Howard The Duck - Howard E Il Destino Del Mondo (W. Huyck, 1986)

Da ragazzino avevo la VHS e ho riguardato il film relativamente spesso (nel senso che l’avrò visto 3 o 4 volte) ed ogni volta era perché pensavo: “Dai, ma non può fare così cacare, sono certo che adesso lo rivaluto…”. Purtroppo non lo rivalutavo mai e, anzi, ogni volta mi chiedevo perché avessero fatto un film del genere…
10 anni fa gli diedi un’altra possibilità dopo aver comprato il dvd UK ma nulla da fare, il film restava una schifezza. Una schifezza innocua, intendiamoci, assurda e perfino (quasi) divertente se presa con lo spirito giusto ma sempre di un film sbagliato si trattava (o forse è meglio dire “sballato”?).
L’altra sera gli ho dato l’ultimissima possibilità guardandolo dal blu ray italiano e la conclusione è che no, non mi piace. È proprio una stronzatona incomprensibile (come operazione, dico).

Il papero è anche animato bene (dentro comunque c’era un nano) ma è la sua caratterizzazione che lascia perplessi perché non va da nessuna parte. Non è stronzo come dovrebbe, le sue battute riuscite sono pochine (e va detto che quasi tutte si perdono nella versione italiana) ma ha dalla sua un elemento a suo modo inquietante, specialmente se si pensa che questo film è un film per bambini/ragazzini. Per tutto il film c’è un’assurda attrazione sessuale tra lui e Lea Thompson che non aspetta altro se non farselo. Lui che le guarda il culo in maniera molestissima, lei che tenta un approccio più che esplicito mentre sono a letto assieme, il bacio… Insomma, pensare che una bella ragazza come lei voglia accoppiarsi con un orrido papero è una cosa strana forte. se esistesse un loro sex tape sarebbe complicato da catalogare. “Interracial” o “bestiality”? Sono problemi…
Che poi il film passa alla storia perché dopo pochi minuti mostra una papera nuda sotto la doccia che mostra generosamente il seno (!), cosa che, ne sono certo, ha in qualche modo arrapato tantissimi ragazzini (me compreso, ça va sans dire) e ha creato schiere di pervertiti in erba.

Il film comunque non è mai particolarmente noioso e alla fine ci regala un bel mostrone in stop motion (bello ma non integrato benissimo con lo sfondo). Il resto degli effetti sono un po’ desolanti visti oggi ma bisogna riconoscere che le scene d’azione (specialmente quelle con l’aereo) sono fatte bene, con un montaggio che ogni tanto fa piccoli miracoli.

Le musiche sono un concentrato mostruoso del meglio (aka peggio) degli anni '80 e il pezzo che chiude il film (suonato dalla band di Lea Thompson featuring Howard alla chitarra che scimmiotta Marty McFly) è davvero oltre il bene e il male.

Il blu ray della Pulp video (sulla cui liceità è sempre bene interrogarsi) ha un ottimo video (preso dalle edizioni straniere) e un audio originale afflitto da un problema molto grave. Ogni tanto (spesso) sparisce la pista con gli effetti sonori e rimane sono quella con la colonna sonora e i dialoghi. Quindi può capitare che durante alcune scene con esplosioni e cose simili queste siano MUTE mentre in sottofondo si continua a sentire la musica o gli attori che parlano. E questo capita solo a momenti quindi ci può stare che se ci sono 5 esplosioni di seguito noi sentiamo i boati delle prime due, poi ne vediamo due che non fanno rumore (anche se sono identiche alle altre) e poi, come per magia, l’ultima della serie torna ad avere il boato.
Questo accade spesso, se volete controllare guardate la parte finale della scena nel diner (quando Howard viene lasciato là dentro mentre il cattivone si porta via la Thompson) oppure TUTTA la scena finale dove la pista con gli effetti appare e scompare come per magia.
Ho controllato la traccia italiana e lì invece c’è tutto ma dato che è stata verosimilmente recuperata dalla vhs era difficile che avesse di questi problemi.

La Pulp mostra poi la sua grande professionalità anche negli extra perché i due trailer che sono contenuti tra i contenuti speciali sono presi da youtube e dato che la loro risoluzione sarebbe stata scrausa anche per un videocitofono hanno deciso di presentarli in una finestrella grande 1/8 del quadro totale. Una grande genialata. Ho fatto una foto allo schermo per mostrarvi questa meraviglia.

Sarebbe poi il caso che qualcuno spiegasse ai signori della Pulp che in un blu ray i menu non devono essere come quelli dei dvd (dove ogni voce deve essere caricata con una finestra a parte) e che i sottotitoli per non udenti devono essere fatti fare da qualcuno che abbia almeno la quinta elementare. Oltre ad avere refusi di ogni tipo ci sono errori tipo “innoquo” (sì, con la Q…) ripetuti più volte ed altre amenità non imputabili a un lavoro sciatto ma proprio a carenze di base per quello che concerne la lingua.

Carina l’idea (già vista in altri blu ray della label) di mettere una riproduzione del poster originale del film nel retro della fascetta.

Da bambino era uno dei miei cult-movies… e il grandissimo Jeffrey Jones mi spaventava non poco quando si trasformava nell’essere alieno. Certo il film era e resta una cazzatona, però divertente a mio parere.

Brass del nano dentro il costume di Howard che ci dici? :tuchulcha

Eh, da quello che ho capito c’erano parecchi nani che animavano il papero ma Ed Gale fu accreditato perché fu quello che passò più dentro l’orrido costume.
Ha fatto pure da controfigura a Chucky ne La Bambola Assassina.

Sinceramente non so il perché, ma non mi ha mai attratto tanto che non credo di averlo mai visto per intero (peccato perché mi sono perso la papera nuda…). E la recensione di Giorgio certo non me lo fa rimpiangere, anche se forse visto quando ero più giovane avrebbe avuto un altro sapore.

Che l’ipsazione abbia inizio!

Io mi sono sempre rifiutato di guardarlo… e a quanto pare ho fatto bene :smiley:

Comunque il film nasce da un grosso equivoco, ossia il voler trarre un film per ragazzi (o quasi, viste le tette della papera bene in vista :-p) da un fumetto satirico creato per un pubblico più adulto e smaliziato. Peraltro la Corno fece un errore altrettanto grave, ossia quello di “italianizzare” il nome del personaggio in “Orestolo il papero” :smiley:

https://it.wikipedia.org/wiki/Howard_il_papero

Per chi fosse interessato a recuperare le storie originali di questo personaggio, capolavoro Marvel dell’epoca (in quanto più simile ad un fumetto underground che ad un lavoro pubblicato da un editore “mainstream” come la Marvel) ad opera del prode Steve Gerber (ossia colui che reinventò gli originari “Guardiani della galassia” - non quella merdata di gruppo protagonista dell’omonimo film - in una serie di storie eccellenti, pubblicate ai tempi dalla Editoriale Corno ne “Gli Eterni” e recentemente ristampate in un imperdibile volume unico dalla Panini) e dal genio dalle matite Gene Colan, segnalo l’uscita di un corposo tomo (non troppo economico ahimè) che racchiude l’intera saga del papero Howard: lo trovate qui

Madonna che orrore, non ricordavo la scena della paperaccia con le tette, probabilmente nei passaggi tv l’avevano tagliata oppure l’ho rimossa io. Invece ricordo benissimo gli slip di Lea Thompson quando gattona sul letto. :slight_smile:

Comunque questo film è ormai considerato la più schiacciante prova a carico del rincoglionimento subito da Lucas a partire dalla metà degli '80. Da un certo punto in poi ha iniziato a occuparsi solo di progetti che in qualche modo contenessero un avanzamento tecnologico, per esempio Willow (primi morphing digitali) o recentemente Red Tails (green screen e set digitali a profusione), di Howard però mi è sempre sfuggito il senso. A me non è mai piaciuto soprattutto perché il papero è veramente brutto, non sotto il profilo tecnico, ma perché è visibilmente un nano truccato, sia nelle proporzioni che nelle movenze. Lucas stesso ha sempre riconosciuto che era venuto una porcata e continua a ripetere che la Marvel dovrebbe fare un remake del film con un papero digitale, e in effetti in Guardiani della Galassia hanno inserito un cameo, mi sa mi sa…

Da super fanatico degli effetti ottici vecchio stile faccio una precisazione. Il mostrone finale (come si chiamava, il Supersovrano dell’Universo mi pare?) non fu realizzato in stop motion ma in go motion, che è una variante tecnologica inventata da Phil Tippett assieme alla ILM, cioè il motion control applicato all’animazione tradizionale. Le varie estremità del pupazzo erano collegate a una serie di aste metalliche controllate da motori passo-passo. Invece di animare il mostro in fase di ripresa, alla Harryhausen, i movimenti impressi da Tippett venivano prima registrati da un computer e poi rieseguiti in ripresa. I vantaggi erano la ripetibilità di tutto il processo, la possibilità di modificare parti specifiche dell’animazione senza rifare tutto daccapo o di variarne la velocità, una maggiore fluidità nei movimenti e anche l’effetto mosso (motion blur) perché, a differenza del vecchio processo, durante l’esposizione del fotogramma il sistema motorizzato teneva il modellino in movimento (da qui il termine “go” che rimpiazza lo “stop”).

Un primo esperimento con questa tecnica era stato fatto con i tauntaun de L’Impero Colpisce Ancora ma il trionfo la ILM lo ottenne con Dragonslayer/Il Drago del Lago di Fuoco. Poi dopo Robocop, Willow, Howard e qualche altro film, il go motion è defunto di colpo durante la pre-produzione di Jurassic Park, quando furono presentati i primi test in CGI.

Se non ne avete abbastanza, QUI trovate un po’ di immagini esplicative sul processo, riferite proprio a Dragonslayer. :slight_smile:

Interessantissima questa storia della go motion!

In effetti l’animazione del mostrone è un po’ più fluida di quella di un classico effetto in stop motion ma a mio parere la sua fluidità viene un po’ penalizzata da una scarsa integrazione con lo sfondo che sembra troppo posticcio nell’insieme.

Chissà se Lucas & co. hanno cercato di vendere pupazzi di Howard per il classico merchandising che accompagna i suoi film…
Anzi, sicuramente li hanno fatti, la domanda è: ma la gente li avrà comprati?

Lo vidi in vhs a nemmeno 14 anni, e poi un paio di volte in tv. Se ho il CORAGGIO di recuperarlo? Francamente, non so. C’erano alcune cose gradevoli (Jones, la deliziosa Thompson, il mostrone finale), ma pure altre già allora discutibili (la “resa” di Howard medesimo). Comunque, tanto per rendere l’idea: Tim Robbins ha sempre dichiarato di averlo fatto solo per soldi. Di più nin zo…

Oddio, era meglio se continuavo a perdermele… La storia del go motion non la sapevo, ne ho imparata un’altra.

E’ vero, l’integrazione con lo sfondo era pessima e il motivo è in definitiva proprio l’impiego del go motion.

Come si vede bene dalle foto che ho linkato, questa tecnica aveva il problema dell’ingombro micidiale. Ogni estremità del mostro era collegata a un’asta metallica pilotata da 3 motori stepper, uno per ogni asse di movimento, e in più tutto il corpo era connesso a un carrello a movimento controllato. Già solo nascondere tutti questi sostegni - che ovviamente non dovevano mai passare davanti al modello - richiedeva un enorme lavoro di rotoscoping fatto rigorosamente a mano.
Il problema maggiore però era proprio l’ingombro che non permetteva di costruire attorno al mostro un set in miniatura né di utilizzare retroproiezioni, cioè le tecniche che avevano permesso a Willis O’Brien e Ray Harryhausen una spettacolare integrazione fra girato e modellini (soprattutto nei film in b/n) già a partire dagli anni '30.

L’unica soluzione praticabile per gestire il go motion era quindi di animare la creatura sospesa a mezz’aria, davanti a un blue screen, soluzione che i tecnici della ILM avrebbero volentieri evitato. In quegli anni pre-digitali il compositing era ancora un processo puramente ottico e chimico, i layer erano letteralmente pezzi di pellicola caricati in una stampante ottica, un modo di lavorare complicatissimo e con mille problemi. Un’integrazione convincente fra girato ed effetti era impossibile da ottenere, tranne nel caso chiaramente più semplice di un’astronave sospesa davanti al nero dello spazio stellato.
Tra l’altro ho rivisto la clip su youtube e sul mostrone ci sono anche dei vistosi problemi di trasparenza dovuti forse a riflessi del blue screen, probabilmente alla scarsa opacità delle matte o a chissà che diavolo altro.

Comunque hai detto bene, l’animazione in Howard era solo “un po’ più fluida” non certo esente da difetti, quindi alla fine la mostruosa complessità del go motion era il classico gioco che non vale la candela. Erano anni in cui lo stop motion era ormai obsoleto ma non c’era ancora un valido sostituto, quindi si cercava di spremere al massimo quello che si aveva. E la cosa non è neanche finita lì, qualche anno dopo per il mostro di Alien 3 la Boss Film di Richard Edlund si sarebbe inventata pure il “mo-motion”. Ma questa è un’altra storia :slight_smile: