Giallo a Venezia (Mario Landi, 1979)



Anno:
1979
Regia: Mario Landi
Con: Giancarlo Del Duca, Jeff Blynn, Eolo Capritti, Gianni Dei, Leonora Fani, Mariangela Giordano, Vassili Karis, Michele Renzullo
Musiche: Berto Pisano

Sarebbe riduttivo inquadrarlo solo nel genere giallo perchè in realtà c’è anche (in gran parte) erotico e un po’ di gore. Dio, quanto mi piacciono questi miscugli trash. Tutto ha un senso nella sua malata natura: il giallo è la cornice per dare un minimo di senso alle numerose scene erotiche morbose e il gore serve per svegliare ogni mezz’ora lo spettatore. Quindi, omicidi violenti e sangue, ma in particolare mi sono esaltato su uno di essi (chi ha visto il film sà a quale alludo, chi lo vedrà lo capirà, chi non lo vedrà si attacherà). Tutto qui eh, tensione zero, thrilling zero, atmosfera zero, sceneggiatura colabrodo-scheletrica, attori a tratti patetici, regia inutile, bel finalino tutto sommato ma sciatto, troppo. Merita almeno la citazione la stupenda Fani e anche qualche attore qui e là con la faccia giusta.
Insomma, se lo prendiamo di partenza come un giallo di serie B (o Z by surf) mi ha intrattenuto, possiamo, dire bene. Quasi quasi lo metto nei miei trash-cult personali.

Carina anche la citazione cinematografica (il film proiettato sullo schermo mentre la Fani sporcella in sala è Giochi carnali di Andrea Bianchi).

Certo che Jeff Blynn, nei panni dell’ispettore DePaul, è proprio INGUARDABILE

persino peggio di Richard Harrison ne LA BELVA COL MITRA!

Si si indubbiamente. Da segnalare anche che sto pseudo commissario mangia uova sode per tutto il tempo, con tanto di sale che si porta sempre dietro in tasca. Tra il demenziale e il ridicolo. Però scommetto che se questa peculiarità l’avesse messa in scena Argento tutti avremmo detto “trovata originale divertente”. Provate a pensarci

A me invece la figura del commissario piace. Per tacere della sua spalla, il kojak de’ noartri Eolo Capritti… sembra uno di quei fumettoni pornomacabri dell’epoca, tipo storie nere. A dirla tutta, confesso che la scena col tizio bruciato vivo m’ha fatto una certa impressione. Ma il più indimenticabile è Gianni Dei in tenuta sadomaso.

Assolutamente! Quella scena l’ho gradita parecchio soprattutto per l’occhio che si muove ancora (questa è una bella trovata).
Gianni Dei è proprio una di quelle facce che ci stanno dentro proprio anche per il suo personaggio sballato. Anche la Fani che si masturba senza pietà (e quant’altro fa e gli viene fatto) non è un brutto vedere.
Ma poi, il finale voi l’avete trovato prevedibile? Sinceramente io ho visto altri gialli di maggior calibro deludere più che questo, nel finale.

Assolutamente no. Una trovata del genere è divertente proprio in quanto tassello assurdo in un mosaico altrettando assurdo e sconclusionato come è questo film. E a mio avviso sono proprio questi dettagli, insieme al gore, a renderlo meritevole di visione. Tra tutti i film italiani che ho visto, questo è uno di quelli a cui la definizione americana psicotronico si addice di più.

Infatti io lo trovo abbastanza calibrato e realistico, come finale giallo. E diciamolo una buona volta, che il film di Landi è tutt’altro che brutto. Oggi si tende a rivalutare thrilling italiani anni 70 di gran lunga peggiori, secondo me.

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Visionato ieri sera, grazie all’aiuto di un forumista di rispetto che mi ha recapitato una versione integralissima. Assolutamente d’accordo con te, pensa che lo reputo di gran lunga superiore a molti gialli del periodo e anche ad alcuni gialli sopravvalutati girati a Venezia, cito ad es. Nero Veneziano.
E poi, davvero raccapriccianti gli omicidi, degni di un Fulci o di un Joe D’amato molto in forma. Per non parlare del contrappunto dato dalle musiche di Berto Pisano, sublimi. Ottimo anche il finale. Punti deboli: qulache difetto di sceneggiatura, ai limiti del fumetto o del romanzo pulp, un orrendo commissario (Jeff Blynn proprio è insopportabile anche se molto ironico, ma chi lo faceva recitare? - quando parla guarda verso l’ignoto…ottima invece la spalla) e scene erotiche forse un pò prolisse. Ma la Fani in questo film proprio non si batte. Ai limiti del soft-core. Consigliatissimo agli amanti del SEX & VIOLENCE.

Ma infatti era a tale pubblico che veniva destinato. Come i soprcitati giornalini a fumetti porno-macabri che impazzavano nel periodo.

Uno dei responsabili dell’idea fu Amasi Damiani. Poi il suo soggetto fu stravolto completamente e pochi mesi dopo si girò da solo il SUO film, dal titolo PECCATI A VENEZIA.

la vhs Star video pare sia cut.

Cosa mancherebbe da suddetta VHS? A proposito, gli hardologi sono in grado di confermare o smentire che lo spettatore infoiato che al cine adocchia la Fani è Giuseppe Curia? Il film non lo rivedo da un pezzo, ma mi par di ricordare che fosse lui…

E’ proprio Giuseppe Curia

nella vhs Star video mancano circa 8 minuti.

Saresti in grado di elencare le scene mancanti?

Si, nel fine settimana vedo di far scorrere parallelamente le due edizioni e annotare le differenze. Intanto posso dire che questa edizione più lunga utilizza una copia italiana con graffi qua e là che fanno pensare che sia ex noleggio, quindi proiettata nelle sale nostrane.

ecco le scene in più:

1 - a inizio film, l’interrogatorio di Capritti al vicino di casa con il binocolo: nella SV entra in casa del possibile testimone dei delitti e si interrompe la scena, mentre nella VB dopo aver mostrato la sorella il vecchietto acidamente dice di non aver visto nulla perchè le sue finestre non danno sul canale e la sera guarda la tv. A seguire primo piano dell’entrata della questura e Blynn che entra.

2 - nel ricordo della Giordano il palpeggiamento in pubblico tra Dei e la Fani: nella SV manca la prima parte contro il muretto.

3 - la mastrubazione della Fani e il suo pianto dopo l’orgasmo sono più lunghi.

4 - la conversazione sotto la pioggia tra il commissario e il medico: nella SV manca la prima parte della sequenza.

5 - più lungo il palpeggiamento di Dei alla Fani nel cinema e totalmente assente nella SV la parte finale in cui lo spettatore guardone si masturba mentre i due amoreggiano.

6 - quando Blynn torchia lo studente, nella SV manca l’immagine dell’ammucchiata.

non dovrebbe esserci altro, non è semplice confrontare un Pal con un Ntsc :slight_smile:

Rivisto qualche sera fa, confermo che dal master in mio possesso mancano i dettagli elencati da Johnnyb. Ma quanti hanno notato che la voce telefonica del questore che rimbrotta il commissario è di G. Pescucci? Ulteriore elemento surreal-demenziale che consegna questo giallaccio alla dimensione del mito.

ps.
Thriller demenziale o no, la sequenza con la Giordano che subisce l’amputazione della gamba è fra le cose più feroci e insostenibili mai filmate in un giallo, italiano e non.

Una vera monnezza irrinunciabile. Fa talmente schifo che non puoi non amarlo. Lo splatter serve solo a dare qualche scossetta allo spettatore che potrebbe rischiare di dormire tra una scopata e l’altra. Jeff Blynn nel suo ruolo del commissario Magnaova è tremendo, Gianni Dei ha la faccia giusta per questi ruoli, Leonora Fani è adorabile e parecchio arrapante. La tanto citata sequenza splatter alla fine mi sembra troppo demenziale per suscitare angoscia, mentre ho trovato molto più disturbante il dettaglio dell’occhio dell’uomo arso vivo. Musiche di Pisano carine, anche se riciclate da Interrabang. “Herscellgordonlewisiano”