Aniston viene perculata con la musichetta di Friends, e lei sportivamente la prende a ridere.
Da notare la botta di moralismo italian style che nella locandina del film trasforma l’etichetta assegnata a Poulter da “vergine” a “imbranato”.

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Visto in sala un paio di mesi fa, non avevo grandi aspettative, a parte un pò di divertimento, e non sono rimasto deluso. Sudeikis sta diventando un nome da tenere d’occhio, le situazioni spassose non mancano, la Aniston (che per tanti anni non mi ha detto un cazzo di niente, nè come attrice nè tantomeno come donna) è una piacevolissima milf (ed è pure brava), la giovane Roberts è carina e spigliata, Poulter ha la scena “UBERcult” delle…palle (tanto per non spoilerare). Momenti preferiti: gli spogliarelli, il QUASI scambio di coppie nella tenda, e l’incontro “equivoco” col poliziotto messicano (l’eterno Luis Guzman). Insomma, fra gli attori, le gag, qualche battuta ben assestata, il tempo passa e ci si diverte senza poi vergognarsi. Quel che sarebbe già tanto, in un film italiano…

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Per chi volesse farsi due risate in spensieratezza è il film giusto, picchi di comicità alle stelle.
Attualmente è disponibile su netflix.

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