segnalo un bel cortometraggio di questo regista senegalese di cui avevo visto qualcosa ai tempi di Fuori Orario
girato molto bene e anche abbastanza coinvolgente, a modo suo
Lo ammetto, la mia cultura artistica senegalese si fermava a livello musicale con Youssou N’Dour, e dire che è uno di quei paesi subsahariani che superficialmente conosco ma non avevo mai approfondito a livello cinematografico.
Bello e coinvolgente sono le parole giuste per descriverlo, una nitida fotografia dell’epoca, resa ancor più nitida dal magistrale restauro in 4k.
Dakar divisa in due tra miseria assoluta e lo spettro del colonialismo francese manifestato nella cittĂ nuova, illusione di benessere e di ricchezza, oltre che visivamente le due cittĂ sono divise anche dalla colonna sonora, prima con strumenti tradizionali (presumo la kora, una sorta di mandolino con cassa armonica che funge anche da percussione), le vendevano gli africani per strada a fine anni '90 prima di iniziare a vendere esclusivamente roba cinese e contraffatta.
Culturalmente nel suo piccolo offre davvero tanto, confessate, chi di voi ha mai usato la parola “Marabutto”?
L’obelisco che viene mostrato sul finale è il monumento all’indipendenza del paese, avvenuta nel 1960.
Peccato solo non sia girato e parlato in Wolof, la lingua nativa usata solo dal cantastorie.
Guardatelo.
Leggevo ora sull’IMDB che è stato il primo film africano “indigeno” della storia.
Inoltre… apprendo con mio immenso sollievo che è stato girato anche in Wolof!
Mai, però ho usato talvolta la parola Cicciputto
Ho investito 20 minuti del mio tempo nella visione di questo breve film e sono soddisfatto; mi ha ricordato molto le atmosfere neorealiste alla ladri di biciclette, le atmosfere del cinema che racconta la vita di tutti i giorni della gente della strada, che non ha niente in tasca eppure cerca in qualche modo di tirare a campare.
La visione di questo film mi ha fatto venir voglia di guardare un’altra pellicola africana che ho in pole position da un anno ma ancora non ho guardato perché la copia a mia disposizione è davvero pessima… Mi sa che a breve mi lancio, vi farò sapere
Non era africana, era iraniana
Nel mentre ho visto che su youtube è comparsa una versione decente e l’ho guardata subito. Il resoconto qui.