Diabolik sono io (G Soldi 2020)

Il buon Giancarlo Soldi torna con questa specie di documentario su Diabolik in cui reportage classico e fiction si fondono
L’idea parte dalla misteriosa scomparsa del disegnatore del primo numero del fumetto, Angelo Zarcone, subito dopo aver consegnato le tavole
Pare sia proprio scomparso nel nulla senza lasciare traccia

A Soldi non basta assemblare un interessante documentario con preziose interviste d’epoca alle sorelle Giussani e nuovi interventi, tra i quali quelli dei prezzemolini Carlo Lucarelli e Manetti Bros,inserisce anche un’evitabilissima parte fiction.
Vediamo Zarcone che, persa la memoria, fa un viaggio alla ricerca di se stesso. Viaggio ovviamente collegato a Diabolik, Eva Kant e tutto il mondo del fumetto

Parte a mio avviso superflua e che toglie minutaggio prezioso alle interviste, filmati d’epoca e altro materiale che avrebbero interessato maggiormente lo spettatore

Alla fine un buon doc per i neofiti che si vogliono avvicinare al fumetto, ma che nulla aggiunge a quanto già conoscevano gli appassionati.
Una rinfrescata di memoria che comunque male non fa

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Visto in sala a suo tempo e dimenticato abbastanza in fretta.
L’unica cosa che mi è rimasta indelebilmente impressa è una terribile - quanto inutile - pantera in CGI.
Maledetta CGI, quanto la detesto.

Non mi è piaciuto per nulla, soprattutto per colpa di questa voglia (a mio modo di vedere decisamente insana) di fare qualcosa di diverso da un “semplice” documentario inserendo immagini di fiction (peraltro brutte e spesso imbarazzanti).
Intendiamoci, i due elementi potevano anche coesistere ma serviva un’altra regia, un’altra scrittura. Così, secondo me, non funziona per nulla.
Soldi non è nuovo a questo tipo di cose ma qui secondo me è tutto molto più irritante rispetto all’irrisolto documentario su Tiziano Sclavi.
Questa velleità autoriale mi ha reso indigesto il tutto, ed è un peccato perché si poteva tranquillamente fare un ottimo documentario informativo.

Ricordiamoci che Soldi è quello di Il mistero del panino assassino…
Non si può pretendere troppo a livello di pudore in merito a “immagini di fiction brutte e imbarazzanti” :stuck_out_tongue_closed_eyes:

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Vero, però Nero. resta un film interessante, Soldi aveva del potenziale.

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Anche Il Panino assassino a mio avviso aveva il suo perchè
Film figlio dei suoi tempi, sperimentale…“avanti”. Al di là del titolo trash il film si infilava in un filone ben preciso come anche I Ragazzi di Torino… o Pirata Cult Movie o Cronaca di Una Ipnosi ecc ecc
E anche Nero porta avanti un certo tipo di discorso sperimentale e surreale

Per rientrare in topic. Anche in questo doc Soldi non si smentisce e gioca per quanto può con gli elementi. Nella parte fiction Zarcone dovrebbe essere lì che vaga ad inizio anni 60
Invece le ambientazioni sono palesemente moderne e incontra addirittura una ragazza (ovviamente Eva Kant anche se non lo dice) che ha il tablet
Dopo di che ruba la macchina d’epoca di Diabolik e si presuppone anche un incontro con le sorelle Giussani (che poi non avviene)
Quindi Soldi gioca col tempo infischiandosene
In questo ho rivisto un po’ l’autarchia del regista di Nero e del Panino assassino

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