Il Divo (Paolo Sorrentino, 2008)

Opionioni diverse, ma tutto sto linguaggio da mtv generation non lo vedo, anzi, vedo il regista che in italia, ma anche a livello internazionale non si piazza assolutamente male, ha più consapevolezza del mezzo che sta utilizzando. A partire dalla fotografia che avvolge tutto nelle tenebre per far splendere soloi i volti, con luci puntate dritte in faccia, a dipingere perfettamente la situazione enigmatica e buia che avvolge il protagonista. Poi una cura maniacale per il profilmico che è quanto di piu distante ci possa essere da mtv e tv in generale: la scena della festa, della danza, quel pianosequenza ha, prima ancora che arrivi la macchina da presa, uno studio dei movimenti che ha dell incredibile: a metà tra il grottesco ed il serio, come tutto il film che gioca tra il continuo rimbalzare dall ironia alla pesantezza, la scena è emblematica dell attenzione che il regista ha per il set quando la macchina non è ancora accesa. E poi tutto il resto, ce ne sarebbe da parlare per ore ed ore, ma questo film è una bomba.

«non ho avuto mai paura di fare un film su di lui»
«Andreotti? Mediocrità intelligente»
«Per questo ha avuto grande successo tra gli italiani» ha detto il regista de “Il divo” Sorrentino

UDINE - «Giulio Andreotti è la massima espressione della mediocrità intelligente. Perciò ha avuto grande successo tra gli italiani, che hanno intrattenuto con lui un rapporto simbiotico». Ha usato queste parole Paolo Sorrentino, regista de Il divo, per presentareal pubblico la pellicola premiata dalla Giuria dell’ultimo Festival di Cannes. «Andreotti - ha proseguito Sorrentino - è la massima incarnazione del potere a livello mediocre, non come Moro, che spaventava perché teorizzava grandi strategie».

      [i][b]«PAURA? MAI»[/b] - Il regista ha detto di non aver mai avuto paura di fare un film su Andreotti, «piuttosto - ha spiegato - ho temuto che ci si concentrasse più sull'aspetto politico che su quellocinematografico. In parte ciò è accaduto, ma poi l'opinione di pubblico e critica ha spostato l'attenzione dal contenuto al linguaggio, e i politici come Cossiga e altri - ha concluso - sono stati messi in minoranza».[/i][b] 

03 giugno 2008[/b]

http://www.corriere.it/cinema/08_giugno_03/sorrentino_andreotti_20107ae4-319c-11dd-a85a-00144f02aabc.shtml

Visto settimana scorsa: un capolavoro.
Chissà perché mi è rimasta impressa la “mossetta” di danza di Paolo Cirino Pomicino, in quei saloni pieni di cubiste e gnocche…straordinaria!
Sorrentino ha visto bene nell’affidare le parti, per nulla facili, ad attori di teatro (gente di questo calibro può fare quasiasi cosa).
Strepitoso poi l’utilizzo dissacrante dei temi musicali…
Sorrentino, col suo film, è riuscito soprattutto a descrivere bene l’enigmaticità e l’impenetrabilità dell’uomo e politico Andreotti: per questa sua “aleatorietà”, forse, sono uscito un po’ frastornato dalla sala.

In un’intervista rilasciata a Tv Sorrisi e canzoni il senatore a vita
fa marcia indietro. “Ho esagerato, le cose brutte sono altre…”
Andreotti si “pente” sul “Divo”
“Non è una mascalzonata”

http://www.repubblica.it/2008/05/sezioni/spettacoli_e_cultura/sorrentino-divo/andreotti-nuovo/andreotti-nuovo.html

…Proprio di MTV GENERATION si tratta , a mio avviso, come Operazione Chirurgica Astutamente Programmata e a tavolino: e se il primo tempo in qualche modo va, tra Satira ed Ironia affrontando Tutto con Impegno Unito ad Efficace leggerezza evitando Libere associazioni ed accostamenti Inconsueti ed Erronei…
…nel secondo tempo e col Mediocre Finale in Perfetto Stile Sorrentino, come nel Precedente “L’amico di famiglia” in cui è stato abilissimo a sperperare un Patrimonio Straordinario negli ultimi 40 minuti circa, si è Miserabilmente perso per strada Falsificando anche la verità storica ingannando soprattutto i più giovani che non possono certo possedere o conoscere le cronache dell’epoca per non aver vissuto gli eventi in diretta…
…posso rivolgermi a Moretti, per un Film di valore del Genere (vedi “il Caimano”)…
…qui siamo agli spot, e fin li sorridiamo ed andiamo avanti…
…quando, nella ripresa vorrebbe far cronaca si smarrisce anche nella splendida fotografia che (guarda caso) non è la stessa del primo tempo…
…continuiamo a farci così del male ma , poi, non prendiamocela con Tarantino…:frowning:

…Erano, queste che hai detto, le premesse: valide unicamente (a mio avviso) soltanto per la prima parte dopo infatti è venuto meno proprio per voler progressivamente fare quel Cinema Verità che il Suo notorio Scarso talento non gli consente facendogli dissipare in un attimo quanto precedentemente costruito (sino a poco prima) Da Mediocre di Successo quale penso che sia…:o

…un Furbacchione Senza Cuore e Senza Talento giacché, ed ovviamente condivido quanto hai detto, non ha genialità o altre doti tali a sorreggere il suo (indubitabile, questo si) Talento Visionario (lontanissimo, comunque, da Lynch e Stone per intenderci)…
…Only Show Businnes, After All…:wink:

Visto stasera… in realtà ancora lo devo assorbire ma, almeno in parte, mi trovo d’accordo con ivanrassimov: primo tempo da antologia… non un dettaglio fuori posto (anche se ciò per alcuni potrà essere un difetto); secondo tempo invece da ‘grande sonno’: non vedi l’ora che finisca perché il film, arrivato al momento dei ‘processi’ e delle conclusioni, sembra girare su se stesso… e per giunta a vuoto!
Non sono invece d’accordo con ivan per quanto riguarda le musiche: quelle del primo tempo le ho trovate inserite benissimo nel contesto… nel secondo invece mi hanno un po’ più deluso… ma, come ho scritto sopra, imho è tutto l’impianto del secondo tempo a traballare un po’. In conclusione, essendo un fan di Sorrentino della prima ora (credo sia l’unico regista di cui ho visto in sala ogni film) mi aspettavo un po’ di più… probabilmente sul mio giudizio ha influito anche il fatto che, conoscendo più o meno le varie vicende in cui è stato implicato il “divo” giulio, il film non è stata una rivelazione… un po’ come mi è successo per Gomorra di Garrone. Ma forse sono io ad essere incontentabile in quanto, almeno stando al primo tempo, mi aspettavo una sorta di ‘Todo Modo’ del 21° secolo.

Gu, ma quali film hai visto di Sorrentino? conosci la sua filmografia?

Oltre a “il divo” ho visto, anche, “le conseguenze dell’amore” e “l’amico di famiglia”
nei quali ho riscontrato (specie in quest’ultimo) analoghe carenze con "il divo"che ho evidenziato in dettaglio nel mio precedente post: se da un lato infatti non si può non riconoscere un tangibilissimo talento nella selezione dei contesti e vicende prescelti oltre ad un’apprezzabile rappresentazione visiva del narrato, dall’altro è altrettanto innegabile il non utilizzo al meglio del materiale a disposizione (frammentarietà, cadute di ritmo, inviluppi narrativi ed altri accadimenti che m’inducono a parlare di sprechi nella realizzazione finale dei prodotti finali)…
…non sarà Cannes a farmi cambiare idea e, d’altro canto, altrettanta delusione ho colto in altri interventi precedenti nel presente topic: Pare, del resto, quasi unanime il commento negativo sulla seconda parte del film che (evidentemente) tradisce le premesse…:slight_smile:

io credo che i film sopracitati siano -soprattutto il primo- degli ottimi film.
credo anche, infine, che Sorrentino non sia "un Furbacchione Senza Cuore e Senza Talento ". giudizio -secondo me eh- troppo estremo e ingeneroso nei confronti di un personaggio che certo non è Il Nuovo Messia del Cinema italiano… ma sicuramente è parecchio avanti rispetto ad altri colleghi contemporanei.

poi ovvio tutto ciò detto nel rispetto della tua opinione, che non contesto per quanto esprimi su “Il Divo”… che purtroppo non ho ancora visto.
solo in merito a “Sorrentino regista”.
:wink:

Mah, la tua mi sembra un’analisi molto superficiale (seppur farraginosa):
non penso proprio che i film che hai visto anche tu si limitino a una “selezione di contesti” e “un’apprezzabile rappresentazione visiva del narrato”.
Ritengo che siano film che hanno anche un corposo contenuto narrativo, di storie tra l’altro mai scontate.
Ma tant’è, ognuno la vede a modo suo…
Che ne pensi dell’escamotage dell’auto in “Le conseguenze…”, non ti pare una buona idea?

Rivisto ieri sera più lucidamente (nel senso che ero meno stanco rispetto alla serata della prima visione) ma purtroppo devo confermare in toto il giudizio espresso nel mio post precedente http://www.gentedirispetto.com/forum/showpost.php?p=183145&postcount=26

Peraltro la discrepanza tra un primo tempo ritmatissimo (e con una perfetta tempistica del montaggio) e un secondo tempo soporifero mi risulta davvero indigesta… praticamente dall’inizio delle confessioni dei pentiti di mafia il film cala vistosamente di ritmo… e questo calo contribuisce a far perdere a tal punto la carica corrosiva del film tanto da rendere la figura andreottiana quasi più affine a quella di un ‘martire’ della patria che a quella di una eminenza grigia della politica italiana degli ultimi 60 e passa anni

Finalmente visto, che dire, Sorrentino si conferma il mio regista italiano preferito del momento. Il film in se non mi ha per nulla deluso e non trovo affatto lenta o priva di mordente la seconda parte. Certo chi si aspettava uno sparo ad alzo zero contro Andreotti sarà un po’ deluso, ma non credo che l’obiettivo del film fosse quello, e nemmeno mi sembra che voglia essere in qualche modo assolutorio; semplicemente mette in mostra i fatti senza giudicarli troppo. Secondo me il personaggio Andreotti ne esce ben tratteggiato in tutte le sue sfaccettature, ma il capolavoro credo che sia nel presentare il codazzo, la cosiddetta “corrente andreottiana”, lì mi sembra che sia stato fatto il lavoro migliore grazie anche ad attori teatrali assolutamente strepitosi. Mi ha ricordato un po’ certe vignette di Forattini (quello di una volta).
Inizio assolutamente sfolgorante con l’arrivo dei “correntisti” e le didascalie di presentazione, grandi piani sequenza (di cui sono un feticista, lo ammetto) e un uso della musica quanto mai azzeccato. Certo se questo è un regista senza talento, mi sembra anche giusto che ci si meriti i Vanzina e Muccino.

Il film non sarà un capolavoro,ma un’ottima pellicola ,i cui meriti forse sembrano ingigantiti nel confronto con la pochezza del resto dell’attuale panorama cinematografico italiano.Sicuramente c’è della furbizia nell’uso di certe musiche e la seconda parte del film non regge il confronto a livello di ritmo con la prima(un po’ come certe squadre di calcio che dopo un primo tempo indiavolato crollano nella ripresa).Però non è possibile criticare il film per la caduta di ritmo del secondo tempo e pretendere allo stesso tempo un rigore bressoniano nella narrazione.Anche perchè il ritmo per descrivere un’esecuzione gangsteristica o un festino non può essere per forza di cose lo stesso che si usa per narrare una seduta parlamentare o un resoconto processuale.Comunque grande merito agli attori ,tutti bravi e indovinatissimi nei rispettivi ruoli,con un plauso particolare all’Andreotti di Servillo,capace di sfoggiare un’interpretazione-immedesimazione di rara intensità(per certi versi mi ha ricordato il fenomenale Fresnay del Monsieur Vincent di Cloche).

DVD in uscita il 19 novembre: disco singolo (http://www.thrauma.it/dettaglio.php?dettaglio=dvd&id=28357) oppure “Special Edition 2 DVD”, contente il backstage di 30 minuti, scene tagliate, trailer e galleria fotografica: http://www.thrauma.it/dettaglio.php?dettaglio=dvd&id=28358

Qualche anteprima x le scene tagliate?

Rivisto ieri sera più lucidamente (nel senso che ero meno stanco rispetto alla serata della prima visione) ma purtroppo devo confermare in toto il giudizio espresso nel mio post precedente http://www.gentedirispetto.com/forum/showpost.php?p=183145&postcount=26

Peraltro la discrepanza tra un primo tempo ritmatissimo (e con una perfetta tempistica del montaggio) e un secondo tempo soporifero mi risulta davvero indigesta… praticamente dall’inizio delle confessioni dei pentiti di mafia il film cala vistosamente di ritmo… e questo calo contribuisce a far perdere a tal punto la carica corrosiva del film tanto da rendere la figura andreottiana quasi più affine a quella di un ‘martire’ della patria che a quella di una eminenza grigia della politica italiana degli ultimi 60 e passa anni

Finalmente visto, che dire, Sorrentino si conferma il mio regista italiano preferito del momento. Il film in se non mi ha per nulla deluso e non trovo affatto lenta o priva di mordente la seconda parte. Certo chi si aspettava uno sparo ad alzo zero contro Andreotti sarà un po’ deluso, ma non credo che l’obiettivo del film fosse quello, e nemmeno mi sembra che voglia essere in qualche modo assolutorio; semplicemente mette in mostra i fatti senza giudicarli troppo. Secondo me il personaggio Andreotti ne esce ben tratteggiato in tutte le sue sfaccettature, ma il capolavoro credo che sia nel presentare il codazzo, la cosiddetta “corrente andreottiana”, lì mi sembra che sia stato fatto il lavoro migliore grazie anche ad attori teatrali assolutamente strepitosi. Mi ha ricordato un po’ certe vignette di Forattini (quello di una volta).
Inizio assolutamente sfolgorante con l’arrivo dei “correntisti” e le didascalie di presentazione, grandi piani sequenza (di cui sono un feticista, lo ammetto) e un uso della musica quanto mai azzeccato. Certo se questo è un regista senza talento, mi sembra anche giusto che ci si meriti i Vanzina e Muccino.

Un ottimo film, teso e coinvolgente. Sorrentino si è ricordato che non stava girando un documentario contro Andreotti ma un FILM, ed ha agito di conseguenza cercando di far entrare lo spettatore nel film con la tecnica in cui del resto mi pare molto molto bravo. Attori ottimi (da lacrime vedere Aldo Ralli che fa Ciarrapico…grandioso). Certo anche io come steed ho avvertito un po’ la caduta di ritmo nella lunga sequenza dei pentiti (quasi 10’ di dialoghi che buttano sul tavolo dozzine di fatti nuovi…un po’ di riassunto avrebbe giovato), e forse anche in quella in cui il giornalista chiede al Divo Non è un caso se…e se… che lo mostra in PP per tipo 4-5’ senza stacchi.
Comunque molto bello, rende bene l’idea della vita grigia di un uomo di potere.

mi è piaciuto molto, soprattutto considerando che era un progetto pieno di trappole e buccie di banana, ma sorrentino (che -a parte il suo primo film- non ho mai apprezzato particolarmente) se la cava alla grande

non sempre puntuale la somiglianza degli attori con i personaggi secondari (es. ottima la scelta di rodotà per l’elezione di scalfaro, sballatissima quella dell’avvocato coppi, che non ci somiglia per nulla, ci hanno messo anche la barba che non ha)

Ti dirò: condivido pienamente chi (a partire dalla stesso Sorrentino) individua molte affinità del Gobbo de Roma con l’Aldo Moro-Volonté di Todo Modo.
La chiave del film è descrivere in modo surreale la figura piena di ombre di Andreotti, senza descriverla esplicitamente.
Il film di Sorrentino è poesia, quello di Garrone prosa (tanto per confrontare due film coevi di due grandi registi italiani -finalmente!- coetanei).