Consumed (David Cronenberg, 2014)

Due fotogiornalisti di stampa scandalistica, fastidiosamente amorali e patologicamente dipendenti da equipaggiamenti ipertecnologici all’ultimo grido (una sequela asfissiante di aggeggi e ammennicoli descritti sadicamente con sfibrante, gelida, ballardiana dovizia di particolari), si mettono sulle tracce del misterioso Arostéguy, cannibale e licenzioso philosophe marxista ricercato dalla polizia parigina per aver ucciso e “consumato” (i resti di) sua moglie Célestine, altra filosofa libertina affetta da apotemnofilia
(la sua mammella sinistra pullula di orribili insetti e vuole farsela amputare)
ohibò! vedere il corto The Nest (2013)

Il caso del cannibale giapponese Issei Sagawa è citato esplicitamente più volte mentre la coppia di intellettuali è modellata sulle figure di Sartre e De Beauvoir, come questi infatti i due Professoroni si sollazzano tra mille promiscuità con i propri studenti che sfocieranno anche in nefandissimi atti di autolesionismo e partouze appunto cannibaliche

tra cerebralissimi e squisitamente destabilizzanti slogan come Philosophy is surgery e Neurology is sex, Cronenberg scrive arrapatissimo di amplessi con mammelle fosforescenti mitragliate da micro innesti radioattivi per debellare il cancro,
stampe 3D di cazzi afflitti dal morbo di Peyronie e una miriade di altre ricercatissime patologie e quadri clinici doviziosamente snocciolati pagina dopo pagina,
per poi finire da Kim Jong-il in Corea del Nord, passando per il festival del cinema di Cannes (gustosissimo cenno autobiografico che rimanda al celebre caso Coppola in sede di giuria, come testimoniato da Gilles Jacob, Atom Egoyan e Tran Anh Hung, cioè gli unici a sostenere Crash in mezzo all’orrore e all’imbarazzo)

Romanzo dalla gestazione molto lunga, uscito alla fine tra Cosmopolis e Maps to the stars, è una lettura davvero illuminante per capire chi è (sempre stato) davvero quel proctologo mancato di David Cronenberg

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