EDITORS -Velvet 29 marzo

Sono stata al concerto, ma quanta gente c’era???
non mi era mai capitato di vedere il velvet così pieno!
Molta gente di fuori, alcuni persino col camper!:rolleyes:
A me personalmente non mi fanno impazzire, anche se vedo che tirano parecchio, non sono il mio genere, però non nego che mi sono piaciuti, il cantante ha una voce potente.
Qualcuno di voi era presente?
Se n’è accorto qualcuno del suono scazzato all’inizio??

Non c’ero perchè non lo sapevo, e se lo sapevo non ci sarei stato di gusto. The Editors (per capirci in 2 parole): sono la dimostrazione di come in USA la musica sia strafinanziata fin sopra i capelli. Sono la copia spudorata plagiata degli Interpol, e vanno pure alla grande. Perchè di gruppi clone ce ne sono a bizzeffe ma questi qua proprio non aggiungono niente al modello che imitano. Mi fanno pena. Poi il cantante come lo vedo mi vien voglia di sputare sullo schermo.

Poi gli Interpol già seguono un onda che quella di Un mercoledì da leoni non gli fanno neanche ridere. Però mi sarei visto volentieri il concerto.

Già, peccato che siano inglesi di Birmingham.

Comunque ti dò ragione a metà. Intanto bisogna dire che sono un gruppo clone al 100%, ma non degli Interpol, quanto piuttosto dei Joy Division (come gli Interpol stessi, peraltro)… quando li vidi dal vivo qualche anno fa il cantante imitava pure le movenze da epilettico di Ian Curtis (il che mi parve francamente eccessivo).

Detto questo, però, gli Editors appartengono a quella fortunata categoria dei cloni, ma con stile. I loro dischi nulla aggiungono e nulla tolgono alla storia della musica, ma sono - almeno a mio avviso - ben scritti, gradevoli, coinvolgenti e con dei pezzi molto trascinanti. E poi loro dal vivo ci sanno davvero fare. Certo, io sono di parte in quanto amante delle sonorità new-wave e post-punk a cui si ispirano, per cui pur attestandone il valore quasi nullo in senso assoluto non riesco a non farmeli piacere in qualche modo (anzi li preferisco, e di molto, agli Interpol).

Questione di gusti, come sempre.

Concordo riguardo il fatto che sono gruppi totalmente non originali… io ebbi modo di vedere diversi anni fa gli Interpol qui nella capitale… e, da amante dei Television (e in minor misura dei Joy Division), mi fecero alquanto incazzare dato che attuavano una sorta di fusione degli stili dei due gruppi sopracitati senza una minima idea originale… insomma gli Interpol, come gli Editors immagino, sono dei gruppi di cui si possono sentire i dischi ma, imho, non spenderei mai i soldi per andare a vederli dal vivo

sold-out e locale murato.
avvistati due inquietanti personaggi, che rispondono al nome di basik e prilliuser.

Le movenze alla Ian Curtis il cantante non le fa più, a me no per quel che sono riuscito vedere nella bolgia di sabato. Concoirdo con Slogun, non saranno niente di nuovo ma hanno dei pezzi gradevoli. Certo non mi aspettavo un pienone del genere.
A me più che i Television ricordano certe sonorità degli U2 di The unforgettable fire.

Sai anche la data di nascita di ognuno di loro? Facevo presto anche io a fare una ricerca su internet prima di scrivere la provenienza ma ho pensato bene di non sprecare tempo per feccia simile.

Comunque ti dò ragione a metà. Intanto bisogna dire che sono un gruppo clone al 100%, ma non degli Interpol, quanto piuttosto dei Joy Division (come gli Interpol stessi, peraltro)… quando li vidi dal vivo qualche anno fa il cantante imitava pure le movenze da epilettico di Ian Curtis (il che mi parve francamente eccessivo).

Io non conosco bene i JD ma molto bene gli Interpol e posso affermare con certezza che gli Editors sono clone-puro degli Interpol, si sentono proprio gli stessi passaggi. Trovo molto più distanti gli interpol dai JD. Ma mooooolto! Non mi pare che siano così uguali, non quanto lo sono gli Editori con gli Interpol.
Sulle movenze del cantante, non mi professo altrimenti sarebbero altri insulti.
Credo che i signorini più che assomigliare ai JD abbiano preferito rifarsi agli Interpol e sfruttare il loro successo per insaccare qualche dollaro. Ha sempre funzionato così sto business dimmerda!

Detto questo, però, gli Editors appartengono a quella fortunata categoria dei cloni, ma con stile. I loro dischi nulla aggiungono e nulla tolgono alla storia della musica, ma sono - almeno a mio avviso - ben scritti, gradevoli, coinvolgenti e con dei pezzi molto trascinanti. E poi loro dal vivo ci sanno davvero fare. Certo, io sono di parte in quanto amante delle sonorità new-wave e post-punk a cui si ispirano, per cui pur attestandone il valore quasi nullo in senso assoluto non riesco a non farmeli piacere in qualche modo (anzi li preferisco, e di molto, agli Interpol).

Questione di gusti, come sempre.

Hai ragione, sono gusti. Ma io questo stile non lo vedo…

Sai, la provenienza non è che sia una cosa così complicata da sapere.

Facevo presto anche io a fare una ricerca su internet prima di scrivere la provenienza ma ho pensato bene di non sprecare tempo per feccia simile.

E quindi hai preferito scrivere una cosa errata… boh, contento te… :confused:

Io non conosco bene i JD ma molto bene gli Interpol e posso affermare con certezza che gli Editors sono clone-puro degli Interpol, si sentono proprio gli stessi passaggi. Trovo molto più distanti gli interpol dai JD. Ma mooooolto! Non mi pare che siano così uguali, non quanto lo sono gli Editori con gli Interpol.

Il primo disco degli Interpol secondo me ha assolutamente i JD come influenza primaria. Poi se ne sono distaccati un po’, vero, anche se gli echi si sentono ancora. Gli Editors del primo disco, soprattutto dal vivo, sono JD a manetta pure loro… o almeno io ce li sento tantissimo, che te devo dì?

per insaccare qualche dollaro

Volevi dire “qualche sterlina”, giusto? :smiley:

Bella performance, come pare le sappiano regalare di solito. Concordo con Slogun che il live sia la loro dimensione ottimale, hanno davvero una gran carica. Tom Smith ha una voce splendida, tra l’altro i lavori del loro secondo album sono in parte più quieti e fanno risaltare maggiormente questa qualità, e di conseguenza le (belle) parole dei loro testi.
Gustosa la cover di Lullaby dei Cure inserita nella scaletta di questo loro tour, dove tra l’altro se non erro hanno inserito e suonato un nuovo singolo del quale ignoro il titolo, particolare nel suo essere, soprattutto nella parte della batteria.

Locale inaspettatamente pienissimo, anche se il sold-out registrato precedentemente a Bologna qualche mese prima il sospetto me lo doveva far venire…

Se non conosci bene i JD come fai ad affermare tutto ciò?
La derivazione è comune in entrambi i gruppi. Conconrdo con Lucifer che hanno pure qualcosa dei primi U2.

Volendo fare un paragone un po’ diverso tra i due gruppi direi piuttosto che se è innegabilmente vero che gli Interpol siano arrivati per primi a rispolverare certe sonorità è altrettanto vero che dal vivo rendono 10 volte meglio i cuginetti Editors. Ho visto gli Interpol un paio d’anni fa (tra l’altro nello stesso locale, con spalla gli allora sconosciuti Bloc Party) e sono assolutamente inconsistenti sul palco: statue di cera con uno strumento addosso.

Ah, dimenticavo… Un ulteriore stellina alla serata:
quello degli Editors al Velvet è stato ufficialmente dichiarato dall’ONU concerto di Classe ECP™(1)

(1) ECP: Elevato Coefficiente di Passera

.

Quoto in toto il Basiko con cui sono andato al concerto, compresa l’inconsistenza degli Interpol…bah
Da parte mia ho preferito i pezzi più energici, soprattutto nella seconda parte dello show, e al psoto loro avrei pompato un po di più le chitarre, ma nel complesso mi sono divertito.
E poi non è da trascurare il fattore ECP, che solitamente al Velvet (escludendo l’insopportabile componente goth-emo) non è dei più elevati. :lollauser

credo che la polemicuzza editors scopiazzatori degli interpol sia inutile per il semplice motivo che anch’essi sono degli scopiazzatori. del resto negli anni 2000 quale gruppo non ha scopiazzato, se non letteralmente plagiato, gruppi del passato?
il vero problema è: questi gruppi a che servono? si potrebbe dire: negli anni 80 c’erano dei gruppi che le nuove generazioni non hanno potuto vedere dal vivo e questi moderni cloni ne fanno le veci.
allora ci può stare. fanno il loro mestiere, suonano bene, fanno pezzi gradevoli. ma artisticamente sono paragonabili ad un buon pittore specializzato in falsi d’autore. oppure ad un pittore contemporaneo che però dipinge alla maniera di botticelli. bravissimo ma un po’ fuoritempo…
poi c’è un sacco di gente a cui piace solo lo stile classico, benissimo, ma questo artista contemporaneo sarà sempre una cacca in confronto a Leonardo, Michelangelo, Caravaggio…
donne al concerto: bene per gli uomini, male per la musica. penso che il livello artistico di una band si possa misurare anche dalla presenza femminile. (non prendetemi per misogino o maschilista, sono solo realistico). è classico delle donne fissarsi su dei gruppi trendy o di nichia ma cool e pensare che piacciano solo a loro e che indiscutibilmente sono di livello superiore a tutti gli altri. guardacaso sono sempre gruppi con bei ragazzi e se son brutti sono comunque supercool.
sbaglio?

certo.

Guarda Johnny che quel punto era semplice “ironia da maschi al bar”.
Non è che se una è donna è per forza una deficiente che va ai concerti solo dei gruppi che tirano.

io stavo facendo una media. è una cosa che si nota dai…
diciamo che spesso è così, poi ci sono un sacco di eccezioni.

in particolare nel caso di interpol e editors è così.
scommetto che più della metà delle ragazze presenti a quel concerto non hanno mai sentito parlare di sister of mercy, bauhaus e magari conoscono solo una canzone dei joy division. i maschi invece hanno più cultura musicale e quando sono interessati ad un gruppo lo sono veramente.
ma non è uno sminuire le donne, tanti esempi si potrebbero fare al contrario su altri argomenti. su questo però è così. ne sono convinto.

Io penso che tutti i gruppi che escono al giorno d’oggi debbano fare i conti co passato, è inevitabile. Chi più chi meno pesca da ciò che è stato fatto. Non penso che Editors, Interpol e compagnia bella abbiano nemmeno la pretesa di essere una di quelle band che segnerà la storia della musica. Penso che suonino ciò che gli piace e che amano maggiormente come ascoltatori ancor prima che musicisti, con in più una punta di modernità data dall’inevitabile passare del tempo e dalle diverse influenze (e da un produttore lungimirante). Questi gruppi sono semmai interessanti perché danno la possibilità ad un ragazzino che li ascolta per radio di farsi una cultura sulla storia della musica partendo da loro come punto di partenza per poi arrivare a chi li ha influenzati.
Elencami al giorno d’oggi uno che non ha come punto di partenza qualcosa del passato, sia che lo voglia stravolgere, sia che lo voglia più semplicemente riprendere.

Sinceramente per me generalizzi. O hai conosciuto solo donne mediocri ai concerti :smiley:

si che ho generalizzato. ma non credo sia un peccato mortale…

per l’altra parte del discorso rispondo così: è vero quello che dici, si fanno sempre i conti col passato, è inevitabile. nella storia le invenzioni musicali radicali sono state poche. ci sono state ma si contano sulle dita di una mano, non è escluso che non ci siano in futuro.
mentre però i 90 hanno visto la nascita e l’inevitabile declino di sottogeneri del rock piuttosto originali e di successo (non parlo delle decadi precedenti perchè erano piene di spunti creativi di ogni sorta), gli anni 2000 sono stati caratterizzati dal continuo revival di generi in voga 20 anni prima. credo sia la prima decade senza nessun “genere” caratteristico.
allora OK, ci sono un sacco di ottime band, dagli Strokes (che fine hanno fatto) agli stessi interpol, ecc… band di successo come franz ferdinand, artic mokeys e tutti i loro simili…
non solo non c’è nulla di originale ma c’è proprio la riesumazione di generi TIPICI di altri periodi storici e riproposti oggi. non sto criticando questa cosa, la sto semplicemente affermando. i 2000 sono impersonali e basati sul revival. poi gli editors possono avere delle belle canzoni e fare dischi più belli delle loro fonti di ispirazione, ma questo è un’altro discorso.

Vabbè, dai, non saranno niente di originale, ma sono gradevoli. Poi per me il primo album degli Interpol è un bellissimo album, che ascolto ancora a distanza di anni dalla sua uscita, lo metterei tra i top album degli ultimi anni.
Gli Editors hanno fatto un paio di album piacevoli che possono godersi sia i fan di Joy Division e compagnia, sia i neofiti, ed ho trovato al concerto fan insospettabili, tipo un ex industrial/ebm com Fox.
Il fatto è che è vero anche che i 2000 sono impersonali, ma se esce qualcosa che mi suona bene cerco di godermelo.
Non dimentichiamo che pure il Grunge non era niente di originale, eppur lo abbimao amato.

il grunge aveva molte ispirazioni ma non era la copia di niente. io non ho detto che questi gruppi dei 2000 fanno cagare, a me ne piacciono diversi, gli stessi strokes che ho citato ad esempio i white stripes che reinterpretano in modo molto originale dei generi molto classici e antichi. gli interpol e i franz ferdinand possono fare album bellissimi e me li posso pure ascoltare e godere per molto tempo. ma non c’è quasi nessuno che esce dalle mode del momento e non c’è nessuno che cerca di inventare qualcosa di nuovo. non dico che inventi ma che almeno ci provi. io compro un sacco di dischi di band o artisti contemporanei che fanno musica non innovativa, se mi piacciono è giusto così.
osservando però il panorama musicale dall’alto però la vedo così come ho scritto. non ho mai voluto attaccare editors e interpol che poveretti fanno il loro lavoro… anzi sono intervenuto dicendo che non è vero che gli editors scopiazzano gli interpol, però è vero che c’è gente che crede che sti qua siano gli inventori di un genere! o quasi…

Sacrosante parole.Qualcuno disse che si poteva smettere di produrre musica perché già tutto era stato composto…
Certo c’è tanta gente che ascolta la musica solo perche gli piace e non và a documentarsi a chi si rifà un gruppo ,s e la sonorità e simile.
Certo dopo gli anni 80 c’è stata una certa crisi di creatività ma non tutto ciò che è venuto dopo fa schifo.