Sì ma non spiegano tante cose, soprattutto non è chiaro perchè Dylan si immedesima con i protagonisti dei singoli episodi. Insomma mi aspettavo qualche rivelazione adeguata invece nisba. passi per il non rivelare la reale identità dell’assassina, ci poteva stare; ma il resto no, così tutta la sceneggiatura è fondata sul nulla. Per me un passo indietro rispetto agli ultimi due albi che l’hanno preceduto, decisamente migliori di tanto pattume dylaniato recente.
Letto ieri notte e condivido molte delle vostre perplessità.
Alla fine c’è una specie di “finale Scooby Doo”, come venivano chiamati in Wayne’s World, se vi ricordate.
Il classico finale irrisolto che arriva nelle ultime pagine e che non ha molto senso. In Scooby Doo le puntate finivano spesso con un personaggio al quale si toglieva la maschera e veniva detto: “Lo riconosco! È il custode del vecchio luna park abbandonato, credevamo che fosse morto nell’incendio!” o cose simili.
Alla fine la storia si lascia anche leggere ma il finale è davvero attaccato a sputo.
I disegni di Mari non sono esattamente nel suo stile, sono davvero troppo tradizionali per un genio come lui. Spero che questo fosse solo un esperimento e che torni a disegnare come solo lui sa.
Ma il finale alla Scooby Doo ci poteva pure stare, per carità. E’ che come scrivevo alla fine diverse cose della sceneggiatura non quagliano, chiuso l’albo ti rendi conto di aver letto una non-storia basata sul niente.
Concordo con le vostre perplessità. La storia parte bene, poi man mano va scemando. Il finale lascia parecchio a desiderare. Peccato. Cmq, nel complesso discreto. Ricordo numeri mooolto peggio.
Secondo me la prima immedesimazione è un “omaggio” a Dellamorte Dellamore, con Dylan custode del cimitero. Inoltre in una vignetta c’è una statua che me ne ha ricordata una del film.
Letta la prima delle tre storie del Maxi Freghieriano…ho retto fino alla fine poi sono cascato in un sonno senza sogni per l’intero pomeriggio.
In effetti il finale della prima storia sembra scritto da un bambino di 1 anno.
Ho letto anch’io la prima storia (ci ho messo 3 notti) e il parere non è positivo.
Bruttarella con un finale davvero tirato via passando per dialoghi e personaggi risibili.
I disegni di Freghieri sono la sagra del già visto, una noia siderale.
Io l’ho letto tutto e lo trovo una cagata colossale. Mi son guardato dal rispondere su FB a quanti mi chiedevano pubblicamente un parere perché Marzano lo conosco di persona e ha l’account (non è fra i miei contatti ma abbiamo amici in comune, ergo…) ma sinceramente… le prime due storie prevedibilissime; la terza non sarebbe neanche malvagia come idea ma è rovinata da un finale che è eufemistico definire raccapricciante (e non nel senso gradito a noi horrorofili). Meno male che l’ho letto a gratis, ve’.
Piaciuto anche a me, ovviamente il tema aerei non poteva lasciarmi indifferente.
Stavo leggendo il #181, Il Marchio del Vampiro, la storia mi pareva estremamente simile alla saga di Twilight, ma tant’e, e
normale che Dylan Dog si “ispiri” a film o libri conosciuti o meno. Il problema e che la storia e
del 2001, e il primo libro di Twilight e` uscito nel 2005…
Letto l’ultimo, Il baule delle meraviglie: non mi è spiaciuto, pieno di omaggi cinefili che vanno dal Clive Barker dei Books Of Blood alle creazioni di Ray Harryhausen.
Twilight non è la prima saga letteraria legata a vampiri adolescenziali e romantici. Rammento una vecchia antologia horror in cui figuravano altri racconti dello stesso tenore, sfornati da altri autori… il Paranormal Romance non è un filone inventato dalla Meyer, checchè ne dicano.
Certo, ma il fatto singolare e` che la protagonista femminile della storia di Dylan si chiami proprio Twilight.
“Il baule delle meraviglie” è una cagata pazzesca. (cit.)
Però a te piacciono i disegni, scommetto…
La storia, in effetti è una stronzatina senza gloria…
Il prossimo numero è disegnato dal bravo Sergio Gerasi, all’esordio sulla testata.
Si, i disegni mi piacciono…Cossu è un grande e lo ammiro da quando disegnò il mitico “Ombre”.
Il prossimo numero promette bene…speriamo.
Boh io come dicevo mi son divertito, a parte il finalino moraleggiante ma vabbè. C’è anche da dire che le sceneggiature vengono spesso pesantemente rimaneggiate dalla redazione, lo so per certo; Samuel Marolla ne aveva venduta una a Dampyr e gliel’hanno talmente stravolta che a chi glielo chiede ammette di non riconoscerla più come sua. Fanno anche cose più balorde, tipo non accreditare autori di soggetti che fanno poi sceneggiare da terzi ma vabbè. Ti dà comunque un’idea di quanto il lavoro di chi cura le storie sia arduo e ingrato, ci credo che qualitativamente DD è calato così…
p.s. a me Cossu non fa impazzire, anche se devo dire che le citazioni grafiche a Ray Harryhausen erano carucce.
Non l’ho presente…
Gerasi ha disegnato per Bonelli nella serie Jonathan Steele e ha anche fatto uno spinoff di Nathan Never, adesso esordisce su Dylan Dog.
Per me è bravo.
Che ne pensate de “L’assassino della porta accanto”? io per ora mi limito a dire che non mi ha impressionato, ma nemmeno lasciato indifferente. Ci devo pensare (non necessariamente è un buon segno).
Il “problema” di questo numero è che la presenza di Dylan è praticamente inutile, è un personaggio davvero secondario. Comunque non male i disegni.
Dunque…mumble, mumble…
Per quanto riguarda i disegni, direi una bella ventata di freschezza (forse però troppo in stile Dampyr), anche se la fisionomia di Dylan è comunque molto RupertEverettiana, quindi fedele al personaggio “di una volta”.
La storia, mah…parte bene, forte dell’ambientazione scozzese e della presenza del serial killer “In pensione” (in tutti i sensi), ma poi si perde come purtoppo accade facilmente alle sceneggiature Dylaniate degli ultimi anni.
La love story maledetta di sottofondo andava forse sviluppata più a fondo, messa così sembra proprio l’unico pretesto per l’ambientazione fuori porta, parlando poi del killer, mi aspettavo un finale diverso.
Nel complesso però la storia non mi ha lasciato del tutto indifferente…buono o cattivo segno?