Una tutrice legale basa il suo lavoro sulla truffa di anziani sulla soglia della pensione, facendoli passare per malati di mente e cercando di rubargli tutto lo scibile, gli affari vanno a gonfie vele fino a che non si prenderà cura della persona sbagliata…
Mi piace il volto di Rosamunda Pike, bravissima mi ha sempre colpito nei film dove l’ho vista, l’idea di vederla protagonista mi ha subito stuzzicato, non a caso le ha portato pure un bel Golden Globe.
La trama apparentemente non sembra nulla di che, mi aspettavo sinceramente l’ennesimo dramma giuridico invece direi che siamo ben oltre, non voglio raccontare troppo e di conseguenza spoilerare, se volete un bel thriller a tinte noir da guardare a scatola chiusa è questo, una sceneggiatura che pare presa da un opera di Scerbanenco.
Gran film, forse alcune sezioni della seconda parte erano al limite dell’impossibile, ma Pike bravissima, Dinklage una garanzia, così come Dianne Wiest. Inquietante per il possibile trattamento degli anziani.
Visto su Amazon prime, la Pike è sontuosa e talmente antipatica che alla fine ne rimani affascinato…la pellicola fila via liscia che è un piacere… seconda parte con un gran ritmo
un film che poggia il proprio incipit-biglietto da visita su dirge dei death in vegas (e tutta la restante soundtrack non scherza niente) a me ha già comprato come ridere a prescindere. due ore che prendono il volo senza che quasi ti accorgi, dinklage si riconferma attore incommensurabile e speciale, uno dei rari che a fine film ti catapulta subito sulla propria scheda imdb per prender nota di tutto quel che ha fatto e vedertelo compulsivamente no matter what solo perché lo riempie con la sua presenza ma tutto il cast è in bolla e ciascuno a suo modo magnetico. sceneggiatura in ferro battuto che non si perde (e il rischio c’era) in sbavature e appesantimenti (non un minuto di troppo né di meno), regia spigliatissima e di polso come di rado accade (purtroppo blakeson non è un autore iperattivo). dovendo proprio trovare il peluzzo, personalmente avrei picchiato più duro in termini di cattiveria, violenza e eccesso grafico sfumando un po’ l’aspetto comedy (per quanto black) anche perché la scacchiera sembra apparecchiata per dare il la a colpi sempre più bassi e scorretti. non so voi, sul finale ho fatto la ola. meriterebbe un thread di almeno 140 interventi e sicuramente di essere riscoperto su una più ampia scala.
Visto qualche settimana fa ed anche io confermo l’apprezzamento generalizzato, soprattutto per le prove della Pilke e di Dinklage. Tuttavia non mi sento di gridare al “capolavoro” perchè se il soggetto parte con il botto, in corsa mi ha dato l’idea di banalizzarsi gradualmente. In particolare, avrei sfruttato meglio la figura della madre e poi sono rimasto abbastanza infastidito dall’inverosimiglianza di alcuni passaggi che non sono costruiti in modo da portare alla sospensione della credulità. Mi riferisco alla compagna di lei che viene massacrata di botte fino all’eccesso ma non muore e si riprende in tempi record nonchè al tentativo di uccisione e relativa sopravvivenza della Pilker che a mio parere è quanto di più assurdo uno sceneggiatore abbia potuto concepire.
Molto bello però il finale che credo abbia strappato a tutti un “ohhh” di soddisfazione.
circa i due punti che gli imputi quello che dici è a freddo e a bocce ferme molto vero, ma va considerato che a) la sua sostanziale natura comedy
non vuole mai davvero saperne di mollare l’uva (e qui tornerei a sospirare un bel purtroppo) e b) che accantonando la sintesi (non dimentichiamo che volere o volare la narrazione filmica deve sunteggiare il più possibile i tempi e a tal pro spesso ricorre in ellissi e crono-scorciatoie che cozzano contro ogni verosimiglianza) in nome del verismo avremmo avuto forse una buona mezzora in più di peso superfluo da trascinare, e di quelli che si sarebbero fatti malamente sentire. la finzione per scorrere liscia e affabulare cavalca le alogie e proprio in quanto finzione sa di poterselo permettere, bisogna scenderci a patti.
giocando anch’io di pedanteria quadrispaccapelo, posso osservare che mi aspettavo a rigor di logica che:
dinklage si servisse della compagna della pike in sede di interrogatorio, torturandola o uccidendola davanti a lei per farla cedere, essendo il suo solo vero punto debole. secondo me in sede di stesura di script l’hanno pure opzionato, ma a quel punto la loro schermaglia sarebbe finita in un amen 10 a 0 e con essa il film, che avrebbe avuto come sola scontata scelta quella di una pike erinni vincitrice (cosa che avrebbe fatto sradicare le poltrone in sala e lanciarle contro lo schermo). tutto sommato così come va rende invece il film più insolito e imprevedibile.
la wiest, per come e quanto si è rivelata stronza forzuta e pericolosa, si liberasse da sola entrando in gioco da poco oltre metà film alzando di metri l’asta del finimondo
circa la pike rediviva in salsa cartoon, per esperienza puntualizzo che è una mezza cazzata il dente riassestato in quattro e quattrotto. non escludo che un centro specializzato possa farcela al volo, ma quello che ho sputato io dopo i cazzotti non c’è stato proprio verso di reinnestarlo (e taccio sul dolore che si prova anche a fronte dell’anestetico, altro che tornare in pista sorridendo sgargiante senza neanche un minimo di gonfiore facciale )
ma che dire, il cinema vive di rendita proprio grazie a iati e/o compenetrazioni tra possibile e impossibile, reale e assurdo (ho pure fatto un topic cumulativo dei più ricorrenti a riguardo), la fantasia firma da sempre un patto fondato sull’inganno con lo spettatore e tocca stacce.