A Perugia imperversa un maniaco nell’ambiente universitario. Quattro studentesse si rifugiano in una villa isolata, ma vengono raggiunte anche lì.
mi è sempre piaciuto molto questo film di Martino del '73,ancor di più da quando ho saputo che mio padre compare in due scene.
Il fatto è riferito al “girato” a Perugia dove studiava.
Mi ha detto che ricorda come una bellissima persona Tina Aumont con la quale ai tempi parlò “pare” in maniera diffusa…
In seguito solo se vi dovesse interessare posso chiedergli qualcosa su Sergio Martino e sul grande Luc Merenda ammesso e non concesso che abbia incontrato anche loro.
Visto stamattina il film in dvd edito dalla spagnola Filmax Home Video.
Il film è davvero bello e teso al punto giusto.
Le locations, come avete giustamente postato, sono davvero belle, incantevoli e direi che si sposano alla perfezione con la misteriosa storia.
Su tutte ho apprezzato Tina Amount.
Merenda è per quasi tutto il film apparentemente relegato ad un ruolo marginale, poi d’improvvisone diventa l’eroe, salvando la giovane donzella americana.
Nel film figurano anche Carlo Alighiero (Zio di Dani),un giovane Enrico Di Marco(l’uomo delle consegne) e anche Ernesto Colli.(Pornofilo e Ambulante) , che fa a mio avviso la fine peggiore.
Nei momenti salienti del film ci stanno bene poi , in quanto contribuiscono a mantenere alto il livello della tensione con la loro incalzante ossessività,le musiche di G&M De Angelis, la stessa sequenza musicale si sente se non sbaglio anche in Milano TremaSeconda Rapina In Banca quando Bruno Corazzari spara in pancia alla gravida.
Bel film!
Mi ha stupito molto venire a conoscenza (guardando gli extra nel DVD) che la scena in cui una protagonista viene rincorsa nel parco dopo la nottatina trascora in quella festicciola, è girata in pieno pomeriggio e grazie a un’effetto utilizzato sulla pellicola, sono riusciti a far sembrare l’atmosfera molto crepuscolare.
Martino è un grandissimo regista che ha quasi sempre mantenuto un certo rigore stilistico assieme al buon occhio per gli affari. I suoi thrilling degli anni 70 per ordine di importanza si collocano immediatamente dopo i lavori di Argento e fanno a gara con quelli di Fulci. I corpi presentano tracce… è forse la sua migliore incursione del genere. Se proprio vogliamo trovarci un difetto, quel Merenda nei panni del medico sta come un Silva in quelli del commissario.
Due parole per il DVD pubblicato dalla AYP. Le tracce audio, italiano e inglese, non sono state rielaborate in dolby digital (un’abitudine per le pellicole “meno importanti” secondo la AYP), perciò c’è un significativo rumore di sottofondo, tale però da non compromettere la visione del film. Il master ha subito un restauro fisico, ma sono ancora presenti un po’ di graffi e spuntinature che si sarebbero potute togliere col digitale. Il video comunque è ben definito e la compressione è ottimale. Gli extra comprendono la grandiosa sequenza dell’omicidio del bosco senza “l’effetto notte”, due trailer, una galleria di foto/locandine, l’audio commentary del regista, e una breve introduzione al film di S. Martino (registrata da cani).
Possiedo l’ottima edizione Alan Young.
Questo DVD ci regala immagini nitidissime con colori eccellenti. Nonostante sia presente qualche spuntinatura, mi sento di affermare che raramente si possono vedere films dei primi anni '70 con questa qualità video.
L’audio mono, registrato a basso volume, è sufficiente.
Il film è un giallo all’italiana ben confezionato, ma che punta più sull’erotismo che non sull’articolazione della vicenda. Lo spettatore non ha molti elementi su cui ragionare per fare ipotesi sul colpevole. Io però, purtroppo, la prima volta che vidi questo film, indovinai l’assassino dopo 10-15 minuti (per motivi avulsi alla storia narrata) e credo non sia molto difficile farlo.
Per quanto riguarda gli attori, penso che Luc Merenda nei panni del medico sia poco credibile.
A mio parere questo thriller merita la sufficienza ma non di più.
Quoto…comunque, nonostante questo, il buon vecchio torso a me piace proprio…la sequenza in notturna(corrego: “Effetto notte”) nel bosco è a dir poco sublime…
Naturalmente, quando ho parlato di giallo all’italiana ben confezionato intendevo dire che questo film rispetta rigorosamente (e lo fa bene) i canoni del genere, comprese naturalmente le scene al cardipalmo di efferati omicidi, come quella da te citata.
Tra i canoni del genere ricalcati in questo film vi è anche il titolo: nonostante non sia presente il nome di un animale, un numero o un colore, come qualsiasi giallo all’italiana degno di questo nome non c’entra nulla con la vicenda narrata. Anzi qui si va oltre: non solo non c’entra, ma rappresenta esattamente l’opposto di quel che accade:
l’assassino non è fisiologicamente in grado di compiere violenza carnale. Un titolo più appropriato era “I corpi non presentano tracce di violenza carnale”
Io preferisco invece “Lo strano vizio della signora Wardh”, che è sicuramente meglio articolato.
Ripeto, questo film è ben confezionato e lineare nella narrazione ma non ha molta sostanza.
secondo il mio modesto parere, Torso, è invece uno dei thriller italiani migliori dei 70.
di gran lunga superiore allo Strano Vizio… film che cmq adoro, così come adoro quasi tutto il cinema di Martino.
a parte l’indimenticabile e sublime score, vorrei sottolineare il valore assoluto dell’intero blocco centrale del film… una vera lezione di cinema.
l’intrigo è iceppato, secondo voi?
beh… francamente credo che il film sia così ben fatto da tanti altri punti di vista che simili difetti (il meccanismo) si rivelano davvero poca cosa.
mi irrita forse un pò giusto la coda, con tanto di didascalica spiegazione del movente… tuttavia lo stesso Martino (come si può ascoltare anche durante l’audiocommentary) afferma che gli sia stato imposto.
così come il titolo fuorviante.
le dure regole del mercato, ahinoi, ahilui.
si sostiene che il film penda più dalle parti dell’eros? io non sono d’accordo. anzi… trovo che il binomio thriller e morbosità sia ben dosato, calibrato.
a stento la sufficienza?
ma no… per me è un 8 pieno.
ok… sì… lo ammetto… sono un fan sfegatato di questo film:oops:
inoltre: l’assassino preannuncia maniaci storici del calibro di Jason… mica un primato da niente.
Cavoli che fortunato, ma tuo padre è stato scelto come comparsa dal regista o è stato ripreso in un momento casuale del film?..siccome questa pellicola non l’ho mai vista…e non va affatto bene…perchè è un cult del genere dovrei visionarlo prima o poi…speriamo!!!
Comunque ancora complimenti per tuo padre…:-p
Allora ho interpellato mio padre.
A perugia,la seconda unità fece una sorta di casting alle comparse perchè Martino voleva un tipo di aspetto studentesco il più possibile stereotipato.
Quindi alla fine anche per le comparse scelsce specificatamente.
I ricordi di mio padre sul set sono quelli di un Luc Merenda disponibilissimo e molto simpatico e di Sergio Martino “urlante” ma allo stesso tempo ben coordinato e organizzato (contate che è l’opinione di una persona,mio padre,non addetta ai lavori)
Per il resto posso solo dirvi che in quel caso mio padre prese dalla produzione un compenso e i giorni di riprese che lo riguardarono furono 3.
Me lo son gustato ieri sera, forte di una cornice adeguata: bufera, giardino inondato, black-out e casa isolata.
Molto cool i titoli di testa con un po’ di quel glam che poi ritroveremo sparso qua e là per tutta la pellicola.
Macchina da presa che mima l’occhio di un voyer, soggettive slasher-style, bambolotto totemico, nudità ed elementi espolitativi vari, sangue e buone trovate con uso di sonoro e off-screen molto didascalici.
Parecchio suggestiva la cornice “turistica”.
Il film, nonostante quel magistrale uso di grandangolo e fotografia nell’acquitrino (avrei voluto così tutto il film) e le trovate narrative che vedono al timone la sola Suzy Kendall nella casa isolata, non decolla.
Purtroppo si capisce immediatamente chi è l’assassino (praticamente un Jonathan Hemlock del perugino…) e i successivi tentativi di gettar sospetti addosso a tutti risultano del tutto fallimentari.
Resta un discreto giallo, questo sì, forte di una certa caratterizzazione slaze che anticiperà parecchi slasher ottantoni oltre a regalare “ispirazione” ad altri prodotti nostrani (Gatti Rossi In Un Labirinto Di Vetro).
Avrebbe potuto essere un capolavoro…ma i vizi della signora Wardh son di ben altro livello.
P.S.
Ovviamente ho immediatamente riconosciuto il babbo del Dario, che razza di occhio!