Gli specialisti (Sergio Corbucci, 1969)

Qualcuno sa se la versione del film del dvd Medusa è quella integrale?

Sembrerebbe (secondo videoarcheologia) che il dvd giapponese oltre all’audio italiano contenga anche delle parti sottotitolate in francese (quindi presumibilmente tagliate nella versione italiana). Come durata viene però indicata 99’, identica a quella del dvd Medusa.

E’ notorio che il film, per stessa ammissione di Corbucci, venne tagliato dalla produzione. Infatti da varie parti -sul Giusti, ma non solo- risulterebbe anche una versione di 104’, non so quanto reperibile.

Un film bellissimo.
C’è un tipico spunto del cinema americano di quegli anni: l’arrivo dello straniero che destabilizza l’equilibrio di una piccola comunità, facendo esplodere le tensioni sotterranee e svelandone le ipocrisie (titoli come “La calda notte dell’ispettore Tibbs”, o “La caccia” di Arthur penn). Ma al dramma e alla seriosità dei modelli americani, Corbucci risponde con un film cinicamente pop, dove si diverte a fare a pezzi qualsiasi aspettativa degli spettatori. Un film per altro cupamente pessimista, dato che se il regista massacra mirabilmente la morale borghese, dall’altra bastona anche i finiti rivoluzionari (anche se l’esplosivo e spassosissimo bandolero di Mario Adorf è di gran lunga il personaggio visto con maggior simpatia) e gli ancor più finti contestatori. In questo senso assolutamente ge-nia-le il “duello” finale, ma tutti gli ultimi venti minuti sono da applausi.

La scena in cui in pochi secondi il protagonista fa fuori tutta la banda dei messicani è una delle migliori sparatorie che ho visto nel genere.

Si vede benissimo che Corbucci scriveva la sceneggiatura giorno per giorno. I continui passaggi dal grottesco alla commedia, dal drammatico all’inquietante, e l’ambientazione montana di serena e misteriosa minacciosità, mi hanno fatto pensare ad una specie di Twin Peaks vent’anni prima. Di sicuro uno degli spaghetti western più folli e originali mai girati.

Sulla scia di "Il grande silenzio"un altro western barocco e violento con tocchi di critica sociale girato sulle Alpi,vicino Cortina ma senza la neve in paesaggi bellissimi fortemente imposti da Corbucci contro la produzione francese che voleva girare in Tunisia o addirttura in America.Protagonisti due attori estranei al genere ma comunque perfetti quali Johnny Hallyday e Gastone Moschin(che già doveva esser presente nel "Grande silenzio"al posto di Frank Wolff);tra gli altri validissimo interpreti spicca di gran lunga Mario Adorf che fa quasi una via di mezzo tra Fernando Sancho e Tomas Milian.Non riuscitissime le musiche di Lavagnino ma non importa:è comunque un film di rispetto.Occhio al gruppetto di hippies(quasi un coro greco alla vicenda)e al finale alla pasolini.Curiosità:il film si sarebbe dovuto intitolare "Lo specialista a mano armata"oppure "Il ritorno del mercenario"e prevedeva come protagonista Lee Van Cleef

Doppiaggio:
Johnny Halliday: Sergio Graziani
Gastone Moschin si doppia da solo,idem Angela Luce
Mario Adorf: Aldo Giuffrè
Francoise Fabian: Fiorella Betti
Sylvie Fennec: Vittoria Febbi
Serge Marquand: Carlo Alighiero
Gino Pernice: Oreste Lionello
Gabriella Tavernese: Flaminia Jandolo
Renato Pinciroli: Lauro Gazzolo
Remo De Angelis: Glauco Onorato
Lucio Rosato: Manlio De Angelis
Mimmo Poli: Vinicio Sofia
Mario Castellani: Manlio Busoni
Nel trailer la voce narrante è di Pino Locchi e le musiche di Angelo Francesco Lavagnino sono quelle(migliori) di “Vendetta per vendetta”

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ma perchè alla fine lo hanno chiamato “Gli Specialisti” ?
già è un titolo sticazzi di suo, ma poi chi sono gli specialisti? e soprattutto specialisti de che?

il film uscì vm 18 e successivamente contro la volontà di Corbucci fu rimaneggiato ottenendo il vm 14 sacrificando però oltre 300 metri di girato.

Il titolo azzecca poco con il film, secondo il dizionario di Marco Giusti originariamente doveva chiamarsi “Lo specialista a mano armata” e doveva avere come protagonista e seneggiatore niente poco di meno che Lee Van Cleef .
Poi l’attore americano per motivi oscuri (economici dico io ) si rifiuto’ di partecipare alla pellicola e Sergio Corbucci nel frattempo si accordo’ con dei produttori francesi i quali imposero Jhonny Halliday come protagonista e cambiarono il titolo in “Le spècialiste” . Poi ce la frase di lancio riproposta pure sul trailer:
"Feroci , scrupolosi, scientifici , quando lavoravano non lasciavano nulla al caso essi erano gli specialisti "

Anch’io mi sono chiesto il motivo di un titolo francamente incomprensibile, visto il film… boh, mistero.

Comunque il film è molto bello secondo me, a tratti quasi un film d’autore in una cornice western. Ambientazione spettacolare, Moschin e Adorf perfetti, Halliday molto funzionale. Mi ha ricordato William Berger in certi momenti del film.

Il finalone è pazzesco, del tutto inaspettato da parte mia… tutti 'sti culi nudi :smiley:

Giusti scrive sul suo Dizionario del western che la Fabian dopo aver girato il film ebbe parole di critica per Corbucci, ma non specifica meglio. Boh. Sul film, secondo me una delle cose deboli è la colonna sonora di Lavagnino.

Rileggendo il Giusti, scrive che la Fabian detestava la troupe romana…
e vabbuò, saranno stati un po’ cafoni… intanto però lei s’è intascata immagino un bel gruzzolo e se l’è sollazzata all’hotel Posta, in
quel di Cortina… Quanto mi stan sulle palle, i francesi…

Sai che però il pezzo sui titoli di testa mi piace un sacco? Poi il resto della musica in effetti è quello che è, ma questo pezzo merita:

//youtu.be/m42uocOdMQk

Che sia, se lo prendiamo fuori dal contesto, un bel brano, questo “te lo appoggio”… ma secondo me non c’entra una mazza col genere western…
mi ricorda la colonna sonora del Pinocchio di Comencini :smiley:

Finalmente mi sono messo comodo a vedere questa opera corbucciana dopo decadi… allora, partendo dal presupposto che non è sicuramente la punta di diamante del genio guizzante del Maestro Corbucci si può notare come in un’opera “minore” si sia divertito a ribaltare le carte in tavola come pochi altri lavori in pellicola. Innanzitutto c’è un mix di personaggi freaks da paura… gli hippies vestiti in stile post-apocalittico su tutti in modalità prototipo (era l’anno ‘69) … un Moschin che ho amato come pochi altri suoi ruoli qui, ottimo nel ruolo dello sceriffo dal cuore tenero e un po’ allocco… potrebbe essere uscito da una qualsiasi commedia all’italiana peraltro (e sembra riprendere l’eredità lasciata da Frank Wolf nel Grande Silenzio)… El Diablo ritagliato su un grande e poco valutato (a mio avviso) Mario Adorf che qui gigioneggia in maniera sublime… aspettando di ricomparire davanti a Moschin nel capolavoro di Di Leo. Duelli a testate pre-Attila abantuoniano, multiculturalità osata nel villaggio ed echi di denuncia sociale … tutto in un western! Due note dolenti… un Lavagnino un po’ stiracchiato e un Halliday che non prende fino in fondo, anche se stimola simpatia…
poi la scena finale surreale del parterre umano di corpi e la cotta medievale di Hub… spettacolo.
Curiosità, il villaggio è lo stesso usato da Fidani per QUEL MALEDETTO GIORNO D’INVERNO? La chiesa centrale mi sembra sia identica!

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Johnny Hallyday è morto, a 74 anni.

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Era ancora molto giovane… :smiley: :smiley: :smiley: . Scherzo, eh? Che sennò finisce che mi meni…

Le Spécialiste [Blu-ray+DVD]
Le Spécialiste [Ultra Blu-ray] :wink:

Proiettato in spiaggia a Cannes, quest’anno come mai c’era qualche ricorrenza???

esce anche in UK per Eureka, parrebbe con l’italiano

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Visto sulle ali dell’entusiasmo dopo aver guardato il documentario di Luca Rea.

Ho scelto di partire proprio da questo film nella mia personale rivisitazione corbucciana poiché ero stato colpito dalla sequenza dell’intero paese strisciante a culo nudo. :sweat_smile:

Non ho molto da aggiungere a quello che è stato detto prima di me dai colleghi forumisti.

Sottolineo anche io come il film critichi la società quasi a 360°, sparando a zero tanto sull’avida borghesia quanto sui giovani rampolli ribelli (sembrano quasi usciti da I violenti di Roma bene) quanto sui cosiddetti rivoluzionari (arrivisti, edonisti, egocentrici, amorali, …).

Non del tutto fuori dai canoni, ma diciamo che è uno di quei film che parte da alcuni topos per poi stravolgerli ed usarli a modo suo.

Il personaggio che ho preferito è quello interpretato (magistralmente) Gastone Moschin, davvero molto particolare ed umano, una persona nobile di spirito ma nonostante ciò non esente da ombre, coi suoi pregi ed i suoi difetti, in grado di compiere errori grossolani ed ingenui.

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Il suddetto br Eureka, è ovviamente raccomandato. Purtroppo, gli extra latitano. Fosse stato un titolo Arrow, invece… :roll_eyes:
P.S. Sul film in sé : insieme al coevo “Il grande silenzio”, la prova che Corbucci nel western riusciva a essere più estremo e “radicale”, anche ideologicamente, di Leone. Merito non da poco, all’interno del genere e non solo…

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