Nel corso di una sfida tra due scuole di arti marziali di Hong Kong, un samurai giapponese viene sconfitto e prima di suicidarsi promette che sarà vendicato da un clan di ninja.
I 5 elementi del titolo sono: metallo, legno, acqua, fuoco, e terra; rappresentano 5 prove con cui i ninja in un’imboscata assalgono e uccidono tutti i componenti della scuola.
Solo uno sopravviverà e dopo un addestramento nell’arte del ninjutsu cercherà vendetta.
Inizio col dire che è un film a tratti (involontariamente?) demenziale.
Alcune scelte registiche, scenografiche e di montaggio lo fanno sembrare in alcuni momenti una specie di cartone animato o episodio dei “Power Rangers”: vediamo ninja travestiti da alberi con i rami/braccia che afferrano l’avversario, ninja che balzano fuori dal terreno, ma anche mosse, armi, oggetti e personaggi sottolineati da ideogrammi descrittivi su schermo; però attenzione, il film è dannatamente serio, anche drammatico.
La presenza di situazioni dozzinali e/o iperboliche nulla toglie alla godibilità del film, è un prodotto davvero divertente – se si riesce a sintonizzarsi sulle giuste frequenze cine-emotive, chiaro.
A me è piaciuto molto e inoltre è uno di quei film che sicuramente riguarderò in futuro.
Consigliatissimo agli appassionati del genere.
Il regista è lo stesso di “Five Deadly Venoms”.