nelle grandi città del nord i mondo dovevano ancora andare forte. mentre a cagliari il film sparì dopo una dozzina scarsa di giorni, per poi riaffiorare settimane dopo in terza visione un solo weekend, a milano tenne bordone tra prima e seconda visione dal 12 settembre al 28 ottobre. va anche pur detto che questo è forse il mondo degli anni 80 che ci ha dato più dentro col battage pubblicitario, con trailer televisivo onnipresente a tutte le ore.
Che meraviglia rivedere il trailer originale. Ne ricordavo una versione più stringata con sottofondo il brano “Ande”, che in questa versione entra dopo un po’
questo non era proprio l’originale bensì una versione rimaneggiata rai (mai passata nelle locali), come quasi tutti i trailer che passavano su appuntamento al cinema, che di norma erano molto diversi (alle volte anche per temi sonori, per frasi di grido dello speaker, per font di titolazione - fino ai primi 80 la rai usava le titolatrici rudimentali da servizio tg per indicare i titoli dei prossimamente); dai passaggi assai più radi, più visivamente variegata rispetto al trailer che dici tu, che era quello ufficiale onnipresente nelle private, meno cruda anche se più diciamo così osé. cambia tantissimo anche il commento e la traccia sonora del passaggio con bakunas. il trailer più stringato (relativamente, più o meno quanto a durata siamo sempre lì, forse anche poco oltre) con ande che aveva bandstretching e missaggio identici a quello del vinile, diversamente da quello che si ode qui, partiva subito dopo una sequenza con gabbiani su una scogliera e compendiava tutti i passaggi più cruenti. non che questo visto con l’occhio di allora fossero carezze, ma la versione primeva era un ceffone che ti arrivava a qualsiasi ora del giorno alla faccia di ogni fascia protetta. questo ne riprende la caduta di bakunas (unico momento in cui ande si spezza per far posto allo score glaciale che nel film udiamo durante la morte di wallenda, e che non è incluso nel vinile), la gazzella uccisa dall’elicottero con POV del cacciatore, il tigrotto che lecca la gamba di “mike gunn” e il soldato sparato alla nuca. gli slogan pubblicitari della voice over erano appositamente pensati per il trailer e a sé stanti rispetto al commento del film (ricordo soprattutto “dolce e selvaggio è un documento dedicato a coloro che credono che il mondo sia più dolce che selvaggio”) e non facevano alcun riferimento allo storico filmico di climati e morra, mentre questo “blobba” due tre passaggi direttamente dal commento.
qui ho avuto gioco facile: a parte la memoria elefantiaca, la trasmissione del trailer era assillante e venne passato fino a non poterne più e anche se mi disturbava tantissimo ogni volta non riuscivo a distogliere lo sguardo: memorizzarlo fu questione di pochi giorni (ricordo benissimo anche come si chiudeva). conoscevo più ande che le hit del periodo (la eseguivo anche al piano ) e devo dire che rimasi abbastanza deluso nel trovarla in un solo momento del film, anche perché è il brano più bello della ost. nemmeno il trailer di dimensione violenza ebbe così tanti passaggi (in compenso i pochi intercettati li beccai all’ora di pranzo). del film ho una conoscenza meno genetica, ma pur avendolo visto due sole volte (più alcune in una sconcia versione norvegese ultracut), lo ricordo ancora abbastanza bene. feci il diavolo a quattro per riuscire a vederlo in sala all’epoca, invano. e per fortuna, perché probabilmente data l’età mi avrebbe guastato il sonno.
si è esattamente così. corda secondaria allentata. nel filmato originale di wallenda, come forse avevo già scritto anni/post addietro, non si odono né le enfatiche folate ventose né i cori della folla e annesso tonfo finale, pompatissimi invece nel film. non è da escludere categoricamente che il vento ci abbia messo del proprio, dato che si vedono i capelli di wallenda scompigliarsi più volte mentre muove i primi passi.
) e devo dire che rimasi abbastanza deluso nel trovarla in un solo momento del film, anche perché è il brano più bello della ost. nemmeno il trailer di dimensione violenza ebbe così tanti passaggi (in compenso i pochi intercettati li beccai all’ora di pranzo). del film ho una conoscenza meno genetica, ma pur avendolo visto due sole volte (più alcune in una sconcia versione norvegese ultracut), lo ricordo ancora abbastanza bene. feci il diavolo a quattro per riuscire a vederlo in sala all’epoca, invano. e per fortuna, perché probabilmente data l’età mi avrebbe guastato il sonno.