(I Nostri Soldini)La Legge finanziaria e la patrimoniale sul risparmio.

NON VOGLIO ASSOLUTAMENTE UN 3D POLITICO!!!

Lo apro(prima di tutto perchè riguarda TUTTI noi), e perchè ho sentito (ma, mea culpa, non ho avuto tempo di documentarmi ancora al 100%) della nuova patrimoniale varata da poco/circa 1 sett) dal governo sul risparmio e tutto quanto ne concerne (a quanto ho sbirciato c’è anche un bel provvedimento su risparmio gestito e consulenza finanziaria).

Tra i provvedimenti l’aumento della tassazione sugli investimenti (Bot, Btp, CCt, Gain e Dividendi delle Azioni, Rendimenti di Obbligazioni…) dal 12,5% al 20%. C’è invece la riduzione della tassazione sui c/c e depositi dal 27% al 20%
(A pensarci bene ecco perchè ING fa la zucca impazzita e da ogni lato arrivano 'sti conti di deposito con rendimenti allettanti (iwbanc, sella, santandrer, ecc…).

Ho capito bene?
E da quando sarà messa in atto 'sta modifica?:confused: :confused:

E quel discorso sui grossi patrimoni e sulle successioni che risvolti ha avuto?

Aiutate un povero e disinformato forumista col pallino della finanza(ma ino-ino)e tanta curiosità
Grazie Infinite!!!

NON voglio fare polemica, ma se il provvedimento passerà, si andranno a colpire maggiormente (come al solito) i piccoli risparmiatori, quelli che investono i loro risparmi in bot e cct. Figurati a chi serve la diminuzione della tassazione sui conti correnti: quanti tengono i risparmi sui c/c?

io
3000 euro totali.

anch’io !

Beati voi io manco quelli:( :frowning:
Tutti in Lux;) (E Me cago sotto):frowning:

Questo ciò che mi ha spedito il mio consulente finanziario in data 22 Settembre, non so se vi possa interessare e se è inerente al thread, ma visto che si parla di soldi…o meglio, dei nostri soldi, ecco a voi:

PAC 2000/2006 - PREVIDENZA

Ritorno su un argomento che ritengo fondamentale per ottimizzare le risorse che ognuno di noi ha già in essere (passato) o in formazione (futuro), prendendo spunto da un articolo pubblicato sul mensile Investire di Settembre sul tema PIANI DI ACCUMULO.

Un Pac è un metodo di versamento periodico (“investire a rate”) con Cifra, Comparto, Cadenza e Caratteristiche SCELTE DAL CLIENTE per la CREAZIONE DI UN CAPITALE NEL TEMPO o PER L’OTTIMIZZAZIONE DI RISORSE.

Nell’articolo di Investire viene mostrata un’analisi molto interessante che dimostra come anche investendo in AZIONI da MARZO 2000 (periodo peggiore con borse ai massimi pre sboom tecnologico) al 31 LUGLIO 2006 si avrebbe oggi un rendimento totalmente differente a seconda se il metodo utilizzato sia un Piano di Accumulo (versamento mensile) o un Pic (tutto in una volta)

  • PERIODO D’ANALISI: 31/03/2000-31/07/2006
  • INDICE DI RIFERIMENTO: MSCI WORLD (€)
  • RENDIMENTO AL 31/07/2006:
    1 - METODO PIC (Tutto in una volta) = -30,65 %
    2 - METODO PAC (“A rate”) = + 6,76 %

E la stessa grande differenza si avrebbe nell’investimento nei tradizionali FONDI:

  • PIC = PERFORMANCE POSITIVA NEL 21 % DEI CASI
  • PAC = PERFORMANCE POSITIVA NEL 99 % DEI CASI (!!)

Senza bisogno di aggiungere altro, vedi flessibilità (di comparti, importo,…) o vincoli (riscatti possibili in ogni momento,…) vorrei sottolineare che tale metodologia, OLTRE AD ESSERE LA MIGLIORE PER:

  • CREARE UN CAPITALE
  • DIMINUIRE IL RISCHIO DI UN INVESTIMENTO
  • OTTENERE NEL TEMPO UN RENDIMENTO SUPERIORE AL C/C
  • FINALIZZARE IL RISPARMIO VERSO QUALCHE OBIETTIVO IMPORTANTE E’ ANCHE OTTIMA PER GESTIRE SOMME CHE UN CLIENTE HA GIA’ IN ESSERE (METODO DI LAVORO CHIAMATO DAI PIU’ “SIS”)

In allegato, dato l’argomento, un focus sul tema Previdenza (storia Inghilterra).

Resto a completa disposizione per qualsiasi informazione,
Sternini Matteo

Se volete leggere anche l’allegato di A.De Rossi ditemelo che lo posto.

Brava la Yulai!:wink: :slight_smile: Colgo l’occasione di questo interessantissimo OT per proseguire ma poi chiudo subito, prometto.:oops: :slight_smile:

In effetti il PAC è un ottima soluzione x costruire nel tempo un capitale risparmiando a poco a poco e riducendo notevolmente il rischio di acquistare a prezzi troppo alti (e magari poi crolla tutto:( ).Insomma compri a tutti i prezzi, e sei maggiormente coperto dal rischio di perdite.
Inoltre grazie a pac su etf, fondi e sicav si riesce ad affrontare il mercato azionario ed il suo comportamento nel lungo periodo con grosse possibilità di abbattere i rischi tipici delle azioni.Massimizzando i rendimenti.Il tutto con contenute commissioni di gestione.
Il PAC nello specifico è uno degli argomenti della mia tesi;)

Ho fatto il consulente finanziario per qualche tempo e vi posso dire una cosa sulle pensioni, sui pac, ecc…:Salvo specifiche esigenze(che esigenze, poi… :confused: )Alla Larga da tutto ciò che ha componente assicurativa, viene allegramente dipinto come “impignorabile e insequestrabile” o “a capitale garantito”.E alla larga da polizze vincolate/unit linked/assicurazioni che investono in fondi(hanno costi da rapina, la maggior parte a conti fatti rende meno dei titoli di stato e postali, comprate solo il fondo,oggi on line si può fare tutto, e documentatevi bene su etf che sono il futuro.).

Se qualcuno vuol curiosare/confrontare/diventare matto…www.morningstar.it
o anche www.tradinglab.com
X quanto riguarda la finanziaria, bel casino…
Sarà da seguire in questi giorni…

Chiudo.

Per guadagnare di più, senza rischiare come per le azioni, ma comuqnue rischiando sempre un po’, avevo investito in un fondo azionario paesi emergenti. Dopo un anno ho venduto realizzando quasi il 50% di guadagno! :wink:
Peccato che i soldi investiti erano ben pochi (2000€) :frowning:

Si vabbe’… col tasso di interesse che ti danno sui c/c allora sei diventato ricco! :smiley:

Stangata ai fondi di diritto Italiano.
Tassazione da 12,5% a 20%.

E intanto si fugge…

(Da Morningstar.it)

Morningstar - 29/09/2006 15:00:00

La tassazione passa dal 12,5 al 20%. E se non verrà cambiato l’attuale meccanismo di imposizione sul maturato, l’industria domestica perderà ulteriormente terreno rispetto ai concorrenti esteri. In tre anni sono migrati oltre frontiera 90 miliardi a fronte di 59 miliardi fuoriusciti dai prodotti italiani. E il dato è in crescita. Oggi (venerdì), è previsto il varo della Finanziaria da parte del Consiglio dei ministri. Tra le novità vi è la “armonizzazione” delle rendite finanziarie al 20%. In pratica, la tassazione dei titoli di Stato di nuova emissione, delle obbligazioni in genere, dei guadagni derivanti dalla compravendita di azioni, dei pronti contro termine e dei prodotti del risparmio gestito (fondi comuni d’investimento, sicav, polizze assicurative, ecc.) aumenterà rispetto all’attuale 12,5%, mentre quella sui conti correnti, i depositi bancari e postali scenderà (ora è al 27%).

Per gli investitori in fondi, oltre dieci milioni di famiglie, si profila, dunque, un inasprimento fiscale. Ad esempio, se un individuo ha investito 10 mila euro in uno strumento del risparmio gestito con un ritorno annuo del 6%, con l’attuale aliquota ottiene un guadagno netto di 525 euro, che scendono a 480 con il nuovo regime.

Per l’industria italiana, l’aumento segna un ulteriore passo verso la perdita di competitività rispetto ai concorrenti esteri a causa del diverso meccanismo di imposizione. I prodotti domestici, infatti, sono tassati in capo al fondo, ossia sul maturato, mentre quelli stranieri lo sono sul realizzato, cioè su quanto effettivamente l’investitore guadagna al momento della vendita delle quote.

In una lettera a Romano Prodi, pubblicata il 28 settembre su alcune testate giornalistiche, il presidente di Assogestioni, Guido Cammarano, ha sollecitato un cambiamento dell’attuale meccanismo per evitare che il risparmio italiano emigri oltre confine. Secondo le ultime statistiche dell’associazione di categoria, il patrimonio gestito supera i 1.100 miliardi di euro, di cui circa 260 miliardi (23,6%) sono affidati a società estere o filiali straniere di case italiane.

Il dato è in costante crescita. Nel solo secondo trimestre del 2006, i fondi domestici hanno registrato riscatti per 14 miliardi a fronte di una raccolta netta di 6,4 miliardi realizzata da quelli non domiciliati nel nostro Paese. Negli ultimi tre anni i flussi diretti verso i prodotti italiani sono stati negativi per 59 miliardi e sono migrati oltre 90 miliardi. Molte società domestiche hanno ampliato la gamma lussemburghese o irlandese ed è in aumento il numero di quelle che intendono costituire sicav oltreconfine per poter competere sul mercato europeo ad armi pari (Anima sgr ha imboccato l’anno scorso questa strada e Nextam Partners ha recentemente annunciato di aver avviato il processo di istruttoria per farlo).

Il rischio che il risparmio italiano venga gestito interamente fuori dal Paese è concreto, se non saranno equiparati i meccanismi di prelievo, con conseguenze pesanti anche per le finanze pubbliche. Come rileva Cammarano, infatti, per ogni miliardo che migra, lo Stato perde un potenziale gettito fiscale di dieci milioni.

L’attuale sistema non giova a nessuno: gli investitori pagano il prezzo di minori performance se il fondo ha un credito d’imposta (una posta illiquida che si crea quando il risultato di gestione è negativo), le società non sono competitive rispetto a quelle estere e sono costrette a sostenere i costi della costituzione di veicoli domiciliati in altri Paesi, l’erario ha minori introiti perché i capitali escono dall’Italia. Eppure da anni giace in Parlamento una proposta di riforma che non è mai stata approvata. Con l’innalzamento delle aliquote, la questione è diventata improcrastinabile se si vuole evitare che i risparmiatori siano privati di uno strumento d’investimento semplice e trasparente.

che si riducano lo stipendio quei maiali di politicanti invece di mettere le mani nelle nostre tasche!
ancora vado in bestia quando penso a quello che ha detto giorni fa la turco (“i 15000 euro al mese che guadagnamo sono piu che meritati…pensate che spesso devo anche saltare il pasto”).
una bella vanga nelle mani e lavorare, altrochè!

era meglio votare per il berlusca

sarebbe meglio fare un bel golpe, altrochè!

ma che ricco.
era per rispondere alla tua osservazione che sgravare su spese di chi tiene soldi in banca non serva perche dici tu “chi tiene i soldi in banca”?
ti ho rispondo dimostrandoti che ce un sacco di gente (praticamente chiunque io conosca) che soldi ne ha cosi pochi che è ovvio che li tiene in banca (in questo caso bancoposta) visto che con “capitali” di 1000/2000 auro in assoluto non gliene puo fregare di meno di investire.
che cazzo dovrebbe investire?
sono i soldi per mangiare e pagare l’affito.
l’azienda te li mette sul conto ogni 27 e li restano finche si spendono.

Ok, per cui si capisce meglio che una riduzione della pressione fiscale sui c/c NON serve a niente.

continuo a non capire invece.
i miei pochi soldi sono in un borsellino.
c’è qualcosa che (poco per quanto vuoi) riduce l’usura del borsellino e vuoi che ti dica che siccome questo qualcosa non tutela il tuo zaino non serve a un cazzo???
ma come ragioni???
se anche risparmio 1 euro l’anno dovrei essere scontento perche non si fa nulla per gli investitori???

cioè spiegami la logica secondo la quale dovrei dire che hai ragione perche non la capisco davvero…

Innanzitutto il golpe fattelo a rimini caro il mio mestruato.
per la prima volta in una finanziaria non si fa pagare ai più deboli il debito dello stato(circa il 90% della popolazione sta sotto i 75.000 euro) e gli “amici” del centrodestra cosa fanno, vogliono scendere in piazza e portare il ceto medio-alto a manifestare contro chi?
Contro il governo?
Contro la fascia di reddito sotto i 75 mila euro?
Le solite merdose classi che con il governo precedcente si erano goduti la protezione della cdl e che adesso vogliono scendere in piazza perchè pagheranno alcune centinaia di euro annui in più.
Da qualche parte i soldi devono arrivare, e secondo me è meglio che arrivino dall’alto e non dalla base.
NOn approvo in toto la finanziaria, però mi fa meno schifo delle altre manovre fino ad ora emesse.

scusate l’incazzatura ma di fronte a termini come GOLPE perdo la testa

vabbè lasciamo perdere…

il mio parlare di golpe era scherzoso, magari non si era capito.
come penso sia scherzoso il “era meglio votare berlusca” scritto sopra.
comunque a parte gli scherzi, a rimini un’azioncina di forza la farei volentieri, visti certi personaggi che scaldano le poltrone. ma questo è un discorso a parte, nonchè di una realtà locale-anale.

ma che vuol dire lasciamo perdere?
ti ho chiesto: mi spieghi il motivo per il quale uno che utilizza esclusivamente il conto corrente per i suoi risparmi dovrebbe essere scontento se sono previsti riparmi sull’utilizzo dello stesso???

mi spieghi il senso logico???

voglio dire: parla per te. puoi dire"io che investo e non uso il conto in banca non ho vantaggi dal fatto che ci sia risparmio per chi lo utilizza". ma chi lo utilizza per quale motivo dovrebbe essere d’accordo con te?
non c’è alcun senso logico nelle tue parole.
vorresti che uno ti desse ragione in maniera “teorica”. cioè io dovrei immaginare di avere soldi da investire, e lavorando su questa speculazione filosofica sostenere che se potessi farlo le variazioni mi apporterebbero nocumento.
ma cosa dici??
rinbadisco ma come ragioni???

invece di uscirtene con ste sparate “gli sgravi non servono a niente” parla per te e per il tuo portafoglio. su quello non ho niente da dire.
solo che tu vorresti che anche chi ha un vantaggio solo per accodarsi a sto qualunquista tiro al piccione ti desse ragione.
ma e un discorso senza senso.

Proviamo a spiegare:
2000€ sul c/c, rendimento tra lo 0,05% (mio) e 1.5% (mettiamo 1%) = 20€ lordi = 16€ (con aliquota 20%), 14.6€ (con aliquota 27%).

2000€ in BOT (emissione 15/12/2005), rendimento 2.6% circa = 52€ lordi = 45.5€ (aliquota 12.5%), 41.6€ (aliquota 20%).

1.4€ contro 3.9€… secondo te chi ci guadagna?