si chiama realmente così. diciamo che non è propriamente un regista, ma un artista italoamericano (monte è un nome statunitense, cazazza un cognome di origini siciliane) multidisciplinare della scena industrial più estrema. molto del materiale video gli è stato confiscato dalle autorità e non è più reperibile. mi sembra strano tu non abbia trovato “proprio niente”, se lo metti in ricerca piovono almeno una dozzina di pagine di risultati, in cima ai quali uno speciale di nocturno in tre parti di buona parte del suo operato, che annovera anche la sua videoprozione.
alla pratica del fisting, che si narra essere di sua invenzione, ha dedicato anche una delle sue famigerate macabre cantilene (l’altra era su mary bell)
Non l’avevo visto. Letto e… beh, credo che salterò le sue opere.
Per quanto riguarda quanto m’è stato raccontato metto le mani avanti; sono certo che qui non c’è nessuno che possa smuoversi per quanto sto scrivendo, dunque non v’aspettate cose particolarmente sconvolgenti. Almeno a distanza, ma pensate di trovarvici in mezzo.
Allora:
Fist fucking come se piovesse. In certi locali sembrava la regola. Solo che c’è chi eccedeva (come se fosse una pratica da fare normalmente) e si ritrovava a farla tutta in faccia a chi stava praticando il ff stesso una volta tolto il braccio tanto lo sfintere s’era allargato.
Pissing uguale. In un locale, m’è stato detto, c’erano dei gabinetti che sembravano veri, ma che avevano lo spazio sotto perché uno ci si potesse sdraiare in attesa di chi gli scappava. Potevano anche essere usati per… il resto.
Ma questo è niente. In altri c’erano delle ‘segrete’ dove alcuni uomini (spero consenzienti) venivano torturati a forza di frustate, bastonate sulla schiena e cera bollente sull’uccello in erezione e/o fatto colare dentro l’ano. Oltre che sul resto del corpo.
C’è da dire, però, che in genere nessuno ti obbligava a fare certe cose anche perché di pazzi disposti ce n’erano già in abbondanza, ma che in ‘certi’ posti era meglio non metterci piede.
Ovvio che tutto questo col sesso propriamente detto nulla aveva a che fare e qualche volta dovevano pure chiamare un’ambulanza.
E altrettanto ovvio che la cosa non sarebbe potuta durare in eterno.
Le scene in questione, pare includessero la visione di ani allargati, peni eretti e pisciate varie. Proprio come diceva Rodar. Appunto, come modestamente dicevo io, erano luoghi per cercare “emozioni forti”…
Be’, comunque nella theatrical molte di queste scene scabrose c’erano, sempre nei limiti del soft. Che poi Friedkin abbia girato cose hard ci può stare. Quanto alla veridicità delle cose narrate, chiaro che succedevano sul serio. Friedkin si documentò visitando alcuni di questi locali grazie a un amico mafioso che li aveva in gestione, mi pare di averlo già scritto in questo thread; come chiarisce anche Sorvino nei dialoghi, erano locali sordidi per chi praticava il sadomaso e nulla avevano a che vedere con il giro mainstream dei gay newyorkesi. Ovvio che non ti costringeva nessuno quando visitavi quei posti, ma come si vede in una scena del film se capivano che eri troppo spaesato i buttafuori ti suggerivano di squagliartela (“This is Precint Night!”) per evitare incidenti. Essendo posti gestiti dalla mala e frequentati da gente non proprio cattolica, girava molta droga e tra i clienti potevi beccare il marchettaro dal coltello facile o il sadico che si spingeva troppo in là… le risse erano frequenti (anche questo nel film si vede), niente di strano che potesse scapparci il morto. Poi chiaramente il film eccede sulle tinte forti e scivola in qualche ingenuità: su un sito gay che analizzava il film, leggevo commenti divertiti per la scena in cui Pacino mette via le riviste porno e il vicino commenta che “il precedente inquilino aveva gusti esotici”; in realtà pare fossero pubblicazioni abbastanza innocue del periodo, ovvero normale pornografia omo che col sadomaso non c’entrava nulla.
La nuova vitalità di questo topic mi ha spinto ieri a cercare sui siti XXX le scene uncensored. Non avevo voglia di perderci tempo per cui sono andato avanti veloce. Non so se fosse un fake ma ad un certo punto nella gangbang si vede una scena di fisting che definire esplicita era poco. C’era un ano iperdilatato e gli avventori che a turno c’inserivano la mano a mo’ di acquasantiera. Mi domando quindi se una scena del genere avesse senso in un film mainstream e se Friedkin non l’avesse girata per proprie velleità personali.
No, era forse l’unica rivista pornogay editata in Italia tra la fine dei '70 ed i primi '80. Mai comprata, una volta l’ho sfogliata per curiosità ma non mi sembra di ricordare che ci fosse roba S/M come s’intende adesso. Comunque erano altri tempi. Io ero ragazzino e quando andavamo con gli amici a comprare le riviste porno sulla bancarella, il titolare ci prendeva sempre per il deretano chiedendoci se eravamo lì per “Doppio Senso”.
Be’, nella riedizione di qualche anno fa Friedkin aveva aggiunto un paio di inserti hard-core per due scene di omicidio. Ci sta che all’epoca avesse calcato la mano, lui stesso raccontava che un produttore guardando il film ululava che certe cose non poteva mostrarle sullo schermo, pur trovando il film molto bello.
la scena del fisting si avvicina abbastanza allo sconfinamento
ma di più. le scene vennero girate esattamente in questi locali.
penso che questa scena serva perlopiù a mostrare, evidenziatore alla mano, uno steve burns non ancora entrato nel meccanismo né granché disposto a calarsi nel ruolo
Mosso a curiosità, sono andato a vedere un video dove a Friedkin viene chiesto riguardo ai 40 minuti tagliati ed il film di Franco: praticamente dice che Franco lo ha semplicemente chiamato al telefono -a film praticamente concluso- chiedendogli più o meno di dirgli cosa ci fosse in quei 40 minuti e Friedkin gli ha risposto che erano 40 minuti di ciò che chiameremmo “pornografia”…
…e che dopo l’iniziale rifiuto di Friedkin nel dirigerlo, il film venne proposto a Steven Spielberg