Cristo si è fermato a Eboli (F. Rosi, 1979)

Il bel rifacimento cinematografico del classico di Carlo Levi sotto la regia di Rosi ed il ruolo di Volontè, bravo e discreto come sempre ma forse troppo vecchio per il ruolo, il vero Carlo levi durante gli anni del confino era poco più che trentenne.
Mi sono rivisto questa pellicola dopo la rilettura dell’essenziale opera etnografica di Ernesto de Martino “Sud e Magia” dove in un certo senso alcune tematiche vengono affrontate. A parte ciò è un film dall’incedere calmo, si sente una serenità salutare come se la storia si fosse fermata su queste strane ma affascinanti montagne, il confine ideale tra mondo moderno e realtà più arcane.
Molto bella la fotografia, riesce a valorizzare il carattere arido e la diffidenza degli abitanti ma anche la loro innata bontà.

La versione cinematografica che è quella del buon DVD italiano durano quasi 150 minuti ma ho letto dell’esistenza di una versione per la TV che dura molto di più. Cosa c’è in più rispetto alla versione del grande schermo?

E’ da un po che vorrei rivedere questo film che vidi da piccolino in televisione con i miei genitori. Non mi ricordo assolutamente nulla se non che il protagonista era il grande Volontè, che il film era ambientato nel meridione e tratto da un romanzo autobiografico di Carlo Levi

Puoi vederle da te le differenze perchè sul sito della Rai è visibile gratuitamente e per intiero i 4 episodi che vanno a comporre la versione lunga da 270 minuti.

capolavoro di ambientazione, bellissimo
ho visto la versione lunga, in 4 episodi su Raiplay, e fatico a immaginare una sua riduzione a singolo film
non tanto perchè non ci siano parti sovrabbondanti, anzi, secondo me ad es. potevano tagliare completamente tutta la parte finale a Torino e in particolare i pallosissimi discorsi politici con gli amici
è che proprio è un’opera che si deve prendere i suoi tempi e sembra davvero fatta apposta per una struttura da serie tv, che anzi alla fine ti dici quasi: ma come finita, con tutto quello che puoi raccontare di questi paesini?

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Divorato ieri sera nella generosa versione offerta da raiplay, indiscutibile capolavoro, quelle quattro ore sul divano che tutti vorremmo per inugurare l’avvento del plaid e il calo di temperature, a tratti romantico, a tratti nostalgico non mancano digressioni di tensione, poi molte parti a me incomprensibili verrebbero forse chiarite con la lettura del libro, mia umiliante lacuna.

Per dirne una, la scena dei maiali? Immagino qualche rituale a me ignoto, tra l’altro scena davvero forte, impensabile al giorno d’oggi.

E poi la Santarcangiolese (Irene Papas) per rimanere in tema con le scene impensabili nel nuovo millennio
, quando fa il bagno al bambino, boh mi è sembrata troppo sopra le righe.
Sempre nella stessa parentesi, viene velato un rapporto attrazione tra Levi e la femmina.
Idem con la sorella, magari è solo Volontè che faceva il provolone con la Massari, chi non lo avrebbe fatto? Ma quando arriva in paese per la visita (non conoscendo bene la storia) pensavo che era un’amante spacciata per sorella da come i baci erano “ravvicinati”.

Ultima curiosità , Levi fu confinato nel paesino di Aliano, ma nel film utilizzano Craco, borgo in provincia di Matera attualmente abbandonato, viene mostrato anche in Basilicata Coast to Coast
Ci sono stato la settimana scorsa, abbandonato, recintato e con totale divieto di accesso, vi mostro in omaggio una foto della stessa inquadratura iniziale:

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Vado veramente a ripescare in memorie preadolescenziali (e quindi sono facilmente illusorie) ma mi ricordo che nel libro e’ descritta una specie di “operazione chirurgica” fatta ad un maiale (o ad una scrofa). Nel libro e’ descritto tutto lo sbudellamento del maiale vivo (scusatemi ma di questo si trattava) la rimozione di un non ricordo bene cosa appartenente alla creatura e il riavvolgimento delle interiora e chiusura.

Io non so se si tratti della stessa cosa ma quel brano lo avevo seppellito nei miei ricordi e mi piacerebbe sapere se sia lo stesso episodio a cui fai riferimento (ne dubito perche’ tu parli di maiali al plurale) perche’ mi e’ ritornato alla mente (mi colpi’ molto: potevo avere 11 o 12 anni quando ho letto il libro) dopo aver letto il tuo post.

Per dire, puo’ persino essere che invece questo episodio sia descritto in “Fontamara”, tanto e’ il tempo che e’ passato da quando li lessi! :frowning:

In ogni caso ti ringrazio perche’ mi hai fatto ricordare questo bellissimo libro.

Ciao!
C.

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Si @cage, parliamo sicuramente della stessa cosa,
viene messo un maialino vivo su un tavolo, gli levano un budello che danno in pasto a un maremmano e lo ricuciono malamaente, il tutto apparentemente senza ausilio di effetti speciali.
Nel frattempo le donne del villaggio tutto intorno coi loro maiali al guinzaglio apparentemente pronte alla stessa sorte.
Provo un attimo a googolare.

Fortunatamente è bastato poco, ho trovato un bellissimo articolo “In-topic” al riguardo,
l’omone era il Sanaporcelle praticamente un veterinario, buona lettura:

Si’ Si’ mi ricordo adesso il nome, grazie!! Mi ricordo che nel libro le donne urlano il suo nome all’arrivo e poi inizia l’operazione!

Ciao!
C.

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Vedi la mente come funziona! Non ci avrei mai piu’ pensato se non me lo avessero suggerito.

Ciao!
C.

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