Dylan Dog

Letto il nuovo albo, L’odio non muore mai: gradito, una storia horror dal taglio classico come vorrei che DD continuasse a proporne. Fra l’altro, il prossimo numero dovrebbe segnare una svolta editoriale precisa, con cambiamenti esistenziali per l’indagatore dell’incubo e nuove impostazioni grafiche per la copertina. E’ lo stesso Sclavi a comunicare la notizia, il che mi fa sperare per miglioramenti significativi. Vedremo.

Recchioni (che non mi sta simpaticissimo) ne parla da mesi su facebook e sul suo blog. Speriamo bene…

Nel rinnovato Horror Club venne ufficialmente annunciato che Bloch andrà in pensione e che ci sarà un nuovo nemico ricorrente tipo Xabaras. Staremo a vedere.

L’albo l’ho preso stamattina, devo ancora leggerlo.
Ho preso anche il numero 28 della collezione storica a colori contenente “Lontano Dalla Luce”, “Doktor Terror” e “Zed”. Bella la cover di Brindisi (che si riferisce a Zed)

Io l’ho trovata banalissima, roba che neanche su Topolino quando facevano storielline da usare come riempitivi.
Mi sa che non ho proprio un buon feeling con la Astori sceneggiatrice di Dylan Dog. Se non erro ricordo un’altra sua storia a colori che riguardava un negozio di bottoni o qualcosa del genere e che trovai davvero inutile.

Erri, non ha mai scritto per DD prima. Forse confondi con Barbara Baraldi, mi pare che la storia fosse sua. Come già avevo scritto in precedenza, a Barbara avevano rifiutato altre sceneggiature giudicate troppo macabre; ti dà la misura di come ragionano alla Bonelli, probabile che Cristiana abbia avuto lo stesso problema. Mentalità di merda che ha rovinato questa come altre testate, la buonanima onestamente non capiva più una sega di cosa piacesse davvero ai lettori.

Hai ragione, era la Baraldi, ricordavo che quella storia l’aveva scritta l’autrice di un romanzo pubblicato per i Gialli Mondadori che avevo letto da poco e l’ho confusa con la Astori.

Chissà che adesso con Recchioni le cose cambino (parlo della politica editoriale Bonelli)…

Io lo spero sinceramente. Bonelli Junior aveva la capacità di cestinare sceneggiature potenzialmente valide e che a dirla tutta gli erano anche piaciute per tema di rivoluzionare troppo i personaggi delle sue collane. Mentalità conservatrice che ha finito col danneggiare tante testate, a partire da Martin Mystere. Dylan Dog è ancora abbastanza popolare, se apportano cambiamenti significativi potrebbe ancora riemergere.

Tra l’altro anche Nathan Never ha recentemente fatto un reboot.
A un certo punto mi sembra che una scelta del genere diventi inevitabile e persino necessaria se si vuole portare nuova linfa ad una serie senza lasciarla marcire lentamente.

Io l’ho trovato tremendo.

Nazi-vampiri? No grazie…
Vista la pochezza della storia spero proprio che il cambiamento che sta per arrivare sia realmente epocale anche se Recchioni continua a lasciarmi perplesso (leggendo cosa scrive sul suo blog e su facebook trovo che ci sia qualcosa che non mi convince anche se non so bene cosa). La sola cosa buona è che Groucho era più in forma del solito e ricordava certi suoi episodi particolarmente felici che si trovano nei primi 50 albi.
Ah, e i disegni di Alessandrini fanno pietà.

Intanto oggi ho preso il numero 29 della collezione storica a colori contenente tre storie non proprio memorabili: Fantasmi, Storia Di Un Povero Diavolo e Feste Di Sangue.

Per concludere ecco la cover in anteprima del numero 326: http://prontoallaresa.blogspot.it/2013/08/dylan-dog-326.html

Mmmm non mi piace. Troppo fighetta e pretenziosa.

Non male lo speciale “La Bomba”.
Nulla di sconvolgente ma almeno la storia è strutturata in maniera originale e ha una bella atmosfera.
Tra l’altro mi piace molto il fatto che si colleghi in maniera strettissima a una storia di tanti anni fa (“Ti Ho Visto Morire”) che aveva aperto una sottotrama inquietantissima che però poi era stata abbandonata.

Allora devo recuperarlo, Ti ho visto morire è una delle storie dylaniate più belle di sempre. “Gra greiscinni… fra tredici anni.”

Bella storia, è vero, però i prestiti da La Zona Morta sono davvero troppo forti.
È però vero che all’epoca gran parte dei Dylan Dog plagiavano più o meno integralmente libri e film famosi…

Lo avevano detto apertamente, che era un omaggio al film di Cronenberg (la derivazione viene da lì più che dal romanzo ispiratore di King). Però è splendida, con un gran finale e l’idea di fornire un personaggio più ambiguo e inquietante del Johnny Smith di kinghiana memoria.

Beh, sì ma all’epoca le citazioni erano continue e fortissime. A volte l’intera storia si basava su un libro o un film, la citazione era proprio totale…

Suspiria, Morti e Sepolti, Terrore Cieco, Terminator, The Stepford Wives, Poltergeist, Appuntamenti in Nero…

A me piaceva proprio per questo, figurati. Il grande merito di DD è stato quello di aver invogliato la mia generazione a riscoprire questi classici; i ragazzini ora come ora manco sanno cosa sia l’horror delle origini e se consigli agli appassionati (quantomeno, mi dicono di essere tali) di recuperare The Thing di Carpenter, appena sentono che è del 1982 sbottano “eh ma è vecchio!” No comment.

Non dico che fosse un male però riletti ora mi viene da dire: “Cazzo, ma è davvero uguale a XXXXX”.
All’epoca mi faceva piacere e, anzi, ero contento se veniva saccheggiato un libro o un film che amavo. Adesso invece mi viene da pensare che forse queste citazioni erano un po’ troppo spudorate.

Era una cosa comune nei fumetti horror di una volta. Le collane porcaccione di Renzo Barbieri saccheggiavano a piene mani senza manco prendersi la briga di citare esplicitamente. A dirla tutta, pure tante storte bonelliane di Tex e Zagor scopiazzavano e non sempre te ne accorgevi.

Infatti adesso che sto rileggendo tutti i Dylan Dog perché sto facendo la collezione storica a colori sto scoprendo un sacco di citazioni a libri e film che quando lessi gli albi la prima volta ancora non conoscevo.
Ed è una cosa bella.
Le piccole citazioni mi piacciono e mi divertono, diciamo che le citazioni troppo spudorate ed insistite mi lasciano perplesso, ecco.

Boh io tanti film e libri li ho cercati da adolescente dopo aver letto gli albi di DD. Gliene sono grato; poi, per carità, è vero che rileggendo certi numeri eran davvero troppi dei plagi; ma carini, devo dire che il finale de la zona del crepuscolo mi affascina nella sua malinconia e quello di Ti ho visto morire mi ha angosciato assai.

Letto l’ultimo numero della serie regolare “Una Nuova Vita”, il primo di questo tanto decantato nuovo corso.
Tipica storia alla Ambrosini (che infatti scrive e disegna), sembra quasi un episodio di Napoleone portato nel mondo di Dylan Dog.
E`una storia abbastanza complessa e a suo modo originale, sicuramente diversa dalle solite storie. In ogni caso mi ha lasciato freddino.

Brutto invece il nuovo Horror Club (con un sacco di spazio sprecato per colpa del logo). Contiene un messaggio di Recchioni del quale continuo a non gradire i modi. Staremo a vedere…

Non male l odio non muore mai ovunque ci siano storie di guerra e u boot l attenzione mia aumenta.
Domani mi accatto il nuovo.