Una famiglia di mantidi giganti dell’amazzonia, a causa del disboscamento del loro territorio per colpa dell’uomo, decide di attuare un piano terroristico in America. Mutano in forma umana e in avanscoperta sul suolo nemico in attesa della leader militare (la mascolina Zia Bea, interpretata da Dabney Coleman), cercano di integrarsi tra i locali e riescono ad avere accesso alla centrale nucleare, che vogliono fare esplodere. Ma non hanno fatto i conti con la tossicità del modo di vita americano e ben presto ogni membro della famiglia diventerà addicted: il marito diventa adultero con la sua segretaria, la moglie accumula debiti grazie alla carta di credito, la figlia diventa una ragazza madre e il figlio diventa dipendente dalle droghe… Nel frattempo ognuno di loro, per paura di essere scoperto, si trasforma in mantide religiosa e imprigiona in bozzoli enormi i testimoni dei loro vizi… Ma alla fine, non dispiaciuti della vita americana e in nome della democrazia, sventano l’attentato finale della sopraggiunta zia Bea e del suo esercito.
Una piacevole satira horror sul consumismo, diretta da Michael Lehmann (un regista di talento il cui nome andrebbe in questo tread), da affiancare alla visione di The Stupids di John Landis. Il piatto forte (almeno per me) sono i trucchi di special make up FX di Kevin Yagher: oltre alle mantidi giganti (costumi con teste animatroniche con bocche, occhi e antenne articolate)
abbiamo una trasformazione da testa umana a mantide degna di body horror
un cane che si tramuta in mosca gigante
bozzoli giganti con teste umane in lattice…