Bene,
anzi!,
meglio ancora!,
PENE!
Perchè mi sono letto tutta la tribuna politica qui sopra.
E chi diceva che questo è un film DEM, e chi diceva che questo è un film CATTO-COM, e chi diceva che è il più visionato ai party della Bindi, e chi diceva FASCIO, e chi diceva TI-SFASCIO, e chi diceva che è un film per la famiglia, e chi diceva che è un film per-chi-se-lo-piglia, e chi diceva REAGIAMO!, e chi diceva PERDONIAMO!, e chi diceva che così-proprio-non-si-può-tirare-avanti!, e chi diceva preferisreste-che-ci-sia-lui-con-quel-suo-bel-pistolone-a-difendervi-nel-parco-sì-sì-o-preferireste-trovarvi-innanzi-un-bel-guerrierone-della-notte-ciuccia&fotti, ah?
E che dopo tutta quella confusione socio & politica da Prima e Seconda Repubblica, molto gradite anche le solite reminescenze di orge e decadenza sulle sponde occidentali del lago di Garda, poi vi siete messi pure a tirar fuori il Diritto e la Vecchia Frontiera. I caoboi, gli indiani, gli ammazzasette ed i mammasantissimi col cinturone. Le sfide al Corral, le colt Navy, Tex Willer, Tiger, Kit Carson, Zagor-Te-Nay, Cico, Digging Bill, Dharma la strega, Hellingen, Bat Batterton, Satko, Supermike, Guitar Jim, Drunky Duck, Fishleg, Kandrax, Iron-Man, Gambit e naturalmente non poteva mancare Guthrum col suo forte Remo Vichingo.
Poi c’è stato l’angolino di Peckinpal, PayPal, Il Mucchio Selvaggio, Quella Sporca Dozzina, Quella Sporca Ultima Meta, Zozza Mary & pazzo Gary, Sergio Leone, Sergio Endrigo, Sergio Caputo, Sergio Cammariere, Serginho, Ike & Tina Turner.
Una roba così politicamente colorita e piroscopica m’ha riportato ai tempi dei Clash, quando sfornarono “Sandinista” e venne giù il Cielo, portandosi dietro Il Nuovo Comunismo.
Davvero troppo ed io non c’ho capito più sega.
Allora ho provato a contattare Renato, ma quello ormai vive rintanato a spassarsela col trottolino di Inception: schiaccia&rulla, schiaccia&rulla, poi chiama Caltiki e si fanno due risate.
Ed io, tapino fra i tapini, mai l’avrei capito il senso di 'sto film. Mai l’avrei capito se poi non m’avesse chiamato LUI.
Proprio LUI!
Ragazzi… m’ha chiamato CLIT…
…
La sequenza iniziale, e dove andiamo a parare.
Clit Horidus (la h è muta, molto muta, un po’ come la vostra donna la prima volta che v’ha sceso i boxerini: del tutto senza parole e con la piena consapevolezza che “da aspirare” non ci sarebbe stato proprio un bel niente) è da un po’ che lo conosco.
Con la storia che me lo trovavo sempre di mezzo, “where the action is”, dopo un po’ ho imparato ad apprezzarlo.
E non fatevi intimidire dal cognome - un po’ sinistro! - perchè è un tipo appostissimo. Dinoccolato e piuttosto lesto di movimenti, Clit è il massimo esperto di canne, cannette, cannoni, calibri, obici, gittate, spruzzini, spruzzoni, spruzzo-a-ghirlanda, spruzzo-strozzato, spruzzo-esibito, spruzzo-consenziente, spruzzo-dirompente, spruzzo-a-più-non-posso, spruzzo-equo&solidale, spruzza-tu-che-io-arrivo-appresso, Decidi-DC, W Ciriaco, Panatta o Barazzutti?, Le Fila o le Lotto?, Ditino o Cagotto?, Pierino ed il Leprotto.
Clit mi fa: Marcy, il guizzo-idea, la spalata iniziale, ciò-che-tutto-traina Dirty Harry, lo si vede - e lo si dovrebbe comprendere - da subito: sta proprio - e bello grosso! - nella leggendaria sequenza di apertura.
E non è nulla di “politico”. Semmai è “morale”, “amorale”, ma, soprattutto e fuor-di-ogni-ragionevole-dubbio, è “zozzo”, “rude”, “vile”, “maschio” e molto, MOLTO totemico.
Ok, ok… allora io ci ho messo il mio bel bluetto nel lettore ed ho guardato con attenzione…
Ho letto che voi ci avete trovato un bel po’ da ridere, ma nel '71, qualche mese prima che Deep Troath facesse capolino nelle salette controllate dalla mafia, un film così, sparato nell’imponenza cromatica del Panavision, faceva un cazzo ridere. Ma proprio.
Una lunga canna sparata in grandangolo sulla faccia dello spettatore: eccolo lì l’attacco del rock n’ roll.
Basta quell’incipit, così esplicito, così sfrontato, per gasare ogni spettatore, perlomeno tutti quelli maschi, ma non solo.
Perchè in realtà voi non vedete un killer appollaiato su di un tetto, voi vedete un cazzo armato e pronto ad esplodere.
Pensateci.
E il regista che ci mostra poi?
Una gnocca da sballo, due tette al granito, se la scoperebbe pure Renato se gli fotti il trottolino.
Per un attimo pensate che no, che Scorpio indugia nel voyerismo turistico prima di puntare la sua vera vittima. Che sarà un uomo, brutto e panzone. Ma no. Che è proprio lei. Che è donna ed è figa.
Poi c’è l’entrata in scena dell’eroe. Ed è un’antrata in scena che più fallica non si può.
Andatevela a rivedere, cocchi.
Cos’è che tutti notate di Clint, quando il pistolero di Frisco appare sul tetto?
Il suo ciuffo, cazzo.
Quel cazzo di grosso banano che ondeggia al vento e vi mostra, compiaciuto, l’ignobile erezione.
Sotto, a minimo comun denominatore di tutto 'sto popò di ben di dio visivo, c’è quel particolarissimo drive di basso del Dirty Harry’s Theme. E quel particolare incedere sulle corde del Fender lo ritroveremo - chissà perchè - in lotti & lotti di soundtrack di porno settantoni, dove il commento musicale era nettamente la cosa migliore.
E passa un attimo che il regista, sapientemente, vi piazza l’attore di profilo, completamente “canna-al-vento”, proprio mentre sullo schermo - proprio lì! - appare la scritta “Dirty” sopra quella di “Harry”.
E che cazzo mai significa “dirty” in anglosassone?
Voi che da sempre vi compiacete un mucchio di sparavi tutto lo scibile in lingua originale, che siete addirittura arrivati al punto di farvi tutto “Medico in Famiglia” in polacco, giusto per poi scrivere sul forum che il “doppiaggio italiano” fa cagare, mai che lo capiate l’inglese quando veramente c’è da capirlo…
Dirty= sozzo, zozzo, sporco, volgare, osceno.
E di questi qualificativi, non uno riporta ad una inclinazione politica, di destra o di sinistra, di centro o di bucio-di-culo.
E com’è che porta la zazzera l’antagonista di Callahan, Scorpio? E’ tutto un pettinatissimo-cocco-di-mamma-a-ciocchette-insalivate-tutto-cucci-pucci-ucci o si vanta di uscire con un cazzutissimo frangettone sballottante che imbarca più vento lui di Mascalzone Latino?
E pensate forse che Siegel li abbia presi a caso quei due lì o che li abbia fortemente voluti così caratterizzati? Così “ciuffoni”, così “cazzuti”, così “protrudy”?
E’ lo scontro simbolico fra i due ciuffi/cazzi, uno rappresenta il pene, l’altro rappresenta il male.
Il riferimento fallico al cazzo, pre-eiaculazione, eiaculante, svettante sul mondo, autocompiaciuto ed auto-compiacente, alla “canna” ed alla sua gittata balistica, permea ogni anfratto della pellicola. Difficilmente troverete un hard-core, di qualsiasi epoca, che tiene dietro a “Scorpio!” in quanto ad “esaltazione del palo totemico”.
Vi dicevo prima di Callahan a ciuffo-duro sotto il cielo di Frisco.
Ma fate un po’ attenzione a quando il nostro amico esce dall’edificio ed il regista “presenta” la città, inquadrando, nella maniera in cui lo fa, quel grattacielo svettante. Andatevelo a rivedere che la visione vale più di mille parole.
Quel grattacielo è “in tiro”.
E poi c’è quella risposta di Harry al sindaco: "… when a naked man is chasing a woman through a dark alley with a butcher knife and a hard on, I figure he isn’t out collecting for the Red Cross… ", dove l’accento non sta certo su “woman”, sul “butcher knife” né manco sulla “Red Cross”. E’ chiaramente l’“hard on” a tirare di destro, qui.
E poi c’è la sventata rapina, con la nota battuta dei colpi sparati. E pure qui, pure qui, non è certo quella cazzo di battuta che conta. Quello che conta, quello che voi tutti vedete ma che immediatamente vi fate tanta premura di dimenticare, è quella cazzo di camminata lenta con la continua esibizione della canna. Qui siamo davvero alla caricatura dell’esibizionismo più spinto: nel bel mezzo di uno scontro a fuoco urbano - uomini a terra e decine di passanti inermi - questo signore se ne dinoccola tutto sexy per la city, il grosso obice a penzoloni, la cappella ancora bagnata dopo tutte quelle venute.
E cosa dire di quell’insegna sulla chiesa del secondo omicidio? Eh cazzo (quanto mai a proposito)… quell’insegna del “Jesus Loves You” a mo’ di grosso anal-intruder-rotante darebbe un gran bel lustro a San Pietro, e immaginatevi poi tutto il Vaticano agghindato con quei robi e sai che gioia ad ogni predica!
E così, di canna in canna, di obice in obice, di pene in meglio, si arriva a quel possente movimento di macchina, a quell’intuizione cinetico-registica che ai tempi costituiva un gran bel domandone all’esame di cinema.
E’ il “The Ultimate Cumshot” supremo, uno sparo di liquido seminale come non se n’era mai visto. Un’eccezionale sborrata aerea, scarrellata a ritroso, che sublima tutta quell’ora e quarantadue di erezioni ovunque.
Ora queste cose si fanno con i droni, che ne vedete pure negli episodi di GOT. Ma qui, nel 1971, seduto sulla tua bella poltroncina al velluto rosso e con in fronte metri quadri di piscina in 35 millimetri e croma al Pana, eh beh, col cazzo che ridevate…
E’ questo il significato, la “furbizia” di Dirty Harry: è l’etica/estetica del cazzo, lo sfogo dei bassi istinti, che tiri giù il vetro ed urli: “scimmunito!” anche se aveva ragione lui, chè passava sulle strisce; o ancora: “frocio!” anche se scopa più lui, chè tua moglie la da via solo al negro. E’ la frustrazione della vita che ti cola dalla patta. E funziona come un porno, solo che è più porno, c’ha più erezioni, è più villano, più scorretto, molto ma molto più maschilista. Ecco perchè le prime ad incazzarsi - ed a ragione - furono le femministe. Non certo gli “antifascisti” (che il film se lo sono goduto assai!) o tutta quella critica che, non potendosi aggrappare alle “pulsioni”, doveva dare un credito alle “ragioni”.
Ok, ma lui se ne gira in giacca spigata, maglioncino bordeaux, cravattone, ciuffone e basettoni. E lavora per lo Stato. E fa lo sbirro.
E non un pelo di fica, sembrerebbe.
Il film è indubbiamente girato con freschezza ed abilità. Ed ha quell’“alito pop” che lo farà invecchiare senza smagliature.
E c’è che poi ha spianato un gran cazzo di autostrada per tutti quelli che ci hanno rullato dopo.
Nel pene e nel male.