Il Figlio di Saul - Saul Fia (L. Nemes, 2015)

http://www.imdb.com/title/tt3808342/?ref_=fn_al_tt_1

Durissimo film ungherese che racconta la storia di Saul, deportato in un campo di sterminio nella Polonia del 1944 ed assegnato al Sonderkommando, un’unità speciale di prigionieri ebrei costretti a collaborare con i nazisti alle atroci attività del campo. Saul quindi è costretto a preparare le ignare vittime delle camere a gas, a portarne via i corpi, a pulire tutte le tracce di sangue e ad eseguire altri compiti che fanno parte dell’orrore quotidiano. Saul fa tutto senza la minima emozione, svuotato di ogni sentimento, come un automa. Le cose cambiano quando crede di riconoscere il figlio nel corpo di un ragazzino morto nella camera a gas. Decide quindi di dargli una sepoltura come vuole la sua religione e cerca di nasconderne il corpo in attesa di trovare un rabbino per officiare il rito funebre. Tutto questo mentre i suoi compagni contano su di lui per organizzare un disperato tentativo di fuga.

Un film tanto bello quanto duro, spesso insostenibile per la pesantezza di certe situazioni e per l’atmosfera di morte che non concede tregua. Il regista ha trovato un nuovo modo per raccontare l’orrore, restando sempre attaccato al protagonista e seguendolo ovunque, spesso mostrando praticamente solo la sua nuca, con tutto l’orrore sullo sfondo che rimane fuori fuoco. Una scelta molto particolare e assolutamente riuscita, ben servita da eleganti piani sequenza che portano realmente dentro la storia. Anche il formato in 4:3 è più che sensato e viene usato con grande intelligenza
Bravissimo il protagonista che mantiene la stessa espressione per quasi tutto il film (ed è giustissimo così, non lo fa certo per incapacità, anzi…) e che ci coinvolge in questa sua ossessione che come prevedibile, avrà tragiche conseguenze su tutti.

Lo consiglio fortemente, si trova in dvd e blu ray edito da Cecchi Gori (senza extra se non il trailer).
Un film da vedere ma solo se si sa a cosa si va incontro.