Dylan Dog

Ecco, proprio quello che temevo. Non mi piaceva Napoleone, voglio roba meno sofisticata e più horror. :frowning:

Letto Una nuova vita, trovato meno peggio di quanto temevo. In realtà non è così sofisticato come Napoleone, diciamo che le atmosfere surreali un po’ sono quelle ma in definitiva si tratta di un’onesta e a mio avviso dignitosa avventura horror. Mo’ attacco il Maxi, speriamo bene visto che si rifà appunto a Ti ho visto morire che mi garbò assai.

Letto lo Speciale. Discreto, come diceva Ziorzio niente di trascendentale però scorre via senza problemi e ha momenti realmente angoscianti (bellissima la vignetta con Groucho che aiuta la bambina a rialzarsi e la tiene per mano nel tragitto verso i lager).

Ho letto lo speciale “La bomba!” solo dopo aver riletto “Ti ho visto morire” e “Caccia alle streghe” di cui non ricordavo assolutamente nulla, credo siano indispensabili per poter leggere il nuovo speciale.

Caccia alle streghe magari no, oltretutto non l’ho mai trovato un gran che. Ti ho visto morire sicuramente, la trama riparte tutta da lì.

Caccia Alle Streghe era uscito al momento giusto e se contestualizzato è ottimo (anche se a tratti davvero retorico).
Erano i tempi delle crociate censorie, tutte cose che comunque alla fine hanno fatto solo pubblicità a Dylan Dog e alla Bonelli in generale, altroché.

Dai, era moscio. Tutta la tirata degli Inquisitori d’un demagogico… fra l’altro direi che han vinto loro, visto il corso ripulito che ha preso dopo la testata bonelliana (ovvero, niente più splatter e storielline sempre più edificanti, bleah).

Sì, non era granché ma all’epoca funzionava. Rivisto ora col senno di poi tira la corda eccome (e ha certe banalità tremende) ma in quel momento preciso (credo fosse il '92) aveva colto nel segno.
E i disegni di Dall’Agnol erano molto angoscianti.

Buh mi lasciò freddino. DD ha cominciato a stancarmi quando ha preso la piega edificante/moraleggiante, vedi albi come Doktor Terror. Oramai la didascalia “indagatore dell’incubo” è diventata superflua, le storie genuinamente horror son diventate rare. Perlomeno quella di Ambrosini di questo mese è legata al genere, vivaddio.

Comunque più mi capita di leggere le cazzate che quella fighetta di Recchioni scrive su facebook (dato che molti dei miei contatti lo citano e ripostano quello che scrive) e più penso che sia proprio un cretino.
E se Recchioni dovesse leggermi sappia che non c’è nulla di personale, è solo che si è costruito un personaggio davvero irritante, reso ancora più insopportabile dalla deprimente corte dei miracoli che gli lecca il culo per ogni stupidaggine che scrive.
Poi lui sicuramente ci gode a fare il fenomeno e ad atteggiarsi a rockstar, a me sembra soltanto ridicolo e inizio a dispiacermi che buona parte del futuro di un fumetto che mi accompagna da quando ero ragazzino passi per le sue mani.

Mi trovo costretto a quotare le parole di Brass. Trovo anche io parecchio irritante l’atteggiamento di Recchioni, si vede in maniera plateale che preferisce attirare l’attenzione su sé stesso piuttosto che sulla figura di Dylan.

Ad ogni modo ho lettol’ultimo albo (Una nuova vita) e l’ho trovato un po’ troppo confuso e di base anche noiosetto.

“Una nuova vita”, nonostante il titolo (e la copertina…) fraudolento, piacione e tragattino, è un grande albo. Ed il merito è tutto del Maestro Carlo Ambrosini, uomo che, immagino, di una sensibilità disarmante. Disegni eccellenti e una storia capace di insinuare quel “sano” malessere che solo i grandi riescono a trasmettere attraverso un fumetto. Ovviamente la storia era già bella che pronta a prescindere dal “cambiamento” che avverrà ad ottobre 2014, quindi non c’entra nulla con l’eventuale nuova strada che intraprenderà la testata, ma è comunque un albo come non se ne leggeva da tempo…e questo mi basta.

Scusate se da “non fan” di Dylan Dog mi intrometto nella discussione… ma vista la scadente qualità degli attuali albi dylandoghiani di cui ogni volta vi lamentate… che cosa vi spinge a continuare ad acquistarli? Collezionismo? Abitudine? Masochismo puro? :smiley:

No perché in edicola attualmente (senza spingersi sino in fumetteria) di fumetti interessanti nel formato bonelliano ne stanno uscendo a iosa: penso a “The Walking Dead” (per restare in ambito “horror”) come anche ai numerosi ottimi fumetti franco-belgi editi dalla benemerita Editoriale Cosmo

perdonate il semi OT

Continuo a comprarlo perché ogni tanto c’è una storia meritevole, perché ogni tanto gli albi sono disegnati dai miei disegnatori preferiti (Mari, Casertano…) e poi perché, fondamentalmente, ci sono affezionato.
Ho la collezione completa, originale, tenuta in condizioni perfette, con tutti gli albi speciali ed extra serie… Sarebbe un peccato lasciarla perdere.
Alla fine non saranno i pochi euro che ci spendo ogni mese a rovinarmi… Magari il problema è lo spazio, ecco…

Eh bella domanda…:), ho tutti i 325 numeri della collezione, e smettere adesso per me sarebbe un colpo al cuore, ma non riuscirei proprio a farlo, è una cosa che non ci penso proprio, nonostante la qualità oramai scende sempre più di livello…
Paragonerei la cosa, allo stesso fatto di quando si continua a tifare la propria squadra del cuore, pure quando le cose sono andate malissimo per anni.

Stamattina ho preso l’ennesimo numero della collezione storica a colori (il numero 33) che contiene gli albi 100/101/102.

Poco fa, durante una lunga seduta di gabinetto, ho riletto il numero 100 che credo non rileggevo dall’anno della sua uscita (credo fosse l’inizio del '95).
Boh… L’ho trovato orrendo. Magari è anche lodevole nel suo tentativo di essere un possibile “ultimo numero assoluto” della serie ma mi è sembrato la sagra della fuffa, con tante sciocchezzuole che magari piacevano tanto a Sclavi e Stano ma che alla fine lasciano il tempo che trovano. Sarebbe stato meglio se non l’avessi riletto, mi sa.

Ne ho anch’io un ricordo atroce… ho sempre letto Dylan Dog in maniera saltuaria (come sapete sono da sempre un Diabolikofilo), quell’albo lo comprai più per potenziale investimento che per reale convinzione (all’epoca le valutazioni dei DD erano abbastanza alte).
Ciò non toglie che diversi episodi degli anni d’oro mi piacciano molto, anche se non ho mai amato la caratterizzazione grafica decisamente troppo diversa da un disegnatore all’altro (sempre perché sono abituato a “Diabolik”, che - nel rispetto delle caratteristiche dei singoli autori - tende a mantenere il più possibile l’uniformità stilistica).

Che poi il numero 100 non vale neanche tanto. Al massimo varrà una quindicina di euro, ma non di più (facendo una valutazione realistica e onesta per un albo tenuto in ottime condizioni).
Poi ci sono sempre i fenomeni che cercano di venderlo a cifre siderali ma in realtà il suo valore è quello che ho detto io.

Eh, lo so… ma all’epoca speravo che col tempo avrebbe raggiunto ben altre quotazioni.
Ipotesi in effetti abbastanza campata in aria, visto che “Dylan Dog” era all’apice della popolarità e le tirature erano altissime.

Invece quella è una cosa che mi è sempre piaciuta, l’alternanza di sceneggiatori e disegnatori…
Certo, a volte quando toccava a Montanari & Grassani volevo strapparmi via gli occhi ma mi piaceva sempre scoprire chi avrebbe disegnato il prossimo numero, gasarmi quando riconoscevo il tratto di Castellini e di Casertano…

DD non lo compro da anni, ma Castellini che hai citato mi ha lasciato un ricordo indelebile. Il primo albo sull’indagatore - “La casa infestata”, molto bello fra l’altro- lo disegnò nell’88, quando aveva solo 22 anni! Ha continuato poi con la Bonelli (oltre a DD, ricordiamo pure i suoi “Nathan Never”), e se n’è andato pure negli States, lavorando nientemeno che per la Marvel (memorabili i suoi Conan, Wolverine e soprattutto uno strepitoso Silver Surfer). Quando lessi il suddetto “La casa…”, sinceramente di fumetti ne capivo ben poco (e pure adesso non sono certo un espertone, a dirla tutta), ma mi rendevo conto che il giovanotto aveva davvero una marcia in più. Una promessa mantenuta, quindi…