Il cinico l'infame e il violento (U. Lenzi, 1977)

…Viva la libertà di opinione, ma mi sembra eccessivo il trattamento che hai riservato ad un film anche minore. :frowning: :confused: :mad:

guarda lascia stare è tempo sprecato.
Libertà d’opinione si ma fino ad un certo punto

L’ho visto 5 volte: ma mo basta… ho troppe cose migliori da vedere…
Io ne guardo troppi di film e se mi formalizzo su questi film così è finita.
Guardatene tanti anche voi così capirete che selezionare diventa d’obbligo.
Non ho visto tanti classici importanti del genere, perkè devo soffermarmi su Lenzi del quale ho visto quasi tutto nel genere??
Forse voi altri conoscete così bene tutto il resto da dedicarvi solo a Lui?

:confused: :confused: :confused: :confused: :confused: :confused:

Io 5 volte non ho visto nemmeno quei films che considero capolavori, figuriamoci quelli di una “noia insopprimibile”.
Sei quindi sicuro che questo film sia brutto come dici?!

Forse è una nuova forma di autoflagellazione (Penitentiagite!!).

Le dischiarazioni di U.P di commentano da sole purtroppo.
L’unico consiglio che posso dare e vedere ri-vedere ed ammirare.
Ribadisco comunque che a mio modo di vedere il cinico l’infame il violento sia uno dei polizieschi italiani più belli.
La cosa che ho notato è che il film lo si apprezza meglio alla seconda visione.
Mi diceva anche Andrea (LaBelva) che a Lui in un primo momento non piacque poi rivedendolo lo trovò molto migliorato.
Questione di gusti…

Concordo in pieno,i film di un certo valore(a differenza dei film-bluff) sembrano migliorare col tempo e con le degustazioni successive,magari più attente e consapevoli,un po’ come succede con certi vini d.o.c.

Aggiungo inoltre un elemento.
L’opera di Lenzi è più complessa rispetto agli altri classici del genere ed ha una struttura che si basa sulla narrazione di 3 vicende parallele che continuano ad intersecarsi.
Se vogliamo,qui Lenzi è più vicino come stile,a quello di “Da Corleone a Brooklyn” che non a quello di “Napoli Violenta”.
Naturalmente parlo di stili,non di storie.

In effetti credo che le storie parallele del film,anche per merito della sceneggiatura molto ben calibrata,siano intrecciate in modo ottimale e si diano forza l’un l’altra invece che togliersela(pericolo concreto vista anche la frequente struttura episodica di molti polizieschi all’italiana in cui a volte la trama principale rischia di perdersi in una serie di episodi collaterali poco riusciti),poi se non fosse per il resto il film meriterebbe un posto d’onore per la grandissima scena di Milian all’ospedale,degna di comparire in qualsiasi antologia del poliziesco made in Italy che si rispetti.

L’ho visto l’altro ieri sera per la primissima volta.

Da subito m’è sembrato una spanna (ma forse pure di più…) superiore al tanto acclamato Roma A Mano Armata.

La grande differenza sta proprio nello “scheletro”, l’impalcatura portante tutta dei due film.
Laddove “Roma”, per quanto divertente e spumeggiante possa essere, appare “raffazzonato” e sovente di un “casereccio” spinto, veramente “figlio di un genere minore”, “Il Cinico” svela presto un’organizzazione delle vicende e una raffinatezza dei particolari inscenati che è di altra grana…(psicologia dei personaggi, tenuta della sceneggiatura, battute, direzioni narrative…qui il padulo vola molto più in alto…)
Gli stessi attori, lo stesso Merli, sembrano dannatamente più credibili e dentro il personaggio, Saxon poi si porta cucito addosso il mestiere dello scafato professionista americano e Milian, per quanto molto caratterizzato, appare più tagliente e mirato, meno “mascherina” del solito.

Certo che pure questo è un film di genere, certo che anche qui abbondano gli immancabili difettucci e le note ingenuità alle quali siamo abituati, ma ci troviamo con ben altro prodotto per le mani…

Non sarò stato troppo cinico eh?

E’ un grande film interpretato, diretto e sceneggiato alla grande: i piccoli difetti rilevabili sono dovuti esclusivamente, a mio avviso, al poco tempo a disposizione per girare il film giacchè (com’è noto) in quel periodo (basta vedere, del resto, i dati di attori e registi per rendersene agevolmente conto) attori e registi giravano (per esigenze di produzione e distribuzione e, spesso, con pochi mezzi a disposizione) molteplici film in uno stesso anno…
…manca, quindi, quella che oggi chiamiamo un’attenta opera di post-produzione.
Daccordissimo anche sul fatto che, per la sua inusualità e diversità da altre pellicole d’analogo genere di quegli anni, il film si lascia apprezzare ancor di più a visioni successive e (se può servire, anche se non sono incline alle classifiche) anche a me è piaciuto molto di più di “Roma a mano armata”. :yes: :wave:

Continua la mia introspezione nel genere poliziottesco e stasera mi sono gustato Il cinico l’infame e il violento di Lenzi nel dvd Federal veramente molto buono e ricco.
Il film mi è piaciuto ma non come gli ultimi poliziotteschi visti ultimamente con il grande Merli.Questa pellicola è forse più Americana,con zero inseguimenti,con la polizia in secondo piano…un film decisamente diverso non più microcriminalità (eccezzion fatta per “Cappuccino” e poco altro)ma malavita organizzata dedita ai grandi traffici.
Milian è sempre spaventosamente bravo…le sue battute sono fantastiche dalla ballata dello stronzo ai bigliettini da morto per non parlare del crick,Saxon invece mi sembra poco incisivo(a parte la scena della sevizia con le palline da golf e i cani).
Di Merli invece non dico più niente ho scoperto una vera e propria venerazione per questo attore.
Ottima anche l’intervista al regista…due domande agli esperti.
La scena alla Lupin III quando Merli si cala con la carrucola a me sembra controfigurato infatti non viene mai ripreso da lontano e da dietro sembra un attore con parrucca.
La macchina finale color argento che cosa è? una Jaguar o una BMW?

Non ricordo se nel dvd federeal c’è un intervista a Lenzi dove ne parla, ma comunque lo stesso regista afferma che Merli volle girare quella scena (come altre acrobatiche in altri film, ad esempio Napoli Violenta) senza controfigura. E quì immagino che la tua stima subisca una ulteriore impennata, giustamente.

Si ne parla Lenzi nell’intervista e dice che Merli effettuò lui la scena però sono dubbioso circa le riprese…detto questo Merli rimane un atleta a 360°,del resto Lenzi parlava di un altezza di 15 metri e magari non voleva rischiare un infortunio,poi si sa che i registi creano delle vere e proprie leggende intorno ai propri film.

Sicuramente non è una Jaguar e non dovrebbe essere nemmeno una BMW…dalle borchie e dal design sembrerebbe una macchina italiana… ma tra le lancia e le fiat non l’ho trovata… :confused: una Alfa non è di sicuro… per certi versi mi ricorda anche la opel manta… boh… dovrei rivedermi il film e poi ti saprei dire di più

Il modello in questione è una Ford Osi (20m ts). La Osi produceva carrozzerie speciali: questa risale al 1967 ed aveva la meccanica della Ford Taunus

Vedi:

http://osi.taunus.nl/eng/eng.htm

Ecco perché mi ricordava un po’ la Manta :smiley: …bravo Mark!

E’ nella mia top ten…da sempre…un capolavoro di Lenzi,qui quasi a livello di Sergio Leone…

E’ un buon film sicuramente (l’ho incluso anch’io nella mia top ten)
Per quanto riguarda le controfigure, dovrebbe essere proprio lui a girare la sequenza del passaggio tra un palazzo e l’altro. Lenzi in alcune sue interviste d’altro canto afferma che Merli (per lo meno nei suoi film) fa affidamento a se stesso ed alle sue capacità. Invece in alcune sequenze di un inseguimento fatto con la moto nel film “Paura in città” utilizza controfigure (ma la regia appunto non è di Lenzi).

La scorsa settimana ho scattato una foto a quel che resta del “ristorante del Ranocchia sulla Salaria” che in realtà era una bettola a Ponte Mammolo. Oggi resta poca cosa di quella che è stata la base del Cinese nel film in oggetto, infatti è diventato un ricovero per extracomunitari ed è ricoperta dalla fitta vegetazione. Mi piacerebbe postarla per condividerla con voi ma non ho l’autorizzazione per gli allegati come posso fare? Sempre se interessa!