Crimini [Serie TV]

Come per l’omonima raccolta editoriale Giancarlo De Cataldo è il curatore di questa serie di Film per la tv dove diversi “noiristi” italiani affidano le loro storie a registi più o meno famosi del panorama italiano.

Riporto dal sito ThrillerMagazine i plot degli episodi con i crediti:

Il bambino e la befana di Giancarlo De Cataldo
sceneggiatura: Salvatore Marcarelli. Giancarlo De Cataldo
ambientazione: Roma
Siamo a ridosso della befana e Piazza Navona è piena di gente. Talmente tanta che per Adriana rapire il piccolo Carletto alla madre Laura è un gioco da ragazzi.
La reazione di Laura è immediata e in lacrime si affida al suo compagno, Giangilberto. Come avrebbe potuto sospettare che fosse stato proprio lui ad organizzare il rapimento?
In un’unica giornata per le strade di Roma inizia e termina questa storia dove le vite di banchieri e giornalisti si mischiano con quelle di prostitute ed extracomunitari sotto lo sguardo innocente di Carletto, merce di scambio di un’assurda compravendita.

Terapia d’urto di Giorgio Faletti
sceneggiatura: Claudio Corrucci, Giorgio Faletti
ambientazione: Isola d’Elba
Roberto, 30 anni, vive chiuso in casa per un grave disturbo di panico. Alla morte della madre, scopre un buco nero nel suo passato: un fratello di cui ha sempre ignorato l’esistenza. Perché nessuno non gliene ha mai parlato? E dov’è ora suo fratello? Roberto si imbarca in un difficile viaggio nella sua terra d’origine: l’Isola d’Elba.
Qui scopre che il fratello è stato brutalmente assassinato poco prima che lui nascesse. Un delitto che, forse, non ha ancora un colpevole.
Con la complicità della figlia del presunto assassino del fratello, Marina, una ragazza che non si è mai rassegnata alla colpevolezza del padre, Roberto affronta le sue più terribili paure per risolvere quel mistero che è anche alle origini della sua malattia.

Disegno di sangue di Marcello Fois
sceneggiatura: Giancarlo De Cataldo
ambientazione: Cagliari
Appena sbarcato a Cagliari da Civitavecchia, il Commissario Giacomo Curreli si trova davanti a due realtà: la diffidenza nei suoi confronti da parte dei suoi nuovi compagni di lavoro ed un omicidio che apparentemente nessuno vuole risolvere.
La morte dell’anziana Signora Marcucci è infatti un caso difficile: non tanto per le modalità del delitto, ma per la parentela della vittima con il potentissimo Ingegner Crescioni. Sarà solo la tenacia di Curreli e i suoi metodi non convenzionali a farlo andare oltre le apparenze e a portarlo alla scoperta del colpevole: anche se si rivelerà per tutti la soluzione più scomoda.

Rapidamente di Carlo Lucarelli
sceneggiatura: Carlo Lucarelli, Giampiero Rigosi
ambientazione: Bologna
Quattro sole giornate, ma di quelle che scorrono rapidamente. Quattro i personaggi, e simmetrici tra loro. Elisa, giovane ricercatrice in una colossale multinazionale farmaceutica, addetta a un fondamentale dettaglio della molecola di un nuovo farmaco. Ha una calza smagliata.
Vesna, ex immigrata clandestina, ora velocissima e micidiale assistente di un killer professionista. Poi il professionista in persona, che vuole convincere Elisa a manipolare quella famosa molecola. E Marco, brutto come un gorilla, ma buono.
Tutti devono agire, e agire molto rapidamente.

Il covo di Teresa di Diego De Silva
sceneggiatura: Diego De Silva, Giovanna Koch
ambientazione: Napoli
“Non fare come il nonno, spara!” ha raccomandato più volte la madre a Mario Zonin, appena arrivato a Napoli per prendere servizio nella caserma dove il nonno, valoroso carabiniere dall’animo tenero, aveva perso la vita anni prima.
La sua strada s’intreccia con quella di un altro ragazzo: Marco Portosalvo, autore di una rapina dove è deceduto un carabiniere e ora nascosto a casa della sua vicina Teresa. E mentre fuori la caccia ai rapinatori continua senza tregua, dentro l’appartamento Marco e Teresa trascorrono le ore tra diffidenza e complicità.
Ma Marco che spera in una impossibile fuga non ha scampo, e nell’inseguimento finale è ovviamente Zonin a trovarselo davanti. Terrà conto delle parole della madre?

Troppi equivoci di Andrea Camilleri
sceneggiatura: Rocco Mortelliti, Carla Vangelista
ambientazione: Palermo
Palermo è riscaldata dal sole il giorno in cui Bruno Costa incontra Anna Zanchi e s’innamora perdutamente di lei. Lui è un tecnico dei telefoni, ma un po’ diverso dai suoi colleghi. Ama i libri, la musica, il cinema, ha un suo mondo privato fatto di creatività. Anna, una traduttrice impiantata a Palermo, gli apre la porta, lui la guarda e prima ancora che la linea telefonica di Anna sia riparata, fra i due scocca la scintilla.
Passano due giorni incantati cercando di conoscersi e di dare un nome a quello che si è appena acceso fra di loro. Sono a cena, in un ristorante. E’ la terza volta che il cameriere si aggira per i tavoli con il cellulare riservato alle chiamate per i clienti cercando il signor Bruno Zanchi. Bruno afferra il telefono, un po’ per scherzo un po’ divertito dalla strana omonimia dello sconosciuto con il suo nome e il cognome di Anna.
La mattina dopo Bruno lascia Anna addormentata sapendo che la rivedrà più tardi, per andare a pranzo fuori. Ma mentre Bruno non c’è un uomo vestito di grigio entra nel palazzo, con una scusa irrompe nell’appartamento di Anna e, dopo averla interrogata per sapere dov’è Bruno, la uccide barbaramente. E’ così che inizia l’incubo di Bruno. Tornando a casa di Anna trova il cadavere della donna, di quella che per lui è già la sua donna, e l’uomo a quel punto si scatena in una feroce caccia ai colpevoli che lo porterà a bruciare sul tempo la polizia e a intessere un sottile gioco psicologico con un boss mafioso.
Bruno vuole l’assassino di Anna, lo vuole per ucciderlo così come lui ha ucciso la sua donna. Ma nella resa dei conti finale si renderà conto che non è un assassino e consegnerà i colpevoli alle autorità.

Morte di un confidente di Massimo Carlotto
sceneggiatura: Nicola Lusuardi, Massimo Carlotto, Tommaso Capolicchio
ambientazione: Padova
Giulio Campagna è un poliziotto di lunga esperienza e modi non sempre educati. A seguito di un’indagine finita male che ha portato alla rovina, oltre al suo lavoro, il suo matrimonio, ha giurato a se stesso che mai più userà informazioni che vengano da dei confidenti. Ma la vita delle volte gioca sporco.
Un carico di droga, il contatto è un certo Ortis, una vecchia conoscenza di Campagna. Il suo capo impone a Campagna di riallacciare rapporti con lui. Ma quando Campagna è riuscito a riconquistarsi la sua fiducia, l’improvvisa intromissione del GICO gli impone di consegnare il suo confidente ad un altro investigatore.
Mai tradire la fiducia di un confidente, perché il confidente può rimetterci la vita. Ortis muore. E Campagna non avrà pace finché non avrà trovato i colpevoli.

L’ultima battuta di Sandrone Dazieri
sceneggiatura: Sandrone Dazieri, Andrea Garello
ambientazione: Milano
Samuele è stato un famoso comico. Lui e Luca, suo partner sul palcoscenico, hanno avuto un momento di grande popolarità. Poi Samuele — Sammy per i suoi ammiratori — ha iniziato a bere e ha smesso di far ridere. Caterina, la sua donna, l’ha lasciato per Luca. La sua vita è scivolata in discesa libera verso il basso. Gli anni sono passati e ora Samuele — guarito dall’alcolismo — ha un piccolo locale di cabaret e molti ricordi. Una sera il suo ex-amico Luca viene assassinato.
I sospetti si concentrano su Caterina. Da anni la coppia faceva un uso smodato di cocaina e litigava in continuazione. L’avvocato di Caterina va da Samuele e gli chiede di aiutare la sua cliente, svolgendo un lavoro da “investigatore” nei locali e nei bar che lui conosce così bene. Durante le sue indagini Samuele conosce Lisa, la cameriera di un bar.
Lisa e Samuele intrecciano una relazione. La donna ha un figlio dodicenne al quale vuole far intraprendere la carriera dello spettacolo e chiede a Sammy di prenderlo sotto la sua ala protettrice. Ma alla fine l’uomo scoprirà con amarezza che la realtà è ben diversa…

la serie andrà in onda su Raidue prossimamente

Appena finito di vedere questo episodio.
Definirlo un obrobrio sarebbe fargli un complimento.
Una sofferenza dal primo all’ultimo minuto.
Recitazione e Regia penosa non certamente coaudiovata dal soggetto scarso in partenza.

Concordo: soggetto molto mediocre, sceneggiatura ridicola, personaggi da telenovela, regia anonima salvo alcune trovate fastidiosissime in alcune scene. Considerata la bruttezza del resto la recitazione sarebbe anche passabile, Fiorello a parte (che vidi in C’era un cinese in coma e mi diede una buona impressione).
edit: al contrario di quanto riportato in giro, la città era Catania

Sono cambiate diverse regie rispetto a quelle annunciate.
Esempio:il film di ieri sera originariamente doveva essere diretto da Infascelli ma all’ultimo è saltato l’accordo ed è stato rimpiazzato da tale Andrea Manni…(na pena…come anticipatamente detto)

Il prossimo episodio sarà

Bene,Io non lo guarderei,però leggo che la regia è stata affidata a Stefano Sollima figlio del Grande Sergio Sollima.
Sono proprio curioso di vederlo…chissà se il figlio sarà degno di cotanto padre…

Molto carino questo secondo episodio diretto dal figlio di Sollima.
Regia pulita senza troppi fronzoli con l’occhio rivolto all’azione.
Recitazione buona,Taricone non è niente male e il Commissario fa il suo (peccato perchè tre o quattro sberle non avrebbero guastato…)
In sostanza molto meglio questo del primo.
Voto 7 1/2

Non era male effettivamente,gli attori se la cavavano(non conosco i nomi, ma i 2 poliziotti che facevano l’appostamento,di recente erano in altre fiction RAI).

Rapidamente
Soggetto: Carlo Lucarelli
Sceneggiatura: Carlo Lucarelli, Giampiero Rigosi
Regia: Manetti Bros.
Musiche: Pivio & Aldo De Scalzi
Cast: Gabriella Pession, Gabriele Mainetti, Andrea Roncato, Antonino Iuorio

I Manetti Bros si confermano come eredi naturali di chi copiava gli americani negli anni gloriosi,solo che loro copiano pure gli orientali…anzi copiano da tutte le etnie cinematografiche.
Adoro il loro “vorrei ma non posso” che trasuda passione.
Lucarelli in alcuni momenti è più moderno dei moderni.
E’ l’unico, in Italia, che contestualizza il giallo all’epoca corrente e con le odierne tecnologie.
I Manetti avvicinano sempre più il loro cinema agli Anime, utilizzando anche il fanservice e scosciando il più possibile, per una prima serata, una splendida Gabriella Pession
Una sola cosa non mi ha convinto, ma a Bologna i tombini sono di polisterolo e non c’e’ alcuna vite per fissarli?
Da quando la Pession è diventata She Hulk?
Sembrava qualche vecchio maciste con le rocce di cartapesta.

Come per Coliandro…qualcosa non mi convince.
Come da definizione :gratold …i “Nanetti Bros” sanno si stantio.
Resta il fatto comunque apprezzabile che ci provino discretamente.

Terapia d’urto di Giorgio Faletti
sceneggiatura: Claudio Corrucci, Giorgio Faletti
ambientazione: Isola d’Elba
Roberto, 30 anni, vive chiuso in casa per un grave disturbo di panico. Alla morte della madre, scopre un buco nero nel suo passato: un fratello di cui ha sempre ignorato l’esistenza. Perché nessuno non gliene ha mai parlato? E dov’è ora suo fratello? Roberto si imbarca in un difficile viaggio nella sua terra d’origine: l’Isola d’Elba.
Qui scopre che il fratello è stato brutalmente assassinato poco prima che lui nascesse. Un delitto che, forse, non ha ancora un colpevole.
Con la complicità della figlia del presunto assassino del fratello, Marina, una ragazza che non si è mai rassegnata alla colpevolezza del padre, Roberto affronta le sue più terribili paure per risolvere quel mistero che è anche alle origini della sua malattia.

visto questo stasera per caso

not bad

l’attore principale impanicato abbastanza in palla nella parte, n’artro pò iniziava a fare venire qualche tic pure a me, la storia tutto sommato gradevole anche se non proprio imprevedibile, anzi tutto il contrario, e vabbè

e poi tra gli attori di secondo piano qualche vecchia conoscenza del poliziesco all’italiana come marino masè e massimo mirani che si è invecchiato mica poco e mi ci sono spaccato il cervello tutta sera per ricollegare chi era

Piaciuta anche a me “Terapia d’Urto”.
Mirani lo ho riconosciuto subito (La voce è identica a quella che aveva ai tempi del “Gabino”). Masè ci ho messo di più a riconoscerlo.
Apprezzabile anche Sergio Fiorentini.
Il Personaggio della Bodyguard/Ninja/Spaccanasi Donna ( a proposito di donne maschili:D ) andava a mio parere un pò approfondito…(E Un bel pestaggio tra donne con la co-protagonista che si riscopre ex-allieva di Cynthia Rothrock non avrebbe guastato).

Adesso…Waiting for “Befana”(:confused:?? ) Speriamo sia carino come quest’ultima terapia d’urto.

Il bambino e la befana di Giancarlo De Cataldo
sceneggiatura: Salvatore Marcarelli. Giancarlo De Cataldo
Regia:Manetti Bros
ambientazione: Roma
Siamo a ridosso della befana e Piazza Navona è piena di gente. Talmente tanta che per Adriana rapire il piccolo Carletto alla madre Laura è un gioco da ragazzi.
La reazione di Laura è immediata e in lacrime si affida al suo compagno, Giangilberto. Come avrebbe potuto sospettare che fosse stato proprio lui ad organizzare il rapimento?
In un’unica giornata per le strade di Roma inizia e termina questa storia dove le vite di banchieri e giornalisti si mischiano con quelle di prostitute ed extracomunitari sotto lo sguardo innocente di Carletto, merce di scambio di un’assurda compravendita.

AHHHHH.
Orrore.
Scedentissimo sotto tutti i punti di vista.
Regia ai limiti della decenza,recitazione a dir poco terrificante e storia assolutamente senza spessore.
Da dimenticare secondo il mio parere.

Aspetto piuttosto con moooolta fiducia il prossimo episodio

“Morte di un confidente” di Massimo Carlotto.

I malfamati e malefici Nanetti Bross hanno colpito ancora…

Sottotono non sembravano nemmeno i manetti tipo registi veri và!
Il Cattivo che faceva lo slavo con l’occhio di vetro è un character che merita.

Stupendo!
Storia magistrale resa fortunatamente Bene dai Manetti.
Un bellissimo film di cui consiglio la visione,un egregio esempio di Poliziesco Italiano puro.
Niente fronzoli o perdite di tempo varie.
Il Fuggiasco+Arrivederci amore ciao+Morte di un confidente=Fortuna che abbiamo Carlotto.

visto stasera un pò a sprazzi, però sinceramente non mi andava intrigando particolarmente

il poliziotto esternamente troppo troppo simile a coliandro, se dovevano rifarlo con lo stampino tanto valeva rimetterci morelli

che poi secondo me questi attori con la caratteristica del poliziotto belloccio e vissuto con la barbetta incolta e gli occhiali da sole retrò magari fanno presa sul pubblico femminile ma hanno un problema: non hanno la faccia da poliziotti

l’altra domenica sono stato a una festa di una bambina dove sapevo che sarebbe venuto anche un poliziotto che non avevo mai visto, sono entrato nella sala, una trentina di persone, rapida panoramica nella sala… tac, eccolo là, uno con una faccia da sbirro così non può che essere il poliziotto, ecco, così devono essere gli attori che devono tenere su un film così

comunque di quello che ho visto a me piace dei manetti come contestualizzano le storie dentro le città, te le fanno sembrare sempre posti intriganti da andarci a fare un giro, bella anche la musica dei de scalzi, un pò simile assai anche questa a coliandro però da questi autori ho sentita la migliore musica da film originale contemporanea

Concordo…odiosissimo e faccia di cazzo dall’inizio alla fine. Va Bene per un posto al sole uno così, o al massimo per ER Medici in prima linea (Quello nostro).
Apprezzabile la presenza di Remo Girone

Non concordo per niente!
Se dileggiamo tutti ma prorpio tutti gli attori italiani poi non ci poissiamo lamentare della scarsezza del nostro cinema.
IMHO Rodolfo Corsato,lo sbirrro di ieri,era molto efficace.

Causa crollo degli ascolti del precedente episodio “Morte di un confidente” la Rai ha soppresso la serie televisiva a cui mancavano ancora l’episodio di Dazieri e quello di Fois.
La Rai dovrebbe vergognarsi.
Prima sposta senza praticamente pubblicizzare il fatto,una serie di successo dal mercoledì al venerdì (giorno sfigatissimo televisivamente parlando),poi al naturale calo di ascolti risponde cancellando la serie.
VERGOGNA!

È uno scherzo??? :confused:

Assolutamente no.purtroppo.