Nel catalogo Stormovie come prossima uscita Dvd.
notizia fantastica!
Ho cancellato la risposta e l’ho riscritta qui per evitare OT.
Nel senso che non ricordo sia mai stato trasmesso dalle reti nazionali.
Forse per chi ha SKY non lo è.
Guarda è stato trasmesso almeno una volta all anno negli ultimi anni dalla rai(non so’ se fosse o meno integrale)poi c’è la vhs shendene che si puo’ ancora trovare facilmente a poco prezzo e nelle liste non si fa fatica a trovarlo
Con un po’ di fortuna in bancarella si becca pure la VHS Paradise 90, dal master di non eccelsa qualità ma col prologo montato in maniera diversa rispetto a quello dell’edizione Shendene e con qualche scena in più.
una curiosita’ ,il master rai,che dalla durata sembrerebbe durare di piu’ rispetto
al dvd spagnolo,quale ordine di montaggio iniziale presenta?
grazie per le eventuali risposte
Appena visto -grazie a bobby keller - ieri sera…un giallo di buona qualità, con un comparto tecnico di primissimo ordine come avete già notato…forse un po’ confusa la sceneggiatura, nei primi minuti in particolare non è che si capisca granché (ma forse è voluto)…il finale invece l’ho trovato decisamente ben fatto, anche se la banalità del
sospettato di 3 omicidi che chiede al commissario “ancora 24 ore di tempo per risolvere la vicenda” potevano anche evitarsela. In ogni caso bel film
1 giugno, ore 23:05, Rai Sat Cinema World
Questa sera…
Sono proprio curioso di vedere che master verrà trasmesso, sia a livelli di qualità che di “montaggio prologo”.
Nonostante tutto credo che, comunque, sarà la stessa identica versione che pubblicherà la Surf…
Se è lo stesso master trasmesso da rai1 circa 2 anni fa è molto buono. Audio leggermente basso. Il dvd della Surf utilizzerà lo stesso master del dvd king records?
L’ho visto per la prima volta questa notte, non chiedetemi quindi di parlarvi di master, dubbing o sincrono.
Non avrei riferimenti.
Dico che nelle mie condizioni d’uso si sentiva discretamente (audio buono per un supporto vhs) e con un’immagine almeno al passo del sonoro.
…
Ed eccolo qui.
Cosa scusa?
Ma il film italiano, settantone, girato con budget umano che avvalora del tutto i rimbrotti del Tarantino sul cinema italiano che fu.
Solo che se quel lì del Quentino venisse poi a sapere quanti secondi ci faceva del suo ultimo film con tutto il budget di produzione di questo…crisi di valori, crisi d’identità e forte senso di colpa (il tutto accompagnato anche da qualche crampo su per le sue sode chiappe del Teennessee) gli piomberebbero addosso peggio del condor assassino.
E’ il primo film di Bazzoni di cui ho il piacere (ed il piacere è tutto mio).
So che ne ha girati pochissmi e che qui era praticamente alle “prime armi”.
Ecco, il mio bell’incipit semi-serio l’ho scritto ora posso andare di esclamazioni, versi e varia strambotteria ambulante.
O-H M-I-O D-I-O . . .(e badate bene che son credente quindi date il giusto peso a questa mia esternazione)
E questo signore sarebbe pure un mezzo-sconosciuto?!?
!?!
Vabbé vediamo di esplicitare un poco i motivi di cotanta sorpresa.
Giornata Nera Per L’Ariete assale da subito lo spettatore con una dose inusitata di STILE.
Oiboh!, ma anche poffarbacco!, già si potrebbe iniziare a disquisire su cosa esso sia e quanto inutile o dannoso potrebbe risultare in un contesto filmico.
Io però temo di non aver le competenze adatte e mi limito a fornire una succinta e personale visione di quanto ho creduto fosse il piedistallo tutto di questa pellicola. E che razza di “piedistallo”…
Le scelte registiche, la fotografia, il montaggio e la colonna sonora, in un’allenza sinergica degna di ripetere i fasti dell’asse Roma-Berlino-Tokyo, cavano fuori, da quella poca polpa che la sceneggiatura mette loro a disposizione, tanto di quel succo che lo spettatore può godere di una delle mgliori spremute thrilling di tutta la decade.
Mi sbilancio (ma non cado): nessun altro giallo italiano fra quelli visti, ivi compresi i primi Argento, tiene testa alle scelte formali e visive, alla “concreta” eleganza che l’equipe di Bazzoni riesce a sortire. Ripeto e sottoscrivo: nessuno.
Ho scritto “concreta” eleganza perché, ci tengo a dirlo, qui il “vestito” non è del tutto “fine a sé stesso”. Qui il vestito asserve le intenzioni del regista in modo da centuplicarne le potenzialità.
E così se è vero che questo giallos esibisce qualche difettuccio, tipiche mancanze però di quasi tutta la produzione di genere dell’epoca, è altrettanto vero che il prodotto finale vanta, oltreché una piacevolezza sorprendente e un marchio stilistico unico, due o tre momenti di cinema di tensione che van messi nell’Antologia Del Giallo. E sottolineati pure.
Fate mica gli sbruffoni e andateveli a ripassare per bene.
Va bene che già le primissime immagini e quell’atmosfera malata ci gettano bruma sull’anima e siamo in parte già allertati, ma è quando assistiamo al primo omicidio che ci tocca digerire d’un botto tutta la potenza muscolare che muove la baracca.
Lo spettatore medio, quello che come me si sorbisce lo spettacolo in casa da solo, di notte e in mezzo alla campagna pure, se non ha fatto il Viet-Nam, la campagna di Corea, il corso di guida veloce di Quattroruote, il training della Killer-Elite e manco è mai andato ad affrontare gli squali a mani nude, beh, quello spettatore lì troverà abbondantemente di che animarsi il cuore e di che stringere i glutei a quel vedere.
La tensione creata sfruttando le luci e ombre della superba fotografia, le trovate di timing della sceneggiatura, le soggettive e le prospettive con la macchina da presa ad accarezzare il pavimento, il montaggio abilissimo, l’agire degli attori e nemmeno uno di quegli artifizi sanguinolenti tanto nelle mani di altri (gran gran pregio…) ci consegnano una delle migliori sequenze “de paura” mai viste.
E si grida ancora al gran cinema almeno altre due volte.
L’attaco al bimbo, nel bel mezzo di un set che strapperebbe forse il sigaro dalle labbra di Ken Adams, tanto Storaro (già sentitro nominare…) fu abile nell’illuminare cotanta architettura d’interni, l’apparzione dell’“uomo nero”, la conseguente corsa al cardiopalma giù nel budello, la ripresa dei guanti e dell’impermeabile sono cosette che chi ha 53 milioni di dollari da spendere e un nome grande così se le sogna…
E veniamo (e son venuto infatti…) alla lotta finale nella fabbrica abbandonata.
Anche qui la scelta della location, i colori della fotografia, il montaggio e due attori che corrono insegnano al mondo che si potrebbe produrre quando si è in grado di tirar fuori tutto, ma proprio tutto, dalle forze a disposizione.
Guardatevi ben bene tutta questa parte di girato e provate a giocare col fermo immagine e a scorrere i fotogrammi per individuare i taglia e cuci del montaggio…
Son cose che in genere non si dovrebbero fare e con la critica seria centrano ben poco. Ma io l’ho fatto per dar pappa alla mia curiosità e capire meglio quanto fosse oliato il meccanismo. E gente è parecchio oliato bene…
Di Bazzoni, Morricone e Storaro in qualche modo ho già detto.
Due paroline per il Nero che qui gioca con i caratteri dell’hard-boiled.
Si capisce bene perchè le sue parcelle fossero fra le più alte ed alcuni registi “popolari” non se lo sano più potuto permettere.
La grana ci stava tutta e guardando alla sua carriera qualche recriminazione ci sta. Poteva ottenere pure di più, almeno in ambito internazionale.
Bellissima e di un fascino prezioso la “moglie” Silvia Monti. Davvero una bellezza di gran pregio (allo Steed le notti ce le turba di sicuro…).
Via il cappello, un inchino con saltino e un invito alla visione (per chi non lo conosce e per chi non lo rammenta bene).
Da piazzarsi sulla mensolona preferita, giusto fra Suspiria e L’Uccello Dalle Piume Di Cristallo.
Vi lascio che ho negli occhi ancora quel gioco di fisheye che chiude questo splendidio giallo italiano.
Uno dei migliori mai visti.
Visto che vorrei ripetere il piacere, fo un bel “riportone” della segnalazione di mark920:
a me il master,sembra lo stesso rai
secondo me è LA colonna sonora.
fin da quando 'ho sentita la prima volta sono rimasto sconvolto.
e come mai sei rimasto sconvolto?
che t’erano entrati i ladri in casa?
Ottima colonna sonora di ennio morricone,da ascoltare e riascoltare.
Oddio, prime armi… nel '65 aveva girato quello splendido giallo che è La donna del lago (vedi topic), e che imho era decisamente a un livello superiore. Non fraintendermi, considero Giornata… un gran bel thriller; ma il suo limite sta a mio avviso nell’eccessiva argentianità, in quel periodo i produttori lo chiedevano e lui s’è adeguato.
Io sono anni che non vedo il master RAI…ma quello di RAISAT mi è parso molto, molto scarso…
ti assicuro invece che il master RAI UNO, è più che dignitoso e non credo sia lo stesso di raisat cinema (che non ho mai visto)…è solo un pò scuro.
Il montaggio dei titoli di testa com’era? Sarebbe bello recuperare quello del master Paradise 90, imho assai più bello della versione rimaneggiata che elimina diversi dettagli della festa di Capodanno (il gioco di sguardi fra Purdom e Bonuglia era priceless).
il film ha decisamente stile da vendere, aiutato da una favolosa colonna sonora.
l’unica pecca è che ho trovato la scenggiatura poco convincente in alcuni punti, ma comunque il film regge più che bene.