Hereafter - Clint Eastwood

http://www.imdb.com/title/tt1212419/

Eastwood: “Con me vedrete
che cosa c’è oltre la vita”

Con “Hereafter”, il regista ha realizzato il più spirituale dei suoi film: tre personaggi che si confrontano con il soprannaturale. La prossima pellicola sarà con Leonardo Di Caprio su Hoover. “Sì, intendo lavorare fino a 100 anni” di SILVIA BIZIO

http://www.repubblica.it/persone/2010/10/11/news/eastwood_intervista-7934160/

Lo attendo anch’io, da appassionato del regista, con ansia biasimando le logiche commerciali (che comprendo, senza condividerle) che porteranno noi italiani a visionare il film dopo due mesi e mezzo circa dall’uscita americana. :frowning:

Visto ieri sera alla prima in una sala piena per oltre metà questo nuovo lavoro del grande Clint.
Film complesso e “ad episodi” con un bellissimo intreccio finale sul “cosa c’è dopo la morte” con un cast assolutamente notevole e ben assemblato. Belle anche le location : SFO , London e Paris.
Matt Damon e la davvero incantevole Cècile de France i protagonisti, contornati da ottimi attori di supporto.
Molto bravo anche il ragazzino e simpatico il cuoco italiano…
Molto profondo e davvero commovente. Mi è scappato un applauso (ero l’unico) a fine visione, ma a me ha davvero positivamente colpito.
GO CLINT GO!

Peccato per il mancato cameo del regista che mi son fatto la fantasia di aver visto nei panni del vecchio capellone alla presentazione della ciarlatana ed in tv.

Capolavoro assoluto che disinfetta, abbondantemente, da cinepanettoni natalizi italiani avariati o altre amenità estere senza idee-ritmo e convinzione tali da sostenere due ore di proiezioni.
La sua forza immensa sta tutta in un gioco, apparentemente agli antipodi, di contrasti che ne fanno un film: forte (alquanto nei contenuti) ma delicato (ai massimi livelli, nel tratto espositivo), incisivo (nei messaggi) ma lieve (nella maniera di lanciare i messaggi medesimi), profondo e dirompente (nei contenuti) ma soave e leggero (nella dolcezza sottovoce con cui si esprime allo spettatore), serio nelle analisi (sfatando luoghi comuni e mantenendosi altamente oggettivo e significativo in ambiti estremamente difficoltosi da analizzare) ma sapientemente indeterminato (perché non servono, non essendovene, risposte a tutti i costi essendo più che sufficiente descrivere quanto accade realmente e come incide nelle esistenze comuni).
Messaggi di speranza commoventi ma non melensi, con lacrime che sorgono spontanee e copiose come da tempo non accadeva facendoti (Desanctisianamente) amare la vita pur parlando di morte: con interpreti, tutti ma in special modo i tre protagonisti delle tre storie che s’intrecciano (Damon, il bambino inglese e la giornalista francese su tutti), da urlo (di gioia, s’intende).
Da vedere (e rivedere) di corsa e al più presto, senza cazzeggi o tentennamenti di sorta: ti riconcilia con il cinema e con la vita, alla grande. :slight_smile:

Comincio a pensare che il film mi farà 2 coglioni così

Curzio Maltese, che non è certo di manica larga, su “la repubblica” di ieri 8 gennaio ha dato al film la massima valutazione con un commento entusiastico. :wink:
Intanto, il 5 gennaio, via sito non è stato da meno: http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2011/01/05/news/nuovo_film_eastwood-10863836/index.html?ref=search , mentre questo è il pensiero del prolifico e geniale regista http://www.repubblica.it/persone/2010/10/11/news/eastwood_intervista-7934160/index.html?ref=search :slight_smile:

Andrò a vederlo domani.Se già prima ero molto curioso ed ottimista in merito (Clint regista non mi ha mai deluso,anche se “Firefox”,insomma…),le vostre rece mi hanno ulteriormente e gradevolmente “gasato”.Spero che uscirò dalla sala in linea con BMW,anzichè con Renato…
P.S.Bella partenza commerciale,da noi:più di 3 milioni e 200mila euro.Avanti così…

Non ho ancora letto, o sentito, una critica negativa su questo film. :slight_smile:

Mi dispiace, ma devo rompere l’incantesimo. Sintetizzando: Film inutile e lungo, storia insulsa, insomma una palla mostruosa.
I primi 10 minuti sono di elevata fattura, veramente emozionanti… poi tutto si svuota nell’infinita attesa che tra le 3 storie parallele, girate in location magistrali in 3 parti del mondo, qualcosa abbia senso. Di che parla il film, di un film inchiesta su una congiura internazionale atta a non far conoscere che la vita non finisca nel buio ma…ma che? Di una fantasia, anche banale, di uno sceneggiatore, su quali basi? Se si tratta di film fantastico si accetta tutto, ma dare il taglio realistico con tanto di recitazione “sensibilizzante” su panzane messe lì a casaccio mi sembra una forzatura. Anche i 3 protagonisti mi sembrano sopra le righe, con tutto lo sforzo di renderli immedesimanti per lo spettatore, con me non ha funzionato affatto, solo il personaggio di Matt Damon è reso con intimismo un pò più realistico ed accettabile ma quando poi sfoggia i “superpoteri” mi cadono le braccia.
Bella la scena “clou” girata alla fiera del libro ma non basta perchè era meglio che il film si concludesse lì, invece no!
Altra cosa bella che mi è rimasta è il rimando a Charles Dickens, alla fine rimane una bella decorazione su una macchina scassata.
Sprazzi di ottimo cinema ce ne sono, eccome, ma pochi per equilibrare le enormità di una storia sballata, ho pensato malignamente che Clint Eastwood (immenso maestro) si sia rincoglionito in vecchiaia e che infantilmente cerchi di parlare di argomenti che gli stanno a cuore attualmente, in questo caso l’approccio con la morte.

E che volevi star wars ? Certo mi sembra poco che, di due ore di film, ti restino unicamente gli effetti speciali della ricostruzione di uno Tsunami peraltro fondamentale per lo sviluppo della trama e che, per quando possa apparire paradossale, anche negli effetti speciali ha superato (a detta di molti critici internazionali) altre produzioni che si basano esclusivamente su tali effetti. :-p

La storia del cinema ha mostrato, più volte, che non vi è alcuna incompatibilità tra le due opzioni: il cinema, in quanto tale, è sempre fantasy anche quando é realistico ai massimi livelli. :wink:

Troverai pochi d’accordo, anche tra i delusi, su questo aspetto credo: che piaccia o no poco, qui, è lasciato al caso e nulla è gratuito.:slight_smile:

Anche qui nulla è gratuito, ma funzionale (anzi essenziale) alla diegetica. :wink:

Non è da “coglioni”, ed ancor meno da bambini, trattare il tema tutt’altro che secondario. :confused:
Intanto ti aggiungo che, nel weekend, si é piazzato secondo nella classifica nazionale incassi cinema http://www.iocinemablog.it/classifica-film-piu-visti-7-gennaio-2011-il-film-che-bella-giornata-con-checco-zalone-e-il-film-piu-visto/12900 :wink:

grazie a Telegian adesso l’hai letta

Quindi la massa ha sempre ragione? Mah…

Insomma, smettiamola di citare critiche nazionali e internazionali per giustificare quanto un film sia assolutamente bello.

Per citare Clint, “le opinioni sono come le palle, ognuno ha le sue”. Evidentemente non a tutti è piaciuto sto film, io ho adorato Inception e un sacco me l’hanno cassato in forum, non per questo mi straccio le vesti e porto a difesa i risultati al box office o le critiche positivissime.

E comunque a me Firefox piacque assai (così come il lasergame).

L’avevo già scritto mi pare nella discussione su Avatar rispondendo ad un fanboy… quando non si è capaci di argomentare e difendere le proprie (legittime) opinioni, è tipico chiamare in causa pareri terzi, scelti accuratamente tra chi la pensa come me e quindi ha ragione

Perché mai, oltre alla propria opinione peraltro motivatissima ed analitica, si dovrebbe omettere di citare critiche (tra l’altro provenienti da recensori di manica tutt’altro che larga) quando si trovano tangibili punti di contatto con le proprie impressioni in sala.
E’ certo più produttivo, un tal metodo, rispetto a limitarsi a dare anteprime (comunque valide ed interessanti) http://www.gentedirispetto.com/forum/showthread.php?23141-Hereafter-Clint-Eastwood cui non segue la visione di un film molto atteso e molto apprezzato come raramente accade: apriorismi mai, critichiamolo o apprezziamolo liberamente ma dopo averlo visto.
Il placet di Curzio Maltese, tra i più esigenti e severi critici, meritava di essere segnalato per link e su carta: chi ama il cinema, a prescindere dalla proprie autonome ed auspicabili motivazioni, lo avrà apprezzato o lo apprezzerà. :wink:

Come sopra, la mia opinione è dettagliata (pur, ovviamente, opinabile da chi ha visto il film ed è di differente avviso) ed il richiamo a Maltese dovrebbe (ormai) essere chiarissimo ed inequivocabile e tutt’altro che gratuito.
Tu ancora non l’hai visto ma, aprioristicamente, hai dichiarato che ti annoierai: benissimo, anche, così…:D:D:D

Perché denota insicurezza, oltre ad una pesantezza didascalica e professorale che comunque trasuda da ogni sillaba che scrivi.

Evidentemente scopro da te di non amare il cinema, visto che di quello che scrive o dice Curzio Maltese me ne sbatto altamente.

Inequivocabile? Ma sai almeno cosa vuol dire?
Comunque sulla tua opinione non mi esprimo, dato che non mi interessa… ho soltanto espresso una sensazione a pelle, passibile di essere sbagliata per carità… intendevo solo dire che se il film manda in brodo di giuggiole uno come te, il rischio che io lo trovi fastidioso è alto, tutto qua.

Non sono così drastico, ma il film non mi ha soddisfatto, mi ha anzi irritato, la struttura alla Babel, 21 grammi, Crash è un formula che non mi piace quando si vuol far compiangere i protagonisti con l’aggravante della poca verosimiglianza, con storie telefonate che non mi rendono possibile immedesimarmi ed affezionarmi a nessuno dei personaggi.
Non che non mi piacciano i film “che fanno piangere” Million Dollar Baby mi ha devastato e fatto poangere come un agnellino per la sua crudezza.
Non un disastro, ma non fa per me.

Visto ieri al cinema (e pure in lingua originale, tiè!).
Per me è un buon film, un bell’esempio di cinema popolare, solido e capace di far riflettere.
Fatico però a capire certi entusiasmi da fanboy che, per contratto, devono sempre gridare al capolavoro quando Eastwood dirige un film.
È un bel film, con tanti bei momenti, diversi momenti deboli e forzati, bravi attori (ma senza esagerare… Matt Damon fa un’interpretazione corretta ma non mi sembra che abbia fatto questa prova attoriale da spellarsi le mani in applausi) però tutto senza esagerare.
È un film che ho trovato profondamente laico, che solleva domande importanti senza fare troppo rumore, col giusto pudore.
Il finale non mi è piaciuto (ma ha una sua logica per quello che riguarda lo svilupparsi del personaggio di Damon) così come non mi sono piaciuti i (seppur brevi) sprazzi di aldilà, che ho trovato rappresentati in maniera pacchiana. Molto bello, invece l’omaggio a Dickens che si estende anche nella rappresentazione del bambino inglese che ha l’aspetto di uno che è uscito dai suoi romanzi.

Sì, quoto tutto!

Visto stanotte in aereo, tornando da Shanghai, io onestamente concordo con quanto sopra. L’ho trovato un film molto furbetto, sicuramente ben girato, che sfrutta una musica furbetta di Eastwood per strapparti la lacrimuccia a più riprese, con bravi attori (anche se non ci si spella le mani), ottime location, una storia che non è male fino a che non ci si ritrova al finale forzatissimo e incredibile, un film probabilmente molto sentito da Eastwood vista la sua età (e quella dei produttori esecutivi, Spielberg e Marshall, inossidabili dai tempi di Raiders/Predatori…). Tra l’altro, volendo parlare d’incassi, il film è stato un mega flop negli States, e ha solo in parte recuperato col mercato estero, ma comunque non ha pareggiato (secondo la regola del x3).
Comunque, per quotare Ziorzino, sano e onesto cinema d’intrattenimento popolare, ben girato con i 10 minuti iniziali da brivido.

Visto anch’io qualche settimana fa nel dvd Warner, corredato di un interessante extra che spiega la lavorazione della scena iniziale con lo tsunami, ho trovato anch’io il film decisamente paraculetto… a parte il pregio di spiegare al grande pubblico che ci sono sensitivi veri e sensitivi ciarlatani (come peraltro succede in tutte le professioni) e che il “peso” per quelli veri può essere davvero devastante, non si sa bene dove vuole andare a parare e non ci ho trovato molti altri motivi di interesse, soprattutto per il forzatissimo e scontatissimo finale.

Ovviamente per il resto il film è realizzato in maniera impeccabile (vedi anche la scena dello tsunami, difficile da rendere in un film in cui non sono gli effetti speciali a farla da padroni), il guaio è che forse ormai da Eastwood ci si aspetta sempre quel guizzo in più che stavolta non arriva. Anzi, vista la lunghezza, a tratti il film risulta anche un po’ noiosetto, non favorito dalla musiche dello stesso Eastwood che sinceramente non ho sopportato. Alla fine forse la cosa migliore del film resta la bellezza di Cecile De France, attrice a cui finora non avevo mai fatto troppo caso, colpa gravissima per un amante delle bellezze francesi come me :smiley:

ps: ho digitato il titolo del film nella ricerca per tre volte e dà sempre “nessun risultato”: ho trovato il thread solo perché ho cambiato parola chiave e mi ricordavo che ne esisteva sicuramente già uno