Dizionario Stracult di Marco Giusti

Nessuno vuole mettere in dubbio l’utilità o i meriti di Stracult,il problema,ripeto, è che in molti casi nella guida giustiana film di genere vengono trattati e giudicati con una noncuranza o trascuratezza simile a quella che la critica ufficiale aveva sempre dimostrato snobbandoli (lo stesso Giusti in più recensioni confessa di avere di qualche film solo un vago ricordo).Tutti i giudizi sono opinabili o discutibili,ma almeno prima di giudicare un film,dategli uno sguardo!!!

Ho letto (spero) attentamente quanto avete detto e io mi ritengo in linea con il pensiero di TUCHULCHA.

“Non sono d’accordo: per gli standard previsti Mereghetti vale quanto Giusti, credo che molti lo snobbino perchè snobba i film di genere e Giusti invece li loda. Il problema è un altro: se vuoi farti una cultura su determinate realtà del cinema (popolare e non) mica puoi fermarti a 'sti manuali da lettura ferroviaria! Leggere libri e riviste sul cinema comporta l’approfondimento, monografie specifiche, assidui lavori di ricerca… Giusti va benissimo per comprendere l’ABC del cinema bis anni 70; me se non si va oltre a che serve? Ti rimarrà giusto l’infarinatura.”

Io comprai questo dizionario 4 o 5 anni fa, infatti posseggo la versione NON AGGIORNATA. Quando lo comprai andavo solo a leggere le trame dei film di Vanzina o di Fantozzi. Neanche sapevo chi fosse Di Leo o Bava (conoscevo il figlio. “E’ quello di Fantaghirò”, dicevo io).
Grazie al suo dizionario ho scoperto le altre riviste: Nocturno, Cine70, Amarcord. Citando queste riviste ho scoperto che potevo approfondire un genere (le commedie sexy ad esempio) su queste riviste o su alcuni libri ( una tantum cita anche questi).
Il Manuale del Giusti, come dice giustamente Tuchulcha, va preso come l’ABC per chi si avvicina a un cinema che è lontano dai capolavori osannati da coloro che vogliono farsi belli pur non sapendo un cazzo di cinema (non mi rivolgo ai critici, ma ad alcuni miei amici) e dai blockbuster moderni.
Questo non toglie che tal dizionario sia un tomo di errori madornali. Gli attori presenti nei film li ha tratti da Imdb (altro database zeppo di errori). Le trame sono spesso approssimative. Certo è che in alcuni casi, dopo aver letto una sua recensione, ti vien voglia di vedere il film. Occhiopinocchio mi ero sempre promesso di non vederlo mai e invece…la curiosità mi è venuta leggendo le traversie di questo film. Stesso discorso per Joan Lui.
Ma lo stesso discorso vale per molti altri film.

Che sia l’unica guida nel campo del cinema di genere sono d’accordo, anche se mi fa specie ammetterlo. E comunque non può definirsi completa. Qualcuno mi spieghi il perché ci deve essere tutta la filmografia di Di Leo e non Le Avventure di Aladino di Bava? Il Peplum non fa parte del cinema di genere? Ci sono solo due Maciste e altrettanti Ercole. E’ molto discutibile in tutto…dal pressapochismo delle trame, dall’inesattezza dei dati, dall’ironia che usa, dai termini ggiovani utilizzati e via dicendo. Però rimane, almeno secondo me, quanto ho detto in alto.
Per chi vuol iniziare a vedere un cinema diverso, questo manuale può essere utile (se poi ce ne discostiamo).

Non mi trovo molto d’accordo con Renato quando dice che Giusti AMMETTE di non aver visto i film e non gioca sporco.

PS
Ho ancora da capire una cosa: ma Ursula Andress in Africa Express come fa ad essere, secondo il Giusti, una suora mignottissima? E non solo lei. Molte donne che mostrano un paio di cosce per Giusti sono mignottisime (sempre il superlativo).

Diceva il postclaro poeta Ciccinobibò:

“non v’è dizionario migliore,
di quello senza critica o recenzione”

A proposito di recenZioni… ma i libri con le “recinzioni” di Johnny Palomba non li ha prese in considerazione nessuno? :smiley:

La cosa è presto detta. Giusti, per ragioni che ignoro, non deve avere mai avuto grande simpatia per il sottoscritto e ciò che scrive. Un forumista - molto cortesemente - mi informò in maniera dettagliata che alla fiera del libro di Torino, pur senza citarlo direttamente, Giusti fece un gratuito attacco al volume su Fulci uscito da poco. Poiché la persona che mi aveva informato è solitamente molto scrupolosa e attendibile, qualche mese dopo, al festival del cinema di Venezia, pronubo Luca Rea, incontrai Giusti e gli chiesi conto e ragione di quanto mi era stato riferito. Lui, come mi aspettavo, negò di avere mai detto quelle cose e di essersi riferito a me.
Qualche mese dopo, leggendo il “suo” volume su Franchi e Ingrassia, ho trovato intere pagine fotocopiate dal Terrorista: tutte interviste da me effettuate e trascritte, compresi alcuni dialoghi (omissis inclusi) del duo. Ovviamente senza che il volume fosse stato citato in bibliografia. Per cui mi sono visto costretto a sporgere denuncia.

A parte questo, trovo che, anche quando cita, Giusti lo faccia in maniera sostanzialmente scorretta: non basta mettere dei generici (e spesso errati) riferimenti nella bibliografia finale. La prassi consueta e deontologicamente corretta prevede che ciascuna citazione - per l’appunto, in quanto virgolettato e non parafrasi - debba essere riconducibile all’esatta fonte di provenienza.

questa cosa non la sapevo… e da come la riporti è molto grave!
Per quel che vedo io, mi sembra che gli interventi critici di Giusti degli ultimi anni - Dizionario Stracult a parte, di cui ho già espresso la mia - si siano sostanzialmente appiattiti su un generale pressappochismo che prima non gli apparteneva. Certi suoi scritti degli anni '80 sono preziosissimi e impagabili.
Mi dispiace. Spero che il suo prossimo volume sui western si dimostri un lavoro approfondito e interessante come le grosse ricerche che ha fatto in passato (carosello tra tutte).

ma io pensavo ci fosse solo i film che ha visto il Giusti e per questo infatti ne mancano a cantinaia(molti spaghetti e altro…)

Giusti sballa la rece di Milano Violenta, definendolo “giallo”:

http://www.gentedirispetto.com/forum/showthread.php?p=123992#post123992

Giusti nemmeno cita Zeder.
L’approccio comunque ironico ne fa opera godibile come un topolino sotto l’ombrellone.
E’ un bignami e per quello va preso.
Credo che la “seriosità” d’approccio al genere può cagionarne la morte.
Non si può parlare troppo seriamente (senza apparire ridicoli) del cinema di un certo tipo, se i registi con quel cinema volevano intrattenere (divertire) il pubblico perchè l’approccio recensorio non dovrebbe divertire come i film di cui si parla?

Eh, e chi lo fa più ormai…assistiamo alla pubblicazione di migliaia di “saggi” che abbondantemente (e impunemente) saccheggiano materiali altrui, e se ne appropriano poi annullando le dovute citazioni. Un po’ quello che gli Storici veri imputano a Pansa o, tempo fa, all’intoccabile Montanelli.
Una vergogna: tu ti fai un culo così recuperando e ricostruendo fatti da fonti di prima mano e, zac, t’arriva il furbetto del quartierino e ti fotte tutto.
L’ho detto anche a te, diverse volte: apprezzo il tuo lavoro e quello di Grattarola proprio perché è storiograficamente serio.

Io mi ci sono educato su ‘‘Stracult’’, ma quando etichetta come ‘‘trash’’ il finale di Morte a Venezia di Visconti :mad::mad::mad::mad::mad::mad::mad::mad::mad::mad::mad:

su IBS.it il libro è tornato disponibile: qualcuno sa se è stato ristampato? nelle librerie non l’ho visto ultimamente e nei siti on-line è quasi sempre indicato come non disponibile. Mi posso fidare di IBS?

Io, quando già non si trovava piu da tempo, lo ordinai direttamente in una libreria Feltrinelli…tempo neanche una settimana e arrivò. Se ne hanno qualche copia in deposito te lo trovano tranquillamente.

Io l’ho trovato senza problemi (a parte il prezzo) su Webster.it

Buonissimo libro, anche se pieno di trame sgangherate e spoiler a non finire

Io l’ho preso su ibs un paio di mesi fa, è una versione “nuova” con qualche aggiunta rispetto alla precedente stampa (o almeno così dicevano nella pagina di presentazione su ibs) ;). Arrivato in una settimana circa.

acquistato su webster.it al solito prezzo.
non sarà una bibbia, ma per un utilizzatore non espertissimo ed abbastanza giovane come me contiene informazioni utili e sfiziose.

E nemmeno Nove ospiti per un delitto.

Ravvivo questo (ormai vecchio) thread; se inopportuno, posso aprirne uno nuovo.

Sono finalmente riuscito a reperire una copia della prima edizionedel dizionario, che sta per arrivarmi.
Volevo chiedere a chi è più esperto di me se le differenze tra la prima e la seconda (aggiornata ed ampliata) edizione si limitano alla correzioni di errori e/o aggiunta di film usciti tra la pubblicazione della prima e della seconda edizione, o se invece la seconda ed. aggiunge film pre-anni '90.

Continuerò a cercare anche la seconda edizione, ma intanto vorrei capire che cosa mi perdo…

Grazie in anticipo

Io ho entrambe le edizioni, e penso che se ha aggiunto dei film vecchi sono proprio pochini. Ha corretto qualche errore ed aggiunto i titoli usciti nel periodo tra le due edizioni, più che altro.

Grazie mille per la tempestiva (ed esaustiva) risposta! A questo punto, mi godo l’edizione che ho trovato senza curarmi troppo di quella aggiornata :cool: