I Milanesi ammazzano al sabato / La morte risale a ieri sera (Duccio Tessari, 1970)

Anche io mi tengo la CHV

visto questo weekend nell’orrenda edizione Ermitage:mad: , il film comunque merita, se non altro per Raf Vallone e per vedere come è avvenuta la trasposizione dello stupendo libro di Scerbanenco…

p.s.Duca Lamberti non è un commissario di polizia!!!

In che senso,scusa?:confused:

Nel senso che nei libri è un ex-medico radiato che indaga privatamente “in collaborazione” con la polizia. Al di là di questo aspetto non secondario, la trasposizione del romanzo è abbastanza fedele. Il film, che anche io ho visto recentemente (un DVD-VHS rip di cui sconosco la provenienza salvo un marchietto CHV a bordo schermo) è secondo me molto bello, soprattutto per l’ambientazione milanese inizio anni 70. Meriterebbe un’edizione decente in DVD. L’unica debolezza è forse proprio Raf Vallone un po’ troppo “legnoso” nell’interpretazione del personaggio. Frank Wolff è un Lamberti “inatteso”, ma sufficientemente credibile. Degna di nota l’interpretazione della mignotta nera (o meglio negra come ancora si poteva dire: “io mi chiamo negra puttana… e tu poliziotto?”)

Vhs Creazioni home video, nel loro solito stretchato fullscreen :wink:

Grazie Calt. Orrendissimo fullscreen, confermo.

Mmmm,non vorrei dire una cappellata(è un pezzo che non ripiglio in mano i romanzi di Scerbanenco)però ricordavo che Duca fosse sì un ex-medico radiato dall’ordine, ma anche un commissario.E’ in Venere privata che indaga per conto suo,già a partire da Traditori di tutti rammento che era entrato in polizia grazie ad un graduato suo amico.A proposito di Vallone,io lo trovo perfetto nel ruolo del cittadino qualunque,l’omarino anonimo che si scatena quando lo toccano negli affetti più cari.In questo caso la “legnosità” aiutava,imho.
L’unico personaggio che non è mai stato reso in maniera fedele è quello di Livia Ussaro,solo ne Il caso Venere privata c’erano andati vicini.

non ne sono convinto, ho i libri sul comodino, questa sera controllo;)

Entrava in polizia successivamente, il primo infatti era Venere privata

Ho dato una scorsa ai romanzi di Scerbanenco che ho a casa:
viene definito “investigatore”, “poliziotto a mezzo servizio”…nell’introduzione a Traditori di tutti si dice che lo stesso Scerbanenco è vago nel definire la sua posizione all’interno della polizia, comunque non è un commissario.

Mah,io ricordavo che ne I Ragazzi del massacro ricoprisse tale carica.Come spiegare altrimenti gli interrogatori brutali cui vengono sottoposti gli allievi della maestrina assassinata?Dubito che ad un collaboratore “a mezzo servizio” sarebbe stata consentita tanta libertà.Comunque è un sacco che non li leggo,e magari Scerbanenco s’era preso delle libertà…in tal caso mi pare più verosimile il ruolo di commissario che gli hanno rifilato nelle trasposizioni filmiche de I Milanesi ammazzano il sabato e I Ragazzi del massacro.Comunque,anche nella riduzione Venere privata il Lamberti interpretato da Cremer non è un vero poliziotto.

Ho scartabellato anche i ragazzi del massacro, e Scerbanenco non è mai chiaro, comunque il termine commissario non è usato. Lui tra l’altro dipende dal commissario…azz, ora il nome non lo rimembro.
Diciamo che io, onestamente, prediligo il Lamberti originario, quello dei romanzi: incarna benissimo “l’uomo perbene”, quelle figure tutte d’un pezzo della vecchia Milano, Di Leo ha calcato un po’ troppo la mano secondo me
(giustamente ci ha messo del suo)

Mah,io trovo che tanto il Capponi de I Ragazzi del massacro quanto Wolff ne La Morte risale a ieri sera rendessero comunque bene il personaggio di Duca,sia pure con qualche “licenza poetica”.Il più fedele rimane comunque il Cremer de Il Caso Venere privata.

Lo stesso Di Leo, nell’extra dei ragazzi del massacro afferma di aver calcato la mano. Scerbanenco non lo ha mai dipinto così violento. Spiccio si, ma non violento. In effetti la figura di Duca Lamberti era un po’ la personificazione dello stesso Scerbanenco, era il suo alter-ego…

Guarda che certe caratterizzazioni di Capponi erano riprese pare pare dal libro:l’anice versato sulla sedia,le intimidazioni,la pretesa di usare uno stenografo perchè non vuole registrare l’eventuale suono delle percosse,le minacce dal suo superiore/amico di fargliela pagare se torce un capello ad uno solo degli indiziati…non sono d’accordo su questa precisazione dileiana,semmai la sua trasposizione differisce dal libro in altre cose.Tornando al film oggetto del topic,Wolff non rende male il personaggio di Duca;ovviamente svaniscono il suo passato dolente,il legame con la sorella e con Livia Ussaro…in compenso ne salta fuori una figura di detective più verosimile di quella presente sulle pagine scerbanenchiane,anche se in definitiva il Duca letterario ti restava impresso proprio perchè sopra le righe.

Può darsi che mi sbagli, ma io ho tali ricordi letterari di Lamberti.
Con calma riprenderò in mano i romanzi e verificherò, analizzandone i punti salienti…sicuramente il Wolff di La morte è più vicino ai miei ricordi di quello interpretato da Capponi.

Riporto questa descrizione del Lamberti letterario, di Carlo Oliva, che si può leggere nell’introduzione di Traditori di tutti e nella quale mi ritrovo:
“Duca Lamberti è un duro, ma come tutti i duri della letteratura noir, non è alieno da qualche contraddizione. Anche se non ha la fedina penale perfettamente in regola, è votato alla causa della giustizia e quindi odia i delinquenti, quelli che proprio non vogliono attenersi alle regole della convivenza civile, e manifesta nei loro confronti le intenzioni meno rassicuranti, ma non riesce a combatterli, come vorrebbe, con le loro stesse armi. Magari gli capiterà di mollare qualche sganassone, di sottoporre qualche indiziato a pressioni non del tutto convenzionali…ma i lettori vedranno che la sua è una violenza molto esteriore, sotto la quale si cela un sano, tradizionale rispetto per i diritti civili di tutti… In fondo, Duca è un buono. E’ uno di quei medici tormentati dalla pietà. Non per niente si è fatto espellere dall’Ordine per aver praticato un’eutanasia…E’ sensibile al dolore degli altri, molto più che al proprio. Si intenerisce per i giovani alcolizzati…e per le zitelle che dimostrano più dei loro anni…”.

Be’,anche il Duca dileiano è così.All’inizio fa il duro,ma quando si scioglie con l’assistente sociale ne intravediamo il volto umano,ed è innegabile che per alcuni dei ragazzi coinvolti nel massacro provi autentica pietà,vedi Carolino.
Il Lamberti impersonato da Wolff nel film di Tessari è un caso analogo:nei suoi battibecchi con la prostituta lo vediamo combattuto fra il desiderio di sgominare il crimine con metodi brutali e il rimorso per l’uso di tali metodi.Non c’è dubbio che determinate cose siano state modificate,per esigenze di copione;ma nella sostanza lo spirito della narrativa scerbanenchiana non è stato tradito,secondo me.

Comprato oggi dagli amici di Bloodbuster…
Gran bel noir diretto da Duccio Tessari con il titolo “La morte risale a ieri sera”,credo però che sia semplice per un regista fare un fim convincente qundo la storia è uscita dalla penna di Scerbanenco.

Quindi niente uscita per la RaroVideo, e fin qui ci siamo…però peccato, perché il film nell’edizione Ermitage è quasi inguardabile…ma più che altro direi inascoltabile, l’audio è davvero pessimo…