Il caso "Venere Privata"

Innanzitutto ringrazio Nemesi per la tempestiva segnalazione della trasmissione televisiva di questa produzione italo-francese ispirata al famoso romanzo di Giorgio Scerbanenco Venere Privata.
Questo piovosissimo pomeriggio di metà giugno mi è sembrato ideale per visionarlo. La copia di Rete4 è più che buona, il formato appare originale, i colori sono vividi e a parte qualche graffio e alcuni salti di fotogramma non ci sono difetti significativi.
Il film nel suo complesso è godibile e ben fatto, anche se a mio parere chi cerca le atmosfere tipiche di Scerbanenco resterà molto deluso.
Sceneggiatori e regista (Boisset) sono mangiarane e la pellicola risente degli stilemi che negli anni Sessanta dominavano il cinema francese “d’autore”: situazioni astratte, personaggi stilizzati, dialoghi rarefatti. Insomma, tutto ciò che manda in brodo di giuggiole la critica italiana professorale, ma che non sempre è sinonimo di buon cinema.
Quello che però davvero manca è la cinica e disincantata visione del putrido mondo della malavita che il grande Scerba ha saputo infondere ai suoi racconti.
Il questa trasposizione cinematografica di Venere Privata il dramma interiore di Duca Lamberti è sostanzialmente rimosso; il delicato e complesso rapporto che egli instaura con Davide gerarchizzato in una banale dicotomia adulto saggio-giovane debole e alcolista; il mondo dello sfruttamento della prostituzione e l’efferatezza di certe situazioni inopinatamente cancellate. Ne è la prova la sequenza finale che risolve il dramma nella banale deviazione di un maniaco solitario, laddove nel romanzo si tratta dell’opera di una spietata organizzazione malavitosa. Persino le sevizie subite da Livia Ussaro - che nel libro finisce con il viso orribilmente deturpato - sono qui semplicemente simulate (forse per problemi di censura). Il ruolo della polizia è minimazzato al punto che il film è più vicino al polar francese che al poliziesco italiota (come già sottolineato da IvanRassimov).
Gli attori non sono niente male. Bruno Cremer è un ottimo Duca Lamberti e Mario Adorf lascia intravedere le sue enormi potenzialità che Di Leo poi sapientemente sfrutterà affidandogli il ruolo dell’indimenticabile Luca Canali. Raffaella Carrà è piuttosto appetitosa.
Molto bello l’inseguimento finale tra la mitica Alfa Romeo Duetto a coda tonda e quel cassone di Mercedes 250. Vedere l’eleganza dello stile italiano prevalere sulla goffa pesantezza teutonica mi ha fatto piacere! Insomma, secondo me si tratta di un buon film, anche se da una simile materia prima un Riccardo Freda o un Di Leo avrebbero saputo trarre ben altri frutti.

…Su Bruno Cremer, anche dopo questo film, si dovrebbe scrivere un libro tout-court per quant’è bravo…:slight_smile:

Venerdi notte alle ore 04:00 su Rete 4

L’ultima volta che programmarono il film, questo slittò di oltre quarantacinque minuti, per cui vorrei riuscire a vedere il secondo tempo. Incrociamo le dita…per non dire altro.

Purtoppo, specialmente di notte, sulla tv terrestre i film slittano di diverse decine di minuti con conseguenti bestemmie da parte di chi registra; ancora peggio è quando li anticipano!!! :mad: Per questo apprezzo molto la puntualità di Sky…
Vorrà dire che sta notte metteremo il Dvd recorder programmato mezz’ora prima e un’ora dopo in LQ :frowning:

Perché? Il film dura meno di 90 minuti.
Registri in SP da mezzanotte alle otto del mattino e poi tagli quel che non serve.
Dov’è il problema? Non hai il disco rigido?

Dvd uscito oggi come n° 25 della serie Noir della H&W

Il dvd dura 1h 27m 39s sulla fascetta invece c’è scritto 91 min… c’è qualche taglio? :confused:
Il dvd è privo di qualsiasi marchio, non ha sottotitoli disponibili e la lingua e il solito italiano 2.0. Nel menù sono presenti solo le voci play e capitoli (che sono 7)
La qualità sembra leggermente superiore rispetto ai frequenti trasferimenti da ‘vhs’ a cui ci ha abituati la H&W… sui titoli di testa il video è pieno di spuntinature e righe verticali che fanno tanto cineclub… :cool:
Purtroppo non ho potuto verificare sul tv 16/9 ma ci sono le bande nere sopra e sotto… il formato sembrerebbe 1.77 o 1.85… escluderei cmq che sia anamorfico visto gli standard abituali della H&W…

Penso proprio sia lo stesso, dignitoso, master mediaset trasmesso 3 anni orsono…

Come 3 anni fa? L’ho registrato l’anno scorso, proprio in questo periodo… :slight_smile:

Per il film che si presenta, va bene così.
Almeno il formato è corretto?

Io feci il mio primo dvd sat rip da hd recorder nel sett. 2005 proprio con questo film, quindi…

…letterbox, però…:(:(:frowning:

…vedi, sopra: niente affatto anamorfico, dovrebbe essere 1.66:1 letterbox…:wink:

Ottimo, a mio avviso, il booklet incluso nel dvd H&W: fa la breve storia, infatti, dei tre film su Duca Lamberti tratti da altrettanti Romanzi del Grandissimo Scerbanenco…:slight_smile:

Confermo quanto detto da gu61, disco che merita sicuramente l’acquisto. La qualità video è assolutamente superiore allo standard “H&W”, anche se ben lungi dalla perfezione.

sono l’unico che trova il film deludente?

a parte una personale non-simpatia per cremer, lo trovo tutto un po’ scontato (regia, dialoghi, cast, musica…).
zero tensione.

salvo adorf (ovviamente e come sempre) e la Ussaro

Sulle musiche ti dò ampiamente ragione: è uno dei rari casi in cui non ho neanche cercato la colonna sonora del film dopo la visione.

Il mondo è bello perchè è vario!:slight_smile:
Io trovo le soluzioni musicali assolutamente strepitose e all’avanguardia per l’epoca. Intendiamoci, non acquisterei mai la OST (non ho mai avuto il coraggio di ascoltarne una intera, ad eccezione del connubio Argento/Goblin), ma trovo geniali alcuni stratagemmi ritmici, in special modo nel tema sui titoli di testa.

hai ragione, il tema fa ben sperare ma il resto è scialbo e viene fuori molto la non italianità del film. Jazzettino leggero leggero e innocuo. ciò detto il mondo è bello perchè è vario.

hai ragione, il tema fa ben sperare ma il resto è scialbo e viene fuori molto la non italianità del film. Jazzettino leggero leggero e innocuo. ciò detto il mondo è bello perchè è vario.

Anche io come tomcolliva non ho amato particolarmente il film, forse perché avendo letto da poco il romanzo ho fatto un confronto impietoso… in ogni caso non è male, via. E la Carrà era davvero bona.

Aggiungo: solite location meneghine… Duomo, galleria, ponte in pietra sul naviglio grande ed ovvia capatina al vicolo dei lavandai.

Sono nella tua stessa condizione ma con risultati opposti. Il film mi è piaciuto ed anche parecchio. Ammetto che l’atmosfera cinica del romanzo viene scalzata da una regia più distaccata ma la superfice noir rimane e funziona egregiamente. La visione vale anche solo per la Carrà e per Adorf semplicemente grandioso.

Musiche ‘ovvie’ ma le ho apprezzate.

voto 7 e mezzo