Gli Orrori del Liceo femminile (Narciso Ibáñez Serrador, 1969)


di NARCISO IBANEZ SERRADOR
con LILLI PALMER, JOHN MOULDER BROWN
Trama: Nei pressi di Avignone sorge un antico castello che serve da istituto di rieducazione per fanciulle dal passato oscuro. La direttrice è madre di un ragazzo al quale evita qualsiasi contatto con le ragazze. Ciò nonostante il ragazzo si innamora di una delle giovani, la quale poco tempo dopo viene rinvenuta orribilmente massacrata nel giardino del castello…
Prezzo al Pubblico suggerito: € 14.99
Formato: DVD 5
Video: 2.35:1
Audio: Mono in italiano e spagnolo, sottotitoli in italiano
Strato: singolo
Extra: trailer originale dellla riedizione di “ma come si può uccidere un bambino?” :?:
Note: nuovo transfer digitale dai negativi originali

A Settembre, by NoShame, distribuito da Cecchi Gori.

Molto bello. Dopo che l’ho visto ho avuto l’impressione che Dario Argento si sia ispirato a questo film per fare Suspiria e sopratutto Phenomena. Un film pulito, senza inutile pornografia e sopratutto (finalmente) senza pubblicità occulta di acque minerali e sigarette.

Dovrebbe essere uscito oggi.
Qualcuno l’ha già?

Pensa te… neanche lo sapevo, che la No Shame si preparava ad editarlo! Sono anni che cerco di visionarlo, l’acquisto è obbligatorio. Curiosa 'sta cosa dell’extra col trailer dell’altro film di Serrador, che oltretutto la No Shame doveva editare e ha rinviato la faccenda a data da destinarsi.

Per quello, ha ispirato pure una sorta di remake intitolato Pieces (film a cui A.N. aveva dedicato un vecchio topic); e a sentire Gabriele Romagnoli nel suo libro L’Occhio del testimone, Fulci lo avrebbe avuto ben presente quando ha girato Quella villa accanto al cimitero (vero o falso che fosse, Lucio ha dichiarato di apprezzare molto i film di Serrador). Ad ogni modo il tema dei delitti ambientati in un collegio femminile è un classico della narrativa thriller anni 60/70; basti pensare a robe tipo Nude per l’assassino di Margheriti, o Cosa avete fatto a Solange?. C’è perfino un episodio a fumetti di Kriminal incentrato sul tema.

Esce ai primi di ottobre, invece!

E anche il recente The Woods ha la stessa ambientazione.

Segnalo che la Fnac di torino lo vende in offerta, a 10,90 euro. Ho dato un’occhiatina al master: formato corretto, ma qualità francamente mediocre. Comunque non l’ho mai visionato e non vedo l’ora di colmare la lacuna in serata. Poi vi posterò le mie impressioni.

Confermi l’assenza del trailer di “Ma come si può uccidere un bambino”?

Ancora non ho controllato, sebbene sulla cover tale extra venga segnalato. Temo però tu abbia ragione, in serata verificherò. Non che mi freghi più di tanto dell’assenza del trailer, ma sarebbee stato corretto avvisare gli acquirenti.

Visto: confermo l’assenza del trailer e la mediocre qualità del master. Film splendido,ma che avrebbe meritato un’edizione migliore. Speriamo che con l’altro film di Serrador si siano sforzati di più…

Sì, il master non è di gran livello, rimane comunque sulla soglia della decenza. La cosa veramente orrida è l’audio italiano: rovinatissimo! Altra cosa che non ho apprezzato (vabbe’ ma io sono un individuo puntiglioso, lo si sarà arguito) è il sottotitolaggio: hanno seguito paro paro il doppiaggio italiano estremamente contenuto nelle sequenze di turpiloquio, fino al punto di lasciare un vero e proprio buco di traduzione inserendo urla e versacci nella famosa sequenza di tortura della giovane Catherine/Catalina in luogo dei vari “cagne schifose” pronunciate nella versione originale, edulcorate in altre scene con un morigerato “maledette aguzzine”.

Sul dorso del dvd la Noshame dice che si tratta di versione integrale.
Se andate al 21esimo minuto, quando la allieva giace nel letto dopo essere stata frustata a un certo punto, si nota che la direttrice dell’isituto, madam Forneau, accenna ad abbassarsi verso la schiena della ragazza…subito dopo pare ci sia un taglio, tanto che si vede la Forneau uscire dalla stanza.
Che vi fosse un bacio saffico della Forneau sulla schiena dell’allieva ribelle?

Boh? Può essere… ma forse trattasi solo di un salto della pellicola, il master non era certo in ottime condizioni. Certo che alcune sequenze sono memorabili; in particolare uno degli omicidi, col fermo immagine sul volto della vittima un attimo prima che la lama le squarci la gola. Molto argentiano, in Suspiria c’è un’invenzione analoga.

Crea molta “suspence” quando il figlio della Forneau rimane chiuso all’interno della canna della caldaia
Dopo averlo visto, posso dire che in effetti il Dario nazionale deve molto a questo film.

E non solo lui; come ho già detto, le scopiazzature da Serrador non si contano.

Vorrei fare un rilievo amaro sulla Noshame italiana: ha avuto una caduta impressionante in termini qualitativi.
Di questo dvd avete già discusso, compreso il fatto che sul dorso si parla del trailer che poi, in effetti, non c’è.
Vorrei accennare anche a un altro film edito da Noshame che ho appena acquistato: i raggi mortali del dr. Mabuse. Anche qui siamo a livelli abbastanza penosi.
Che la Noshame si trovi in difficoltà? mi spiacerebbe se fosse così, però la smetta di tirare sole ai compratori…

Sì, è innegabile, il referente prototipico è quello, però poi Argento prende assolutamente un’altra strada. A mio modesto parere sono opere totalmente differenti.

Mi sembra ovvio; Argento ha citato pure altre fonti nella sua filmografia, ma sempre adattandole al suo stile personalissimo. Diamine, lo stesso Serrador in questo film deve non poco a Psyco…

La spiegazione più ovvia mi sembra quella già presa in considerazione nel topic sul calo qualitativo delle edizioni italiche in digitale: noialtri fessi compriamo lo stesso, quindi perchè sbattersi? A loro non conviene, in termini di tempo e costi.

Sul forum di Nocturno abbiamo confrontato le tre versioni del film di Serrador: il dvd spagnolo, quello italiano e l’ottima versione muxata circolante anche su e-mule. Sono identiche e, a quanto pare, tutte verosimilmente integrali.

Comunque Andrea non la mollo quella cosa degli ipotizzabili tagli della censura franchista, sostenuti anche dal dvd della Divisa. Voglio andare fino in fondo. Il primo passo, oltre a richiamare il mio amico spagnolo, è prendere contatti con Aguilar. :wink:

Mauro, qui il discorso si fa molto complesso, perché entra in questione la nozione generale di versione integrale, su cui si è discusso ad nauseam anche in questo forum. Per il sottoscritto, come per un’intera corrente di storici, il concetto di versione integrale va sempre riferito a contesti specifici. Io recepisco la nozione di “versione integrale” in riferimento all’edizione approvata dalla censura di ciascun paese e uscita il primo giorno nelle sale. La versione integrale italiana sarà quella approvata dalla censura italiana e uscita in prima proiezione pubblica, e può non corrispondere alla versione integrale spagnola, la quale - a sua volta - è quella approvata dalla censura originaria e fatta uscire nelle sale dell’epoca. Non esiste una versione integrale assoluta, non esiste il paradigma della versione integrale.

Se si recuperano i tagli censorii che sono rimasti sempre inediti, questi devono entrare a far parte del paratesto dell’opera (Genette), non del testo, degli “extra” e non dell’edizione del film. Quindi gli eventuali tagli della censura franchista (probabilissimi), se sono rimasti inediti in tutto il mondo non incidono sull’integralità del film nel senso convenzionale testé definito.

Altrimenti il regresso all’infinito è inevitabile: mettiamo che un regista trovi nel suo garage uno spezzone di girato che all’ultimo momento non ha montato nel film: cosa dobbiamo dire, che la versione integrale è quella che comprende l’inserimento postumo di questo spezzone? Il concetto di integralità è una convenzione, e va sempre definita in relazione a contesti specifici.

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E questo è l’obiettivo! Chi dice nulla intorno all’integrità del film? Mi pare che io e te su questo fronte siamo in perfetta sintonia! Per quanto mi riguarda è di fondamentale importanza recuperare quei tagli, non per il concetto di integrità, ma perché credo siano stati segmenti significativi da studiare come colophon dell’opera. Un po’ come le varie lectiones dei testi antichi, o le parti espunte nei manoscritti preparatori delle opere testuali prima dell’imprimatur. Con tutto che quando si parla di commissioni di revisione delle opere cinematografiche si entra in un terreno molto più frastagliato e complesso.