Dirty Harry - Ispettore Callaghan: il Caso Scorpio è Tuo (Don Siegel, 1971)

Appunto: la sceneggiatura li presenta come irrecuperabili perché vuole farti applaudire quando la Magnum inizia a cantare. Sta qui, la strategia fascistoide.


Sui gusti non discuto, per carità. Però, onestamente, Dirty Harry ha la sua importanza proprio per il suo taglio da fumettone vigilantista, rappresenta l’evoluzione di un filone. Un po’ come, nell’horror, si è sviluppato lo slasher: indubbiamente film come Black Christmas e Halloween son più grezzi e ingenui di altre pellicole fantastiche del periodo, però stilisticamente rappresentano una pietra miliare.

No, continuo a non starci: strategia “furba” sicuramente, “fascistoide” no. Sono molto più negativi, pericolosi e deleteri i filmacci di un Martinelli, tanto per fare nomi.

Mah, sinceramente quelli di Martinelli li trovavo così “caciottari” nei contenuti (non nella forma, che eran girati bene) da suscitare la risata liberatoria. Invece Dirty Harry pure adesso ti fa venir voglia di tifare per Harry la Carogna e la sua Magnum, lo spiritaccio reazionario c’era. Ma, appunto, era tipico di tanti polizieschi anni 70; continuo a trovarlo splendido per le sequenze d’azione, il resto passa in secondo piano.


p.s. Intendiamoci, non voglio insinuare che Siegel fosse fascio. Semplicemente, ha offerto al pubblico quello che voleva, gli spettatori impazzivano per lo sbirro dal grilletto facile e si identificavano. Allo stesso modo in cui, appunto, da noi si esaltavano in tanti quando Merli pigliava a pacchere il fetente di turno.

Fasci o non fasci, tematica di cui non me ne fotte nulla, sono grandi film. Eppoi dei western cosa vogliamo dire? qualcosa di più reazionario di un western, beh, non credo ci sia… Il buono che ammazza il cattivo è un qualcosa di mitologico che esiste in ogni forma in ogni cultura.
Il cinema è cinema, sinceramente sono in una fase della mia vita dove non me ne frega nulla delle letture politiche… troppe ne ho sentite, negli anni dell’Università… L’arte è arte, e vaffanculo alle interpretazioni politicizzanti postume.

Appunto: tanti western (anche belli o bellissimi) hanno clamorosamente esaltato il massacro dei pellirosse. Altro che Callaghan o Charles Bronson! Ciò detto, guardiamo pure quelli serenamente, al di là delle letture politiche.
P.S. Non trovo neppure impeccabili tecnicamente, i film di Martinelli. Con l’abuso di cgi, a volte perfino cialtronesca e sciatta. .

Un conto è l’interpretazione politica di un film come forzatura per fini strumentali, un altro conto è l’elemento politico contenuto nel singolo film, dal quale non si può prescindere al fine di una sua completa e più complessa lettura.
Perchè il cinema, per quanto la cosa disturbi, ha a che fare anche con la politica, naturalmente in misura maggiore o minore a seconda dei film. E non parlo chiaramente della politica dei partiti. Dirty Harry è uno di quei film in cui l’elemento politico ha una valenza importante, perchè veicola indiscutibilmente un’ideologia molto precisa, che è quella secondo la quale il cittadino onesto aspirerebbe a una polizia non limitata al compito di reprimere il crimine, ma anche autorizzata a giudicare e condannare. Aspirerebbe cioè a quello che tecnicamente viene chiamato “stato di polizia”. Il celebre dialogo fra il sindaco e Callaghan (poi parodiato in “Una pallottola spuntata”) non lascia dubbi in questo senso: “Quando un maschio adulto aggredisce una donna con l’intenzione di violentarla, io lo uccido. Sono stato chiaro?”. Poi io sono il primo, come ho già detto, che su un piano strettamente tecnico, estetico e cinematografico ammira il lavoro di Siegel, e trova Clint Eastwood semplicemente straordinario nella sua interpretazione. Ma non faccio finta di niente rispetto a quello che il film ha da dire e da raccontare. Non riesco - detto in altre parole - a fregarmene.
Invece, rispetto al western, il paragone non è pertinente. I film western, infatti, raccontano un mito. Quello della frontiera, dove la “società del diritto” è ancora in corso di formazione. Il mito del West non è altro che il mondo “prima della legge”.

Piano: Callaghan " fa giustizia" (vedi anche la frase che tu sottolinei e “incrimini”). Per quanto riguarda il discorso “western=mito”, rammentiamo Wyatt Earp, personaggio storico (a differenza di Callaghan. .): santificato o quasi da John Ford, era in realtà un discreto farabutto. Che, lui sì, abusava della sua posizione di “uomo di legge”. La “sfida all’Ok corral” fu uno scontro fra gang rivali, mica “sceriffo buono che fa fuori i cattivoni”…
P.S. Stiamo andando OT, attenzione.

Ho cercato di restare il più possibile IN TOPIC, ma rispondendo a Caltiki ho dovuto fare una digressione sul vecchio West.
Per farla breve, quello che voglio dire su Dirty Harry, è che a me il film piace un sacco, perchè è girato e recitato in maniera esaltante, ed ha pure una colonna sonora da sballo; ma che allo stesso tempo, non riesco a condividere il suo discorso, o peggio, a fare finta che il discorso non ci sia.

Ok, l’importante è che ti piaccia. Almeno su questo il nostro punto di vista coincide. .

Be’, riguardo il western mica tutte le pellicole legate al genere erano reazionarie, vedi Peckinpah o Leone. Vale anche per i polizieschi, of course; e, come dicevo, fottesega se Dirty Harry è fascista (e ribadisco che per me lo è), sempre capolavoro rimane. Tutta la parte del pedinamento notturno, di fronte alla chiesa… e la corsa fino al parco… li facessero oggi, polizieschi d’azione così…

Io mi riferivo a certi western “classici”, d’antan. Il nichilista Peckinpah e l’iconoclasta Leone sono altra cosa. Concordo appunto con la tua ultima affermazione: il “piacere della visione” è grande e incontestabile, e giustamente va oltre il pensiero del singolo spettatore.
P.S. Domandina provocatoria per Tuchulcha : dovessi trovarti in una situazione di pericolo, vorresti vedere arrivare in soccorso un “medio” poliziotto italiano o il “fascista” Callaghan? La mia risposta potete immaginarla…

Che poi, il primo fascio a esaltarsi quando la magnum tranciava in due i fetenti ero io, figurati. Idem per gli sbiffoni di merliana memoria.

Ah, ma allora sei un cinefilo “normale”!
P.S. Merli però aveva la chioma troppo “phonata”, eh…

Purtroppo, ho un vizio: quello di scrivere sul forum in modo sintetico, per evitare ai lettori troppo tedio (oddìo, sicuramente li tedio o non li interesso nemmeno con due parole, eh :)). Certo che è così, e ci mancherebbe che non lo sia. Anch’io, almeno spero, sono in grado di salire qualche “gradino intellettuale” e comprenderne i significati “altri” quando vedo e analizzo un film. Il problema è proprio questo: nel caso di Siegel, non sono d’accordo sull’affibbiargli un discorso politico, secondo me non era l’obiettivo di Siegel. Dire che sono film da fasci è come appunto la tediosa e inopportuna menata fatta per anni sui poliziotteschi italici.
Allora cosa dovremmo dire di Fuga da Alcatraz, dove Siegel simpatizza ed eroicizza un detenuto, quindi un criminale? che ci fosse un messaggio da sinistra extraparlamentare?

Per me invece è più che pertinente. Il tuo discorso teorico, da libro di testo, è senz’altro corretto, ma non è per quello che ho tirato in ballo il genere. Volevo dire che il pubblico si è sempre immedesimato nei personaggi “qui e ora”, se ne è sempre fottuto di farsi seghe mentali e dire: “Ah si, lo ammazza, ma sai, lì non c’era la legge, erano ancora selvaggi”.
No, per lo spettatore conta quello che sta vedendo, ossìa il buono che si fa giustizia da sè… (e per me non ha senso definirla “visione fascista”, per i motivi che spero in qualche modo si siano capiti). Ci sono temi che sono umani, non politici, ecco quello che volevo dire. E per me pensar così (al cinema, non nella vita reale!) fa parte dell’aspettativa collettiva dello spettatore
Conclusione: non avrete capito un cazzo di quello che penso, ma va bene così…

E te l’ho detto che mi faceva scassare dalle risate, così improbabile come sbirro di ferro… Callaghan te la faceva fare sotto, con quella zazzera incolta e gli occhiali scuri. Quando mastica l’hot dog e ha l’espressione corrucciata perché la rapina in corso gli interrompe il pranzo, provo pietà per i malviventi.


Ma poi il bello di un personaggio da fumetti sta anche nel suo essere politicamente scorretto… Tex era filo-indiano ed eroe quanto vuoi, però razzista da far paura con i negri che chiamava “palla di neve” o “sacco di carbone”. Oh, mi divertivo un mondo a leggere i suoi albi lo stesso. Una volta guardavo il film di Siegel con una mia conoscente, lesbica dichiarata: arrivati alla scena dove lui è di pattuglia e mormora sprezzante “ci sarebbe da farne un mazzo, di tutti questi finocchi!” era scoppiata a ridere, talmente spudorata e caricaturale come scena che non riesci a indignarti.

Bene,

anzi!,

meglio ancora!,

PENE!

Perchè mi sono letto tutta la tribuna politica qui sopra.

E chi diceva che questo è un film DEM, e chi diceva che questo è un film CATTO-COM, e chi diceva che è il più visionato ai party della Bindi, e chi diceva FASCIO, e chi diceva TI-SFASCIO, e chi diceva che è un film per la famiglia, e chi diceva che è un film per-chi-se-lo-piglia, e chi diceva REAGIAMO!, e chi diceva PERDONIAMO!, e chi diceva che così-proprio-non-si-può-tirare-avanti!, e chi diceva preferisreste-che-ci-sia-lui-con-quel-suo-bel-pistolone-a-difendervi-nel-parco-sì-sì-o-preferireste-trovarvi-innanzi-un-bel-guerrierone-della-notte-ciuccia&fotti, ah?

E che dopo tutta quella confusione socio & politica da Prima e Seconda Repubblica, molto gradite anche le solite reminescenze di orge e decadenza sulle sponde occidentali del lago di Garda, poi vi siete messi pure a tirar fuori il Diritto e la Vecchia Frontiera. I caoboi, gli indiani, gli ammazzasette ed i mammasantissimi col cinturone. Le sfide al Corral, le colt Navy, Tex Willer, Tiger, Kit Carson, Zagor-Te-Nay, Cico, Digging Bill, Dharma la strega, Hellingen, Bat Batterton, Satko, Supermike, Guitar Jim, Drunky Duck, Fishleg, Kandrax, Iron-Man, Gambit e naturalmente non poteva mancare Guthrum col suo forte Remo Vichingo.

Poi c’è stato l’angolino di Peckinpal, PayPal, Il Mucchio Selvaggio, Quella Sporca Dozzina, Quella Sporca Ultima Meta, Zozza Mary & pazzo Gary, Sergio Leone, Sergio Endrigo, Sergio Caputo, Sergio Cammariere, Serginho, Ike & Tina Turner.

Una roba così politicamente colorita e piroscopica m’ha riportato ai tempi dei Clash, quando sfornarono “Sandinista” e venne giù il Cielo, portandosi dietro Il Nuovo Comunismo.

Davvero troppo ed io non c’ho capito più sega.

Allora ho provato a contattare Renato, ma quello ormai vive rintanato a spassarsela col trottolino di Inception: schiaccia&rulla, schiaccia&rulla, poi chiama Caltiki e si fanno due risate.

Ed io, tapino fra i tapini, mai l’avrei capito il senso di 'sto film. Mai l’avrei capito se poi non m’avesse chiamato LUI.

Proprio LUI!

Ragazzi… m’ha chiamato CLIT…

La sequenza iniziale, e dove andiamo a parare.

Clit Horidus (la h è muta, molto muta, un po’ come la vostra donna la prima volta che v’ha sceso i boxerini: del tutto senza parole e con la piena consapevolezza che “da aspirare” non ci sarebbe stato proprio un bel niente) è da un po’ che lo conosco.
Con la storia che me lo trovavo sempre di mezzo, “where the action is”, dopo un po’ ho imparato ad apprezzarlo.
E non fatevi intimidire dal cognome - un po’ sinistro! - perchè è un tipo appostissimo. Dinoccolato e piuttosto lesto di movimenti, Clit è il massimo esperto di canne, cannette, cannoni, calibri, obici, gittate, spruzzini, spruzzoni, spruzzo-a-ghirlanda, spruzzo-strozzato, spruzzo-esibito, spruzzo-consenziente, spruzzo-dirompente, spruzzo-a-più-non-posso, spruzzo-equo&solidale, spruzza-tu-che-io-arrivo-appresso, Decidi-DC, W Ciriaco, Panatta o Barazzutti?, Le Fila o le Lotto?, Ditino o Cagotto?, Pierino ed il Leprotto.

Clit mi fa: Marcy, il guizzo-idea, la spalata iniziale, ciò-che-tutto-traina Dirty Harry, lo si vede - e lo si dovrebbe comprendere - da subito: sta proprio - e bello grosso! - nella leggendaria sequenza di apertura.
E non è nulla di “politico”. Semmai è “morale”, “amorale”, ma, soprattutto e fuor-di-ogni-ragionevole-dubbio, è “zozzo”, “rude”, “vile”, “maschio” e molto, MOLTO totemico.

Ok, ok… allora io ci ho messo il mio bel bluetto nel lettore ed ho guardato con attenzione…

Ho letto che voi ci avete trovato un bel po’ da ridere, ma nel '71, qualche mese prima che Deep Troath facesse capolino nelle salette controllate dalla mafia, un film così, sparato nell’imponenza cromatica del Panavision, faceva un cazzo ridere. Ma proprio.

Una lunga canna sparata in grandangolo sulla faccia dello spettatore: eccolo lì l’attacco del rock n’ roll.
Basta quell’incipit, così esplicito, così sfrontato, per gasare ogni spettatore, perlomeno tutti quelli maschi, ma non solo.
Perchè in realtà voi non vedete un killer appollaiato su di un tetto, voi vedete un cazzo armato e pronto ad esplodere.

Pensateci.

E il regista che ci mostra poi?

Una gnocca da sballo, due tette al granito, se la scoperebbe pure Renato se gli fotti il trottolino.

Per un attimo pensate che no, che Scorpio indugia nel voyerismo turistico prima di puntare la sua vera vittima. Che sarà un uomo, brutto e panzone. Ma no. Che è proprio lei. Che è donna ed è figa.

Poi c’è l’entrata in scena dell’eroe. Ed è un’antrata in scena che più fallica non si può.
Andatevela a rivedere, cocchi.

Cos’è che tutti notate di Clint, quando il pistolero di Frisco appare sul tetto?

Il suo ciuffo, cazzo.

Quel cazzo di grosso banano che ondeggia al vento e vi mostra, compiaciuto, l’ignobile erezione.

Sotto, a minimo comun denominatore di tutto 'sto popò di ben di dio visivo, c’è quel particolarissimo drive di basso del Dirty Harry’s Theme. E quel particolare incedere sulle corde del Fender lo ritroveremo - chissà perchè - in lotti & lotti di soundtrack di porno settantoni, dove il commento musicale era nettamente la cosa migliore.

E passa un attimo che il regista, sapientemente, vi piazza l’attore di profilo, completamente “canna-al-vento”, proprio mentre sullo schermo - proprio lì! - appare la scritta “Dirty” sopra quella di “Harry”.

E che cazzo mai significa “dirty” in anglosassone?

Voi che da sempre vi compiacete un mucchio di sparavi tutto lo scibile in lingua originale, che siete addirittura arrivati al punto di farvi tutto “Medico in Famiglia” in polacco, giusto per poi scrivere sul forum che il “doppiaggio italiano” fa cagare, mai che lo capiate l’inglese quando veramente c’è da capirlo…

Dirty= sozzo, zozzo, sporco, volgare, osceno.
E di questi qualificativi, non uno riporta ad una inclinazione politica, di destra o di sinistra, di centro o di bucio-di-culo.

E com’è che porta la zazzera l’antagonista di Callahan, Scorpio? E’ tutto un pettinatissimo-cocco-di-mamma-a-ciocchette-insalivate-tutto-cucci-pucci-ucci o si vanta di uscire con un cazzutissimo frangettone sballottante che imbarca più vento lui di Mascalzone Latino?

E pensate forse che Siegel li abbia presi a caso quei due lì o che li abbia fortemente voluti così caratterizzati? Così “ciuffoni”, così “cazzuti”, così “protrudy”?

E’ lo scontro simbolico fra i due ciuffi/cazzi, uno rappresenta il pene, l’altro rappresenta il male.

Il riferimento fallico al cazzo, pre-eiaculazione, eiaculante, svettante sul mondo, autocompiaciuto ed auto-compiacente, alla “canna” ed alla sua gittata balistica, permea ogni anfratto della pellicola. Difficilmente troverete un hard-core, di qualsiasi epoca, che tiene dietro a “Scorpio!” in quanto ad “esaltazione del palo totemico”.

Vi dicevo prima di Callahan a ciuffo-duro sotto il cielo di Frisco.
Ma fate un po’ attenzione a quando il nostro amico esce dall’edificio ed il regista “presenta” la città, inquadrando, nella maniera in cui lo fa, quel grattacielo svettante. Andatevelo a rivedere che la visione vale più di mille parole.

Quel grattacielo è “in tiro”.

E poi c’è quella risposta di Harry al sindaco: "… when a naked man is chasing a woman through a dark alley with a butcher knife and a hard on, I figure he isn’t out collecting for the Red Cross… ", dove l’accento non sta certo su “woman”, sul “butcher knife” né manco sulla “Red Cross”. E’ chiaramente l’“hard on” a tirare di destro, qui.

E poi c’è la sventata rapina, con la nota battuta dei colpi sparati. E pure qui, pure qui, non è certo quella cazzo di battuta che conta. Quello che conta, quello che voi tutti vedete ma che immediatamente vi fate tanta premura di dimenticare, è quella cazzo di camminata lenta con la continua esibizione della canna. Qui siamo davvero alla caricatura dell’esibizionismo più spinto: nel bel mezzo di uno scontro a fuoco urbano - uomini a terra e decine di passanti inermi - questo signore se ne dinoccola tutto sexy per la city, il grosso obice a penzoloni, la cappella ancora bagnata dopo tutte quelle venute.

E cosa dire di quell’insegna sulla chiesa del secondo omicidio? Eh cazzo (quanto mai a proposito)… quell’insegna del “Jesus Loves You” a mo’ di grosso anal-intruder-rotante darebbe un gran bel lustro a San Pietro, e immaginatevi poi tutto il Vaticano agghindato con quei robi e sai che gioia ad ogni predica!

E così, di canna in canna, di obice in obice, di pene in meglio, si arriva a quel possente movimento di macchina, a quell’intuizione cinetico-registica che ai tempi costituiva un gran bel domandone all’esame di cinema.

E’ il “The Ultimate Cumshot” supremo, uno sparo di liquido seminale come non se n’era mai visto. Un’eccezionale sborrata aerea, scarrellata a ritroso, che sublima tutta quell’ora e quarantadue di erezioni ovunque.

Ora queste cose si fanno con i droni, che ne vedete pure negli episodi di GOT. Ma qui, nel 1971, seduto sulla tua bella poltroncina al velluto rosso e con in fronte metri quadri di piscina in 35 millimetri e croma al Pana, eh beh, col cazzo che ridevate…

E’ questo il significato, la “furbizia” di Dirty Harry: è l’etica/estetica del cazzo, lo sfogo dei bassi istinti, che tiri giù il vetro ed urli: “scimmunito!” anche se aveva ragione lui, chè passava sulle strisce; o ancora: “frocio!” anche se scopa più lui, chè tua moglie la da via solo al negro. E’ la frustrazione della vita che ti cola dalla patta. E funziona come un porno, solo che è più porno, c’ha più erezioni, è più villano, più scorretto, molto ma molto più maschilista. Ecco perchè le prime ad incazzarsi - ed a ragione - furono le femministe. Non certo gli “antifascisti” (che il film se lo sono goduto assai!) o tutta quella critica che, non potendosi aggrappare alle “pulsioni”, doveva dare un credito alle “ragioni”.

Ok, ma lui se ne gira in giacca spigata, maglioncino bordeaux, cravattone, ciuffone e basettoni. E lavora per lo Stato. E fa lo sbirro.

E non un pelo di fica, sembrerebbe.

Il film è indubbiamente girato con freschezza ed abilità. Ed ha quell’“alito pop” che lo farà invecchiare senza smagliature.
E c’è che poi ha spianato un gran cazzo di autostrada per tutti quelli che ci hanno rullato dopo.

Nel pene e nel male.

Marcello non si smentisce mai: scrive troppo. Ma il suo “spirito” farebbe l’invidia di Tarantino. Il che basta e avanza per stimarlo…

Io so solo che Marcyello mi ha nominato non una, ma ben due volte nel suo post :swoon:

Bè, allora LOVE IS IN THE AIR…

Pare che Eastwood sostenga quella merdaccia impresentabile di Trump nella sua corsa alla Casa Bianca. Non rendendosi forse conto che Callaghan, a uno come Trump, avrebbe piazzato un paio di pallottole in testa. Evidentemente l’età avanza. .
P.S. L’importante però è che Clint ci dia ancora bei film, ovvio. Ma questo “appoggio” poteva risparmiarselo…