Visionato finalmente l’ultimo film di Leos Carax, presentato nel 2012 al Festival di Cannes ma uscito in sala da noi solamente un anno dopo.
Che dire? Non so… sono ancora un po’ “stordito” (in senso positivo) dalla visione, ma sicuramente è un film bizzarro, affascinante, barocco, surreale e tante altre cose insieme… anche se fondamentalmente si potrebbe ricondurre tutto alla parola “Cinema”. Il film mi è piaciuto ma per formulare un giudizio più lucido necessita sicuramente di una seconda visione, se non una terza.
Nell’attesa di una “revisione” c’è qualche altro forumista che ha avuto modo di vederlo? Se non l’avete visto fatelo perché ormai difficilmente si vedono al cinema opere del genere.
Per decidere se vederlo o meno potreste visionare il trailer in rete, anche se, imho, non rende davvero minimamente l’idea di cosa vi aspetta. Perciò preferiscoi postarvi una delle (tantissime) scene di indiscusso impatto, col pezzo più bello di tutto il soundtrack, ossia la cover di un blues di R.L.Burnside, “Let my baby ride”, suonata da un’orchestra di fisarmoniche.
Ma 'sto film sul forum non l’ha visto proprio nessuno?
Io me lo sono rivisto ieri notte e l’ho trovato ancora una volta ottimo e visivamente splendido, benché sia un film che perde sicuramente qualcosa se visto in tv… pur avendolo registrato vorrei prendere lo stesso il bd perché, dopo averlo visto sia in sala che in tv in versione sottotitolata, finalmente vorrei vedere anche la versione doppiata in italiano… peraltro ho letto che tra gli extra (sia del bd che del dvd) ci sono scene tagliate e un’intervista a Carax… http://www.dvd-store.it/DVD/Blu-Ray/ID-46956/Holy-Motors.aspx
Personalmente sono arrivato a metà film e ho chiuso complice il fatto che ero parecchio assonnato e il film non mi prendeva a tal punto da finire ugualmente la visione…vedrò di recuperarlo però per quel poco che ho visto non mi ha convinto imho…
Ho il blu ray ma non l’ho ancora visto.
Confermo però gli extra citati da steed (intervista a Carax e scene tagliate) e aggiungo che ci sono anche i trailer.
Eccomi qua!
Visto ieri sera, di Carax ho finora visto ed apprezzato “Gli amanti del Point Neuf” ma va precisato che “Holy Motors” viaggia su territori molto differenti anche se è visibile un collegamento profondo tra le due pellicole. E’ senz’altro un’opera difficile, soprattutto è complicato dargli un’etichetta. Personalmente credo che Carax attraverso una sola anima ha voluto illustrare un mondo di situazioni diverse ma accomunate da qualcosa di indefinibile. E’ estremo, assurdo, ricco di bizzarrie, lati eccentrici portati oltre.
Forse non ha senso per qualcuno ma ho trovato un’esplosione di cinema intricato e ricco di sentimenti, magari un po’ borioso ma estremamente soddisfacente nel suo estremismo estetico.
A volte rivedendo certo cinema degli anni '80, soprattutto europeo, ho pensato a come oggi sarebbe impossibile girare film liberi come allora.
Holy Motors rende possibile questo impossibile.
Frega che non sia un capolavoro, frega che non dica alla fine nulla di nuovo, però è costantemente una sorpresa, e soprattutto procura uno stupore che non è fine a se stesso, ma che è spesso perturbante. In quanto suscita emozioni, paura e meraviglia, nostalgia e risate.
Carax, grazie alla Wild Bunch, non gira un superindie senza mezzi e senza respiro, ma un’opera adeguatamente supportata in tutti i reparti, dalla fotografia alla colonna sonora, dalle interpretazioni al trucco. Sfido chiunque a trovare una similare produzione in Europa che sappia a priori di essere destinata all’insuccesso commerciale, ma che comunque non impedisca all’autore di dare forma a tutte le proprie visioni.
Questo è grande cinema proprio perchè è cinema fatto con amore e con passione, e con scampoli di quel talento che, dopo Rosso Sangue, sembrava destinato a non essere mai più così compiuto.
Anch’io ho il bluray e mi rivedrò il film al più presto.
ovunque descritto come un capolavoro, purtroppo non sono riuscito ad apprezzarlo
è un tipo di cinema che non mi dà più nulla, lo trovo pretenzioso e inutile
alla fine sembra un patetico piagnisteo di chi è artisticamente e culturalmente fuori dal tempo
indecoroso
