Dolly il sesso biondo (Luigi Russo, 1979)

Delirante pellicola di Luigi Russo, che già ci aveva dato un’assaggio delle sue potenzialità stracult con film come Adamo ed Eva la prima storia d’amore.
Ma qui siamo proprio a livelli di trash aulico, in un’operazione a metà tra simbolismo spinto e filmetto erotico che fa ricordare un certo modo di fare cinema di Polselliana memoria.

Praticamente tutto il film è una grande allegoria sul rapporto di coppia, esemplificato nella vicenda di due giovani che casualmente si incontrano, si piacciono, si frequentano, si allontanano, si riavvicinano, si respingono, si amano, si odiano, si separano, fino ad arrivare ad uno spiazzante finale decisamente pessimistico.
Il film è un continuo susseguirsi di quadri e sequenze più o meno slegate tra loro, talvolta dal sapore onirico e visionario, in cui la coppia fa le esperienze più svariate, spesso anche estreme e violente. Il tutto condito da dei dialoghi che deliranti è dir poco, che non possono che fare la gioia del cinefilo trashofilo che alberga nella parte più oscura e recondita della nostra anima.

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Mi hai catturato con quel “di Polselliana memoria” :heart_eyes:

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Lui e lei in una sorta di paradiso terrestre riproducono il conflittuale rapporto di coppia in tutti i suoi aspetti. Fidanzamento, matrimonio, convivenza, sesso, gravidanza, tradimento ecc
Il film gioca la carta del surrealismo e credo che nel 1979 si prendesse molto più sul serio di quanto può apparire agli occhi dello spettatore contemporaneo
Tra cervellotiche elucubrazioni figlie del loro tempo e considerazioni assolutamente geniali per lo spettatore odierno, il film regala anche scenette surreali ed umoristiche in cui i novelli Adamo ed Eva interagiscono con atri personaggi a simboleggiare la società con le sue necessità e tentazioni, che stemperano di molto quella che potrebbe sembrare una bislacca e erbosa opera figli di certo cinema contestatario.
Alla fine quindi il film si lascia seguire e fila via tra un certo divertimento
Sul web gira uno spezzone di qualità abbastanza mediocre
marchiato RTC 58… voi cercate la copia buona.
Gira infatti versione senza loghi da ottimo master

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bisogna che lo recupero immantinente anche perché nella mia anima il cinefilo trashofilo occupa una zona tutt’altro che oscura e recondita!
la fotina del flanetto dà al tutto un’aura classico degli anni 40-50 ripescato dal sacco

a me i loghi televisivi d’antan fanno venire il cuore retroverso e scendere una lacrimuccia via l’altra, mi sa proprio che cercherò questa invece, anche perché me la prefiguro tutta macchie graffi spuntinature sbalzi bruschi, insomma il paradiso!

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