E' morto Michael Jackson

Scusa Pappo, ma per te un genio è solo quello che “inventa le cose”?
No perchè allora dobbiamo togliere dalla lista dei geni anche diversi premi nobel della storia in quanto non hanno ad esempio inventato la chimica, o la matematica o che ne so la tavola pitagorica degli elementi.
Bach,Shopen,Mozart, erano tutti non geni perchè non hanno inventato il tritapepe?
Se poi ti prendessi la briga di leggere gli interventi, invece di giuocare sempre al ruolo di bambino cattivo, noteresti che nel mio precedente vi era scritto che, oltre al fatto di essere ascoltata da mooooolte persone, la canzone ABC dei Jackson Five era anche campionata da musicisti, ed aggiungo che avresti anche letto che con il medio di turno Michael Jackson collaborava anche Quincy Jones, che detto come va detto, non credo elargisse consigli per mamma oca neanche a pagamento, se ti può sovvenire il dubbio che lo facesse, perchè era cosi importante per la musica black che nessuno gli contestava un beneamato cazzo.
Poi se non ne sai niente di musica non ti arrabbiare, puoi sempre imparare.

Parlare di genio musicale sottintende il fatto che i pezzi Jackson se li scrivesse, almeno in parte, da solo, ma non mi pare che sia questa la prassi del mainstream pop, dove ci sono fior di scrittori, arrangiatori e produttori che lavorano al pezzo che poi la star di turno dovrà portare in scena.
Non era cosi anche per M.J.?
E’ una curiosità sincera, non una domanda polemica, giuro.

Puoi controllare cliccando sui link qui sotto. Prendendo in considerazione gli unici suoi tre dischi solisti validi (il resto è fuffa) sembrerebbe aver scritto un 50% dei brani sui primi due titoli e l’80% su Bad… quindi sembrerebbe che la qualità sia andata peggiorando man mano che aumentava la quota di brani scritti da lui. Per me cmq il suo migliore disco rimane il sottovalutatissimo (almeno qui da noi) Off the wall

Off the wall

Thriller

Bad

Tobe Hooper nella sua carriera ha girato un solo film davvero geniale: Non aprite quella porta. E’ diventato un cult e ancora oggi il DVD va a ruba. Dieci canzoni vanno più che bene; le ricorderemo in eterno. Un bluff? Chissà. Intanto la gente l’ha amato e continuerà ad amarlo. Dici che non c’è paragone con Elvis? Ancora una volta, chissà. Mio padre ad esempio ha sempre considerato sopravvalutato Elvis; sei in buona compagnia dunque. Vuoi fare l’alternativo/bastian contrario a tutti i costi, ma non ne esci: semplicemente Jacko non ti piace, è un tuo diritto. Ma il suo nome era già leggenda prima del decesso, figurati ora.

E’ lo stesso tipo di critica che Valerii muoveva a Leone: non sarebbe stato un genio perchè i film gli riuscivano grazie alla presenza di ottimi sceneggiatori, direttori della fotografia, montatori ecc. Un genio è colui il quale sa amalgamare il buon materiale che ha a disposizione per ottenere qualcosa di superbo. Non sono un musicista, non saprei dire che Jacko fosse un genio: ma se già da vivo alcune sue canzoni son diventate leggendarie un motivo ci sarà. Chiaro che non avrebbe potuto farcela senza collaboratori, vale per tutti i settori artistici; la lista dei ringraziamenti nei libri - per citare un particolare settore creativo, la letteratura - esiste per questo.

Ma che cos’è il genio?

E’ fantasia, intuizione, colpo d’occhio e velocità d’esecuzione…
Questo quanto affermava Gastone Moschin durante il secondo atto di Amici miei.

Ok, ma che ne pensa il Marcellino?

Per “genio” io intendo qualcuno che, nel suo precipuo campo di intervento (fisica, musica…) con la sua “uscita” (formula fisica, produzione musicale) compie un passaggio poco sfumato rispetto a quel che c’era prima. Viene così a crearsi un “fosso” (più o meno grande) fra quel che c’era e quello che lui ha fatto.

Quando Albert Lo Scapigliato buttò lì il suo E=mc2, quella “E”, quell’"=" e pure l’“mc” ci stavano già da un pezzo. Cioè ci stavano già ma evidentemente non se ne erano mai andati a braccetto così. Il “genio” fu quell’intuizione, quel rapidissimo movimento intellettuale che, nel bel mezzo di calcoli ed espressioni scritte in ogni dove, gli fece afferrare, vedere, intuire, annusare che proprio là, dove si accendeva quel lumino in lontananza, proprio là, lui doveva andare.

Ed è la stessa cosa nella musica come nelle arti pittoriche.

Il soggetto che viene investito da tale “picco accelerativo delle proprie capacità visive naturali” riesce a fermare per un attimo un frame subliminale all’interno del proprio streaming intellettuale. Se gli chiedete di illustrarvi su carta la catena del processo che l’ha portato a creare quella cosa, vedrete che manca almeno un “passaggio”.

E così per “genio” non si deve intendere, in campo musicale, solo chi “scrive” una partitura. Spesso, proprio in campo musicale, “genio” è chi “interpreta” qualcosa scritta da altri. Presley non credo si sia mai scritto uno che è uno fra i suoi cento e passa pezzi incisi qua e là. Eppure è andato su tutti i libri. Ma che ha fatto Presley eh? Presley, The Pelvis, si è messo a sbacinare come un ossesso davanti a migliaia di ragazzine sudiste in quelle torride estati dei cinquanta. E si è messo a compiere atti osceni in luoghi pubblici mentre il rock’n’roll era ancora in fasce. E certamente il rock’n’roll non lo ha inventato lui. La sua voce, per quanto unica, non fu la chiave della sua rivoluzione. Ora, per Elvis, si può certamente dire che fra di lui e quelli che cantavano quando uscì “Heartbreak Hotel”, è stato scavato uno di quei fossi che manco il Genio Militare, con i suoi ponti mobili alla super-scazzola, avrebbe facilmente oltrepassato.

I Police alla fine dei settanta, Prince qualche annetto dopo, e Jackson, prima durante e dopo quegli anni, seppero, chi più e chi meno, lanciare il fresbee del pop più lontano degli altri.

E poi c’è il discorso della fenomenologia pop.

Chi si interessa di cultura pop deve fare i conti anche con i numeri. La radio Brionvega, una autentica genialata di design, vendette xxxx esemplari nei settanta. Ecco che ve la vedete in xx numeri di Abitare di quegli anni, in xx numeri di Vogue di quegli stessi anni e pure sui ripiani dei servizi fotografici di Playboy.

Se un tizio arriva a vendere xxxxx milioni di dischi, che piaccia o meno a tutta la critica di questo mondo, arriva ad invadere gli spazi di tutti i media conosciuti. E, non so se ve ne siete accorti, quando i numeri arrivano a cantare a squarciagola, pure la critica rivede il suo pensiero.

Vi fo subito un esempio perchè voi siete molto duri di comprendonio (ma, haimè, molto molli altrove): i Queen.

Chi come me ha letto parecchio di rock e pop sa bene che questa band inglese non è mai stata un amore di chi ha sempre scritto di rock. Anzi… sono a quintali gli articoli di giornalisti di ogni dove che ne han perennemente evidenziato l’inutilità barocca ed il machismo fuori luogo; musicalmente parlando, sono stati “distrutti” da tutti i critici più illuminati (illuminati dalla carta stampata).
Poi, un bel dì dei novanta, avvenne il miracolo.
Qualcuno si accorse di alcuni numeri. Il loro numero di fan, i dischi venduti, le apparizioni in pubblico. E trak!, mi rammento ancora quel titolo sul noto settimanale inglese: “I Queen, la terza più grande band di sempre?”. Sticaxxi che revisione storica…

Per tornare a bomba al nostro bel moretto canterino, qui abbiamo un pacioccone che iniziò da bimbo ad imporsi sui fratelli maggiori (e che fratelli… ), interpretò diversi “soul-train” da squarcia-dancefloor e che un bel dì incontò Quincy Jones.

Il fidanazato della Kinsky (non so se sono ancora fidanzati in realtà, l’ultima volta che la Kinsky venne da me a farmi un risottino però lo erano) è un gentiluomo che, dove arriva lui, gli altri si spostano. Ed intendo proprio tutti, da RZA a Lemmy-testa-di-motore. Capite facilmente (in realtà voi non capite facilmente proprio un bel niente ma, di solito, si scrive così neh?) che un tizio che orchestrò “Soul Bossa Nova” nel '62, che diede al mercato un lp come Smackwater Jack agli albori dei settanta, che mandò in classifica Ai No Corrida una decina di anni dopo, che produsse un disco come “Off the Wall” e che scrisse per il Presidente, capite bene che quel lì spedisce tutti a spazzolarselo sul lungo-lago, un tristo meriggio di novembre.

Ma fu tutto suo il merito di ciò che accadde dopo quell’incontro?

Manco-per-una-miccia.

Chiedete a chi ha visto Jackson dal vivo in uno di quegli spettacoli che lo hanno consegnato alla leggenda. Non si trattava solo di impianti luci da mille ed una notte, di cerone sulla faccia e di coreografie mai viste. Eh no. 'Sto manico d’un mulatto ballava ed interpretava come non s’era mai visto. E con una resistenza fisica che Iuri Chechi, Gabriel Pontello e quei quattro palle-basse con i quali ve lo siete a lungo accarezzato durante la Confederation Cup (o come cazzo si scrive, io quelle trasmissioni da boscimani le guardo mica) manco tirerebbero fuori in dieci carriere.

E così, a prescindere da antipatie o miopie personali, il buon Michele sarà ricordato fino alla notte dei tempi, e non solo sulle enciclopedie del rock.

Il discorso marcellesco su Elvis The Pelvis mi trova d’accordo al 100%. Canzonette quelle di Jacko? Lo erano anche quelle di Presley, poche balle. Era il modo in cui le interpretava che l’ha trasformato in una leggenda; proprio come Jacko. Uno faceva le mossettine sensuali, l’altro il passo lunare. Alla fine son diventati due icone del panorama musicale contemporaneo; questo è un dato oggettivo, aldilà dei gusti personali. Pappo può criticare il talento di Jackson, è una questione di gusti; ma quando sostiene che fra vent’anni nessuno se lo ricorderà più sbaglia di grosso, mi sembra pacifico. Parliamo di storia del costume, non di semplici gusti musicali.

no parliamo di societa dello spettacolo.
quella dove se quincy jones “che è il re della musica black che c’è scritto nell’enciclopledia della musica” (e sai chi minchia se ne fotte soprattutto visto che sono bianco, anzi manco sono olivastro) ci lavorava assieme allora oh fratello massimo rispetto è il numero uno!

quanto a marcello quando impara che in rete la misura delle 5 righe e già tanto magari inziero aleggere quello che scrive, con cui sono in disaccordo preventivo cmq

l’ho letto. madonna quante cazzate. marce ma a te quanto ti piace da 0 a 10 ascoltarti mentre parli??? cmq unica cosa che mi trova d’accordo (non quello che dice marcello quanto l’esempio) è l’altro grande sopravvalutato di quella buffanota che e “la storia del rock” ossia quell’insopportabbile personaggio chiamato freddy mercury e i queen he considwero cuna delle piu enormi defecazioni musicali del secolo. esattamente come jackson mezzeseghe con discreto talento impacchettati e venduti al pubblico in cerca di “geni”.

Io con le cose corte ci azzecco poco.

Ed io non scrivo per la rete (che non c’ha nemmeno la patatina) ma per chi mi legge.

Non credo che basti il “10”. Penso di piacermi almeno “11”. Ed ecco perchè, generalmente, mi trovate sempre felice e rilassato: essendo piuttosto soddisfatto di me, mi resta poco da buttarmi addosso al prossimo, per divertirmi.

Non è possibile “sopravvalutare” un tizio che fa vendere xxx milioni di dischi perchè non è possibile “sottovalutare” i xxx milioni di dollari che sono stati spesi per portarsi un poco di emozioni a casa. In milioni l’han fatto ed i discorsi cinici sull’'umanità ed i suoi appigli non fan più pappa manco per Pappo. (Tre righe e mezza cazzo!)

si ma di fatto ribadisci quello che io sostengo: non si parla del fatto che uno e un genio e quindi vende, si parla del fatto che siccome uno vende per forza deve essere un genio. viviamo in una societa brutta nella quale l’immagine e l’apparenza viene prima del contenuto. e questo lo sai bene anche tu. quello che mi lascia a dir poco atterrito e che c’è gente (come te, e come altri che hanno partecipato a sta discussione) che non è che sostengono o criticano qualcosa in base al gusto ma proprio in base al fatto che “se…” allora “è ok”. che schifità.

Scusa Corrà ma secondo me stai paragonando le mele con le pere, un film è un lavoro complesso e per forza di cose il prodotto di più menti specializzate nelle rispettive competenze, e infatti io considero “geniale” il regista solo se è stato lui stesso a scrivere oltre che a dirigere l’opera, altrimenti rimane si la persona più importante per il risultato finale, ma non gliene si può attribuire la totale paternità artistica, e di conseguenza il merito…scusa ma non so se riesco a spiegarmi :-p
Anche la musica in certe forme può essere il risultato di uno sforzo corale, e lo è se consideriamo l’intero processo in cui rientrano arrangiatori produttori scrittori ecc…ma quello che è il “nocciolo” artistico del brano, se posso usare questa definizione, è comunque la melodia, perlomeno in quella che è la mia concezione di musica.
Quindi se, come immagino, MJ è stato semplicemente la punta di un iceberg fatto di gente che lavorava per ideare i suoi brani e le sue coreografie allora posso definirlo al massimo il re del pop (e scusate se è poco) così come Madonna ne è la regina.
Ma “genio della musica” proprio no…e considerate che a me la maggior parte dei suoi singoli piaciono, contestualizzati ovviamente in un genere che è spettacolo, grande produzione, ma non semplice musica.

Ma ascoltatelo un pezzo dei Jackson Five- tutti negri e botoloni - e cerca di concentrarti solo sul drive del pezzo. E poi fai lo stesso con un pezzo come “Don’t Stop 'Til You Get Enough” e vedi di confrontarlo con il mucchio di musica che gli girava nelle vicinanze. Mica devi sapere il nome del produttore per capire che è dinamite. Mica neh?

Rassegnati, pappo: Marcouccello ti ha steso. :lobster::lobster::lobster:

Tu sei un bel figliolo, ben pettinato e con dei morbidi ricci che san di buono.

Però… però, non è che se uno ha dietro due parrucchieri, un paroliere, sette addetti all’impianto luci e 99 body-guard tutte le ragazzine si bagnano la prugnetta quando esce sul palco, neh?
Le ragazzine si bagnano la prugnetta perchè quel lì, mentre fa slittare in quel simpatico modo la suola delle scarpe, illuminato e coreografato alla bisogna, esegue dei pezzi in maniera tale che, le suddette figliuole, sentono come un flusso di distillati del Tennessee colar giù per la patata.

A mia madre 'sta cosa succedeva con il solo ausilio della sua valigia Geloso e dei suoi dischi di Pat Boone, Adamo e, appunto il Pelvico. Non vedendo alcuna immagine e non potendo giudicare manco la bellezza di un “look” o di un palco agghindato a tutta festa.

Wè ragazzi… ma la musica è passione, emozioni che conseguentemente ne possono scaturire all’ascolto. Mica solo il “contorno” che dopo l’avvento delle tv musicali ha così preso piede neh?

Ma non è che ve ne siete dimenticati, EH?

Spero che questo possa riconciliare pappo con Michael Jackson:

[flash]http://www.youtube.com/v/kOG8lwvVSmo&hl=it&fs=1&[/flash]

minchia lui e veramente un essere abominevole in tutto, compresi sti movimenti osceni che dovrebbero essere un balletto, ma lai madonna che fica spaziale.

che poi piu che ballare mi sembrano i movimenti di totò che gia mi stava dicretamente sul cazzo. detestabile.

Dai gente, iniziate tutti a parlar male di Jackson, buttategli addosso un mare di merda scrivendo che era uno sfigato del cazzo e musicalmente incompetente… così almeno pappo farà un’inversione di 180° e inizierà a scrivere che invece no, era un dio e voi idioti non capite un cazzo come al solito, era il miglior musicista mai visto negli ultimi 490 anni ecc.ecc…

W i forum (dove scriviamo solo noi sfigati, ovviamente. Yeah)

Nah. Conosco abbastanza pappo da non credere che dica quello che dice solo per bastiancontrarismo. Cioè lo fa, ma che Jacko non gli piaccia mi sembra palese.

Però, il fatto che non gli piaccia Totò è da ban sine die. :mad:

inoltre detesto anche sto nomigolo jacko, ma che cazzo di pseudonimo è???

mai piaciuto
penso che se l’italia e una merda e anche perche il cinema ha reso icone di sto popolo infame gente come toto e alberto sordi per dirne alcuni.

Ok, ora non sono più in ufficio e posso gustarmi quel video piazzato pochi interventi sopra.

Quel che risulta chiaro più del sole che picchia sullo stetson di Willer quando si da una grattatina dietro al primo cactus incontrato dopo giorni di battibecchi con quel vecchio montone di Carson è questo: prima si vede uno - essere abominevole quanto volete voi - che CANTA (e potete farvi spiegare che polmoni ci vogliono per passare da quagli urlettini al suo “normale” cantato, il tutto mantenendo quella qualità interpretativa, sia chiaro) e poi arriva questa - fresca e lucidata quanto volete voi, due gambe da urlo quanto volete voi, un viso da miniatura di porcellana quanto volete voi - che gli strappa il microfono guardando l’essere abominevole con una sorta di espressione di enorme compatimento. Dunque, vi basterà mandare al rallentatore proprio la mossa in cui si vede bene COME tale pulzella “ruba la piazza” all’abominio per capire con che cosa la ragazzina avesse più dimestichezza.

Ma poi… canta…

Sì, diciamo così va’…

Con la stessa amplificazione il volume cala di circa 17-23 decibel e mi immagino le madonne dei tecnici al banco regia…

Ma 'sta qua sarebbe una cantante?

Perchè, credo io forse sbagliandomi, con una non-voce così, con un fisico cosà e con le moine che fa, ecco, mi è facile intuire COME la ragazza sia arrivata sopra a quel palco. Con i remi ci aveva una certa dimestichezza e credo che ella avrebbe potuto pure imporsi sul drakkar condotto dal noto vichingo in persona (c’è mica bisogno che vi faccia il Suo nome, no?). La regina della pagaiata doppia con contraccolpo di anca gli è certo la signorina qui!

Ma riguardatevelo ‘sto caxxo di video e cercate un po’ di illudervi ancora che è tutto merito del buon Quincy Jones se l’abominio performa così.

La tristezza è, se di tristezza si tratta, che a colpi di passera si riescono a calcare i palchi dei più grandi. E ti fanno pure l’applauso.

(l’applauso alla fica, però)

Questa l’aveva già detta Moretti. Pretendo un minimo di originalità nelle minchiate che spari; puoi fare di meglio, lavativo! :frowning:

E io invece applaudo te, mio abbronzato e verboso amico. Non avrei saputo esprimere meglio il condivisibilissimo concetto.