Torna Guillermo Del Toro a due anni da El Espinazo Del Diablo, che fu distribuito nello nostre sale con un titolo mal tradotto e con quasi due anni di ritardo. Non so niente invece della distribuzione di questo ‘labirinto’ che è approdato anche in forlì, in una multisala da cui mai mi sarei aspettato una mossa del genere.
El Laberinto è una favola nera, per adulti, una evoluzione totale delle favole alla Labyrinth che popolavano i cinema alla fine degli '80. Evoluzione totale perchè è anche se fondamentalmente di favola si può parlare è il contesto sociale ad essere completamente diverso, così come il sottotesto presente nell intero film prende si le mosse da un ‘racconto fantastico’ ma resta sempre e comunque incollato alla realtà. Le prove magiche di una bambina che devono condurre Ofelia dal ‘vero’ padre, il re del sottosuolo, si incastrano perfettamente nel contesto storico che vivono: 1944, spagna, franchismo e resistenza. Lotta, morte, e finale rassegnazione hanno come uno spiraglio di luce l innocenza ed i sogni di una bambina. La favola è raccontata attraverso una regia sempre calibrata, poco montata, che utilizza invece brevi piani sequenza e inquadrature che ‘seguono’ sempre dolci e posate, che contribuiscono a rendere magica l atmosfera.
Ora sono stanco, penso possa bastare per portarvi in sala.
Come ho già detto in altri luoghi, mi aspettavo tutto un altro film ,non avevo letto nulla per non rovinarmi la sorpresa e lo attendevo molto, aspettandomi un maggiore risalto e approfondimento per la figura del Dio Pan. Diciamo che ho completamente sbagliato l’approccio al film e sono rimasto molto deluso.
Al di là di questo, la parte fantasy è molto ben fatta e intrigante, ed il limite sta ssecondo me nell’insistere sul didascalico parallelismo con la guerra fra franchisti e partigaini. Ma se non sbaglio il film fa parte di una trilogia sul franchismo. Ci sono anche un paio di scene belle sanguinolente.
Dovrei rivederlo con più calma ora che sono svanite le aspettative paniche che avevo.
A me è piaciuto abbastanza, l’ho trovato molto vicino alla narrativa di Clive Barker (il Barker più sfrenatamente fantasy di Apocalypse, Sacrament e Il Canyon delle ombre per intenderci). Tutto sommato si ricollega a Espinazo, ma qui alle atmosfere western-gotiche Del Toro preferisce quelle da favola nera.
Lo schema è lo stesso di El Espinazo del Diablo, ma se il punto di forza di quest’ultimo erano le ottime caratterizzazioni dei personaggi in carne ed ossa che si univano in un film veramente corale, nel Laberinto del Fauno funziona meglio la parte sovrannaturale a discapito di quella reale e l’attenzione si focalizza quasi solamente sulla protagonista; se solo le prime due prove che la bambina deve superare fossero state più significative e meno fini a se stesse si sarebbe toccato il capolavoro. Resta comunque un prodotto eccellente con tra l’altro un finale molto bello.
Un plauso ai realizzatori degli effetti speciali, a parte gli ottimi costumi il film può contare su una CG di pregevole fattura (sebbene inutile in certi casi).
Per chi l’ha visto: sono io che penso male oppure in alcune scene il fauno sembrava avere qualche interesse particolare verso la bambina…?
Beh, sarebbe l’unico aspetto di Pan rimasto fedele al suo reale “essere”
A me è piaciuto tantissimo, sono stata letteralmente ipnotizzata da quel mondo. Alcune scene mi hanno freddato, specie quella dei primi 15 minuti, non mi aspettavo certo tanta crudezza da un fantasy…ma dovevo aspettarmelo sapendo che il regista è Del Toro!
Comunque un bellissimo film.
Sta scena mi ha fatto rabbrividire!
Visto ieri pomeriggio, non male proprio. Visivamente Del Toro mi piace moltissimo, come diceva Michelangelo ha una grazia nelle riprese notevole. Se posso trovargli un difetto è casomai nel legame tra parte fantsy e storia contemporanea, come Lucifer anch’io penso che il nesso fosse meglio estrinsecato in Espinazo. Però il film è uno spettacolo per gli occhi, avercene di film così.
Io l’ho recuperato in questi giorni , con un po di ritardo ( ma oramai ci sono abituato ! ) e , devo dire che , con mia grande sorpresa mi è piaciuto molto…ne avevo sempre sentito parlare in termini molto lusinghieri ma , non amando particolarmente il fantasy , me ne ero sempre tenuto alla larga…invece , devo dire che , fin dalle prime scene quando quando il capitano Vidal ( Sergi Lòpez ) uccide quei due cacciatori…uno in maniera atroce frantumandogli prima le ossa della faccia con il fondo di una bottiglia e poi sparandogli ad entrambi , mi ha subito attirato…e poi la storia diventa sempre piu’ avvincente che , il tempo è passato prestissimo…per cui , anche qui , se non lo avete ancora visto , recuperatelo al piu’ presto e , concludo con una piccola curiosità , il capitano Vidal , secondo voi , non assomiglia vagamente al calciatore Gheorghe Hagi ?
Anche io lho guardato per la prima volta ieri pomeriggio e devo dire che e
stato una sorpresa! Un film che non riesco bene a collocare tra genere “Horror” e fantasy! l´unica critica che riesco a fare e’ che in alcuni punti la sceneggiatura e’ un po’ troppo claustrofobica…in certi punti ho dovuto fare un break ed uscire fuori al balcone nonostante il freddo!
Bel film, visto al cinema quando uscì in Francia e poi preso in dvd nell’edizione francese supermegasborona con 5 dischi (film in versione dvd, film in versione hd-dvd, 2 dischi di extra e cd con la colonna sonora) e booklet incredibile.
Bello e toccante nonostante gli eccessi da una parte e dall’altra (alcune impennate di violenza improvvisa e alcune melensaggini un po’ forzate) che lo sbilanciano un po’.