I Quattro Dell'apocalisse (Lucio Fulci, 1975)

Il master Mediaset è cut in alcune scene gore.

abcde

Per me è un bellissimo film, interessante proprio perchè un film così da Fulci non te lo aspetti. Ma la sua mano si vede, eccome! E poi la fotografia è proprio quella che verrà usata negli horror successivi, specialmente negli interni. Concordo anche con lo spoiler di alexscorpio. Pure a me quella lunga parte è piaciuta moltissimo

Il “terrorista dei generi” ci delizia ancora con una pellicola cruda drammatica con scene di sadismo e di brutalita’.
Fulci decide di contaminare il suo secondo western inserendo elementi degni di un film horror e ci riesce a mio parere.
Tomas Milian qui in una delle sue parti da cattivo e’ perfetto , buona anche la recitazione di quel "morto di sonno " di Fabio Testi, il duello finale molto originale e realista diverso dai classici duelli dello “spaghetti”.

“Un bravo giocatore non da molti vantaggi al proprio avversario”

L’avevo visto parecchi anni fa in TV e nei miei ricordi il giudizio era stato positivo. Rivisto ieri sera, credo di aver apprezzato il film alla stessa maniera se non di più. Non essendo un fan dei western, forse mi è stato più facile apprezzare il suo stile anomalo fatto più di incontri che di sparatorie.
Innanzitutto, al di là di belle scene truci che non guastano mai e che con Fulci sono una garanzia, l’aspetto predominante risulta essere quello umano, un road movie dove i 4 protagonisti imparano a conoscersi e a soffrire insieme.
Poi nella narrazione, Fulci ci mette diversi elementi coloriti, macabri e nel complesso l’atmosfera è di pessimismo e morte, quindi niente di sdolcinato; se c’è un accenno di serenità, questa durerà poco.
L’unica parte che poteva durare meno è quella nella cittadina abitata da soli uomini, dove fanno partorire il bambino.
A mio parere un cult movie.

Mi è arrivato il bluray X-Rated, audio italiano e sottotitoli escludibili. Iil master è buono, durata 1:44:09. Tra gli extra, un’intervista a Fabio Frizzi di circa venti minuti.

Peccato che come tutti gli x-rated costi un’occhio della testa.
Dove l’hai preso tu ?

Me l’ha spedito un amico dalla Germania

Max mi sa che tu hai un una copia masterizzata perché i sottotitoli sono forzati, non è vero che sono escludibili…

Max mi sa che tu hai un una copia masterizzata perché i sottotitoli sono forzati, non è vero che sono escludibili…

Domanda da neofita: può succedere che la casa di produzione cambi l’opzione (da forzati ad escludibili) nelle stampe successive?

Tecnicamente sì (anche se sarebbe una violazione della licenza qualora questa prevedesse i sottotitoli forzati) ma non penso che sia il caso di questo blu ray visto che non credo proprio che sia stato ristampato.

Tecnicamente sì (anche se sarebbe una violazione della licenza qualora questa prevedesse i sottotitoli forzati)

Grazie per la delucidazione Giorgio, io nemmeno sapevo che la licenza disciplina anche questo aspetto.

:slight_smile:

Visto nell’edizione a doppio disco X-rated.
Confermo i sottotitoli forzati.

Il film mi è piaciuto soprattutto per la sua particolarità: le scene truci alla fulci si alternano a momenti toccanti e “romantici”.
Uno spaghetti western anomalo, che non si rifà agli stereotipi del genere e credo per questo possa generare il classico sentimento “o si ama o si odia”.
La cosa più strana: vedere Corazzari e Lastretti interpretare due personaggi positivi nello stesso film…praticamente un record!!! :smiley:

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Qualcuno è in grado di dirmi se l’edizione Mustang utilizzava il master censurato passato su Mediaset o no?

Se hanno utilizzato il master delle precedenti edizioni (tutte integrali), il dvd della Mustang contiene sicuramente la versione cinematografica e non quella (tagliata) televisiva. Il marchio Mediaset visibile sulla cover è presente solo per una mera questione di diritti e non perché il dvd contenga la famigerata ed emendata versione televisiva del film.

Visto. Confermo, il master anamorfico è quello uncensored.

E’ morto oggi Michael J. Pollard.

Beh, capolavoro di Mediaset che trasmette questo film in prima serata il sabato sera e gli taglia completamente il finale…

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Prima visione assoluta per me di questo film di Fulci, dal quale non sapevo assolutamente cosa aspettarmi, anche se il titolo mi portava a pensare un po’ come @Bmw2002

E in effetti il film è bello per come è libero, libero di seguire i binari che gli pare, di prendere sentieri diversi ad ogni incrocio e dirigersi verso le direzioni che non ti aspetti. A momenti di efferata violenza ne seguono altri di complicità fraterna, altri di amore, altri quasi psicomagici, altri fortemente emotivi, altri di grande comunione collettiva. E tutti sono realizzati maledettamente bene e vivono quasi di vita propria, vibrando con frequenze tutte diverse ma ognuna delle quali in grado di regalarci momenti di cinema di forte intensità.

E in effetti Fulci tira fuori la sua maestria registica regalandoci alcune inquadrature di grande impatto visivo, alcuni momenti di grande cinema.
Quella che mi ha colpito di più è l’inquadratura stretta che segue il volto dell’uomo che gira per il villaggio a prendere le scommesse sul bambino che sta per nascere, nell’eccitazione e frenesia generale. Poi ad un certo punto l’urlo della donna, l’uomo si blocca, zoom indietro a delineare una panoramica del paesino in cui tutto si è fermato. Non una voce, con un muscolo che si muove, le persone sono immobili come statue e la tensione eè palpabile. Poi il pianto del bimbo. L’atmosfera si distende, ecco qualche voce che riprende a parlare, poi esultanza generale. Parte la musica. Il tutto in piano sequenza.
Che bomba!

Che roba! Finale ancora più cinico e nichilista!

Questa sfumatura non l’avevo colta ma è assolutamente vero… più mansoniano di così!

Interessantissima riflessione!

Questo “bignami” del capitolo del Terrorista dei generi dedicato a “I quattro dell’apocalisse” a mio modo di vedere inquadra perfettamente lo spirito del film, la sua originalità, la sua forza.

Come detto da molti in questa discussione, le musiche contribuiscono in modo importante a rendere questo film così “dolce e selvaggio”, cullandoci sulle note di carezzevoli ballate e strigliandoci per bene con un sound acido ed innovativo quando è necessario.

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Ero e rimango convinto di una cosa. Se Tarantino, anziché “The hateful eight”, avesse intitolato il suo film “Gli 8 dell’apocalisse”, sarebbe stato meglio. Più sincero, quantomeno. Lui, si conferma grandissimo paraculo… :wink:

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