Il caso Orlandi fece un sacco di scalpore all’epoca, e può essere considerato come il caso incasinato per antonomasia: tra vaticano, Magliana, Lupi Grigi, Ior & Calvi la scomparsa di Emanuela riunì in un unico caso ogni possibile intreccio e pista.
Il caso:
E adesso:
Riaprono il caso le rivelazioni dell’ex compagna del boss della Magliana De Pedis
Il corpo fatto sparire in un cantiere a Torvaianica. La famiglia: “Vogliamo le prove” “Emanuela Orlandi fu uccisa
e buttata in una betoniera”
Massima mancanza di rispetto per un pendaglio da forca come Marcinkus (vabbè, dei morti non bisogna parlar male), ma ‘sta storia mi sa un po’ di minchiata… dai tempi di Lady Golpe e Tortora son diventato assai diffidente nei confronti del pentitismo.
il personaggino in questione che ha fatto outing può darsi che dica la verità oppure un sacco di cazzate oppure una mezza via, non è questo il punto
è che visto appunto i suoi trascorsi e le sue frequentazioni potrebbe pure essere che qualcosa l’abbia vista o saputa, ovviamente previe verifiche anche se non saprei quali potrebbero essere a 25 anni di distanza
comunque bollare come infamanti e infondate a prescindere le sue parole per salvaguardare la dignità della memoria di un marcione come marcinkus è ridicolo, e altrettanto ridicolo è farlo per non far provare ulteriore dolore alal sua famiglia che immagino invece possa preferire la peggiore verità possibile al non sapere che minchia di fine ha fatto quella ragazza
peraltro se marcinkus prima di andarsene avesse aperto il borsone delle cose che sapeva penso ce ne fosse da divertirsi per un bel pò
Del resto, è anche più ridicolo che la Chiesa tenti di salvaguardare l’immagine dell’uomo che esiliò in una parrocchia nel deserto perchè si vergognava dei suoi misfatti. Comunque sono gli stessi legali della famiglia Orlandi a giudicare la teste poco attendibile, mi par di capire…
Ancora particolari sulle dichiarazioni della ex compagna di Renatino De Pedis
in merito alla casa romana dove la ragazza sarebbe stata durante il rapimento
Orlandi, il sotterraneo della Banda
Il boss: “Qui portiamo i sequestrati”
Rutelli: la vicenda sarà esaminata anche dal Comitato parlamentare per la sicurezza
La donna accusata dalla superteste del rapimento di Emanuela Orlandi: la denuncio
Il rettore della basilica dove è sepolto de Pedis: “Troveranno solo le sue ossa” “Non sono io la carceriera
quando è scomparsa ero in galera”
Roma, pm ed esperti della scientifica nella casa e nei cunicoli di via Pignatelli
Secondo Sabrina Minardi Emanuela 25 anni fa sarebbe stata tenuta lì Gianicolense, agenti nei sotterranei
forse usati per il sequestro Orlandi
Dopo 18 anni di critiche, la salma sarà cremata e le ceneri traslate altrove
Indagini sulla presunta cella di Emanuela rintracciata nella Gianicolense a Roma Orlandi, parla la famiglia De Pedis
“Renatino via da Sant’Apollinare”
«Sequestro Orlandi, ecco l’auto». Parcheggiata da 13 anni
Trovata la Bmw indicata dalla teste Minardi per il trasporto di Emanuela. Era di un boss della Magliana
Mi sembra, quindi, che i Riscontri Oggettivi tengano…
…meglio tardi che mai, purché si faccia luce sull’intera Vicenda: non ci servono mezze verità, Mandati (non solo esecutori)…:oops:
«Sequestro Orlandi, ecco l’auto». Parcheggiata da 13 anni
Trovata la Bmw indicata dalla teste Minardi per il trasporto di Emanuela. Era di un boss della Magliana
Mi sembra, quindi, che i Riscontri Oggettivi tengano…
…meglio tardi che mai, purché si faccia luce sull’intera Vicenda: non ci servono mezze verità, Mandati (non solo esecutori)…:oops:
Interrogati l’attuale responsabile del luogo sacro e il predecessore
Magliana, giallo sulla sepoltura del boss
Sentiti i rettori di Sant’Apollinare
I pm di Roma vogliono capire come e perché i familiari di De Pedis ottennero dal Vaticano una tomba nella Basilica
Un mistero italiano davvero conturbante. Secondo me ci sono dei punti oscuri che non verrano mai svelati. E’ assurdo che una basilica che ammette sepolture sono per alte personalità vaticane ha permesso ad un criminale come De Pedis il privilegio di una tomba.
A raccontare agli italiani che un pericoloso bandito era sepolto in mezzo a illustri e stimati personaggi fu nel 1996 il sindacato di polizia. L’aveva scoperto, rimanendo di stucco, la Dia, Direzione investigativa antimafia che indagava sulla banda della Magliana. Ma perché Renatino è sepolto lì? Il boss fu ucciso il 2 febbraio 1990. Quattro giorni dopo venne sepolto al cimitero del Verano, area 73, in un loculo di proprietà della famiglia.
Il 23 marzo la vedova presentò alla direzione dei servizi funebri comunali la domanda di “estumulazione” dal Verano. Un mese dopo, Enrico De Pedis venne tumulato nella cripta di Sant’Apollinare. Decise così l’arcivescovo vicario di Roma, Ugo Poletti, che firmò una dichiarazione
impegnativa: “Si attesta che il signor De Pedis è stato un grande benefattore dei poveri che frequentano la basilica e ha aiutato concretamente tante iniziative di bene che sono state patrocinate in questi ultimi tempi”.
Si era forse pentito Renatino, prima di morire? No, per niente. Quando venne freddato, era stabilmente in attività. Comandava ancora sulla banda. E anzi, venne ucciso proprio perché aveva deciso di distribuire in modo diverso i soldi all’interno dell’organizzazione. Alcuni suoi complici chiamarono due killer dalla Toscana e lo freddarono.
Don Pietro Vergari, rettore della basilica, ordinò: “Il lavoro di sepoltura verrà fatto da artigiani
e operai specializzati in questosettore che già hanno lavorato per la tumulazione degli ultimi Sommi Pontefici in Vaticano. Sarà questa l’occasione per risanare uno degli ambienti dei sotterranei, già luogo di sepoltura dei parrocchiani, da moltissimi anni lasciati in completo abbandono”.
In pratica, gli uomini che si occuparono di seppellire De Pedis furono gli stessi che avevano sepolto Paolo VI e Giovanni Paolo I. La tumulazione venne accompagnata da ampi lavori di ristrutturazione pagati dalla famiglia di De Pedis. Renatino prima e la sua famiglia dopo elargirono quindi molti soldi alla basilica di Sant’Apollinare.
Bastò questo a garantirgli l’onore della sepoltura? O ci sono altri motivi? C’entra davvero Emanuela Orlandi in tutta questa storia? Ha detto Giulio Andreotti: «Per Sant’Apollinare, Enrico De Pedis fu un benefattore. Non per gli altri».