Il Film della generazione 1975-1979

Prima, pensando che alcuni miei amici nati nei primi anni 80 mi hanno detto che sono molto legati al film “Jack Frusciante” e riflettendo sul fatto che altri amici nati a fine anni 80 probabilmente saranno affezionati ai recenti “notte prima degli esami”, noi, generazione1975-1979 quale possiamo considerare il “film della nostra generazione”?
non saprei… mi ricordo che al liceo avevamo il culto di Marrakech Express, ma quelli erano 30enni noi nemmeno 18enni… poi venne Clerks ma era troppo di nicchia e per noi il liceo era già finito. Pulp Fiction? idem, il liceo stava finendo, il culto nacque dopo.
Qual’era il nostro film? non ce l’avevamo? Oppure dobbiamo andare prima del liceo e pescare in Ritorno al Futuro? ma non è molto generazionale…
Meglio allora il serial “I ragazzi della 3a C”. ma non è un film…

bo? sono in crisi (ovvio che la domanda è rivolta a coloro nati in quegli anni, per quelli dal 1970 al 74 c’era il tempo delle mele… o no?)

Macchè, i film mielosi m’han sempre fatto schifo. Per quanto mi riguarda, il film della mia generazione (1970) rimane Blade Runner.

ok, dev’essere stato fico vederlo al cinema!
ma io per “film della propria generazione” intendo quel film che in periodo di adolescenza ha rappresentato all’incirca coloro che erano ragazzi quando uscì.
quel film che piaceva un po’ a tutti quelli della tua classe, o dei tuoi amici, o se non a te a quelli della tua età. ho detto il tempo delle mele perchè parlava di 15enni nel tempo in cui più o meno erano tali quelli nati nel 70.
oppure jack frusciante parlava di liceali quando liceali erano quelli dell’80, ecc… in blade runner è difficile riconoscersi… :slight_smile:

Io sono nato nel 1972. Ai tempi delle scuole superiori (1987 e dintorni), i film (parlo di cinema) di cui tutti discutevano erano quelli del revival americano sul Viet-Nam: “Platoon”, il pompatissimo “Rambo 2” (ricordo la sala stra-piena come nei bei anni '60: dovetti scavalcare un muro umano per raggiungere una poltroncina, tanta era la calca in quella che un tempo era considerata la sala più grande della città in cui abitavo all’epoca), “Hamburger Hill” ma soprattutto “Full Metal Jacket” di Kubrick. Durante i momenti di scazzo e follia totale (oggi lo chiamerebbero bullismo), ricreavamo le scene del film a scuola (!!!) con la solita povera vittima nella parte di palla di lardo (in realtà, da noi era sacco di m…a!)…Si parlava di Viet-Nam dappertutto e nei negozi di articoli sportivi, i coltelli da sopravvivenza andavano a ruba. Incredibile a dirsi: una vera moda!

Due anni prima, il fenomeno televisivo venne rappresentato dalla serie “V - visitors” che incollò davanti agli schermi mezza Italia!
Per non parlare del mega-successo di una delle primissime telenovelas sudamericane (Mexico): “Anche i ricchi piangono”: trasmessa in syndication attraverso il circuito delle emittenti private regionali, sbaragliò tutta la concorrenza nazionale coinvolgendo nelle animate discussioni sui protagonisti e le loro vicende drammatico/sentimentali. Uomini, donne, vecchi e bambini, lavoratori, disoccupati, guardie e ladri, tutti (tutte) seguivano questa serie sancendo una sorta di beatificazione in vita per la rotonda ma piacente attrice/cantante Veronica Castro, un vero mito popolare contemporaneo.

Comunque, anche “I ragazzi della 3a C” fu un piccolo successo oltre ai vari cartoni animati che andavano in onda all’epoca…“Il tempo delle mele” fu un culto assoluto da subito nei primissimi anni '80: io ero piccolo, ma ricordo che se ne parlava parecchio in giro.

Penso che questi fossero i “nostri” film/telefilm…

:slight_smile: :wink:

JH

Hai ragione: però considera che all’epoca non uscivano molti film/telefilm del tipo che intendi.
In questo caso, voto anch’io per “Il tempo delle mele”, e “I ragazzi della 3a C”. Dovremmo anche inserire i vari “Vacanze di natale”, etc…? A questo punto, a rappresentarci al meglio erano programmi come “Drive-in”, più che il cinema o la fiction…

Ma eravamo più propensi a creare miti e innamorarci di eroi come Rocky Balboa, per esempio…questo ci “univa”, almeno un po’… :slight_smile:

Anch’io classe '72 amavo The Breackfast club e i Goonies.

bello sapere che noi, nati nel 75 abbiamo molte cose in comune sia coi nati nel 70 che con quelli nati nei primi anni '80. copriamo un arco di circa 12 anni… ora mi viene il delirio di onnipotenza! :smiley:

In Blade Runner ho sempre visto un ritratto crudo e realistico del mondo in cui viviamo, e al contempo una bella considerazione esistenziale (il monologo del replicante moribondo sotto la pioggia mi fa venire un brivido lungo la schiena pure adesso). Mi ci identifico eccome, soprattutto nel finale della theatrical version (detesto la director’s cut); i film a base di adolescenti goliardici e arrapati li ho sempre trovati delle emerite cazzate, da quanto sono fasulli. Ognuno si identifica nei film che vuole, che altro aggiungere? Io da adolescente mi pompavo in vena Sergio Leone, per dire… credici o no, ma a 12 anni un mio film di culto era Amici miei (nell’82 mi precipitai in sala a vedere il numero due).

Io sono nato nel '71… facendo un discorso prettamente “di massa” mi trovo d’accordo con Johnny Global e posso dire che per la generazione '70-'74 probabilmente è “Il tempo delle mele” il film di riferimento… soprattutto se lo consideriamo, con le dovute proporzioni, una sorta di “Tre metri sopra il cielo” dell’epoca.
Per quanto mi riguarda però (e credo per tutti quelli come me che hanno sviluppato abbastanza presto un senso estetico per il cinema) ritengo che “E.T.” e “Ritorno al futuro” siano pellicole sicuramente più importanti rispetto a “Il tempo delle mele” e perciò maggiormente rimaste impresse nell’immaginario collettivo della mia generazione. Fermo restando che, forse perché il sottoscritto ha sempre rimpianto di non aver potuto vivere i magici anni (per cinema, musica, arte ecc.) dal '66 al '74 “in diretta” (in quanto non ancora nato o troppo piccolo), il mio film di culto assoluto resta “Fandango” di Kevin Reynolds e, in subordine, i primi due film di Verdone :smiley:

Nessuno che nomina una gita scolastica di Pupi Avati?

Ah, ti capisco benissimo! :wink:

Però, permettetemi di fare alcune piccole considerazioni:

  1. innanzitutto, all’epoca, il cinema italiano era in forte crisi, anzi, era proprio cadavere: chi era rimasto in piedi? Argento, Vanzina, Verdone (e un piccolo accenno agli ultimi, stanchi, colpi delle accoppiate Spencer-Hill/Corbucci-Milian appare, quantomai, doveroso) oltre ai pochi altri registi che si resero protagonisti, più che altro, di singoli exploit, non erano certo intenzionati a confezionare film che rispecchiassero lo stile di vita degli adolescenti del periodo e appunto, l’universo cinematografico nostrano era lontano anni luce dai fasti di un tempo. Inoltre, Nanni Moretti era troppo intellettuale per rappresentare al meglio la gioventù anni '80…Infatti, come potete notare, buona parte dei titoli citati in questo thread sono stranieri (E.T., Ritorno al futuro, i Viet-movies, Blade Runner, The Goonies, etc…a questo punto, aggiungerei anche Ghostbusters, Indiana Jones, Mad Max e…Top Gun :rolleyes: );

  2. quelli che facevano cinema negli anni '80 erano, per la maggior parte, coloro che 16/20 anni li avevano durante gli anni '40 o '50, cioè un’epoca storica completamente diversa da quella più recente e/o attuale e difficilmente riuscivano a relazionarsi (a livello mediatico e non solo) con noi quindicenni nel 1987, gia molto differenti dai nostri coetanei del decennio precedente…come dice anche Sergio Martino nell’audio-commentary di Torso: “…era proprio un’altra Italia…”. Pertanto, non stupisce il fatto che i film sugli adolescenti degli anni '80 li facciano coloro che hanno, oggi, 30/40 anni…

  3. siamo stati la prima vera generazione TV americanizzata (“…siamo i ragazzi di oggi, pensiamo sempre all’America…”, cantava Eros Ramazzotti) o meglio, internazionalizzata: quelli allevati a pane, nutella, Hazard e Jeffersons! Scusate, ma resto del parere che fosse proprio un programma TV (ancora la TV!) come il gia citato Drive-in a fungere da specchio della situazione giovanile del periodo. Gia la scenografia rifletteva, da sola, la “voglia di Stati Uniti d’America” (e mi viene da pensare anche a un film come Vacanze in America o al sarcasmo di Beppe Grillo in Te la do io l’America) che si aveva in quel periodo, la voglia di nuovo, di sprovincializzarsi in qualche modo, di passare dalla piccola Italia, (Paese in cui tutto è piccolo: automobili piccole, politica piccola, economia piccola, cinematografia piccola, cultura sempre più piccola, etc.) alla grande America, terra di Hollywood, New York e i grattacieli, terra dell’abbondanza e della prosperità, degnamente rappresentata dalle “ragazze fast-food” con i vestitini a stelle e strisce, le grandi tette e le morbide, generose curve. Inoltre, noi avevamo i Ricchi e Poveri, loro Bruce Springsteen
    Durante gli anni '80 tutti eravamo davanti al televisore e le sale cinematografiche hanno iniziato, piano-piano-piano, a svuotarsi…

  4. siamo stati la generazione delle sub-culture giovanili: dark, rockabilly, metallari, yuppies, paninari…Divisi in tribù, i giovani erano difficilmente inquadrabili e stentavano a riconoscersi in un unico cliché. I ragazzi della 3a C ha in parte catturato questa caratteristica, oltre, ovviamente, agli irresistibili personaggi di Braschi del contenitore domenicale made in Fininvest = Drive-in. :cool: :smiley:

JH

[QUOTE=Johnny Global;97048]ok, dev’essere stato fico vederlo al cinema!
/QUOTE]

Già, molti dei nostri film culto purtroppo per via dell’età non li abbiamo potuti vedere al cinema. Io qualcosa ho visto perchè il mio bar era collegato al cinema che avevamo di fianco, quindi mi intrufolavo spesso in sala.

Comuqnue Rocky, Rambo e Commando erano in cima alle preferenza. Però tu parli di film in cui riconoscersi…uhm…allora…di certoi Ragazzi della Terza C, ma non era un film, c’erano i Goonies, e i vari da te citati, ma eravamo piccoli. Che cazzo c’era di film generazionale fra l’89 ed il 94, i nostri anni nelle superiori?

Mah…io sono del 1968 eppure, dopo aver letto quassù, mi pare di essere di un secolo prima…

Io sono stato del tutto “svezzato” dai telefilm. La televisione regnava sovrana nei miei lunghi pomeriggi sulla moquette.
Di conseguenza il “gusto” me lo son forgiato a furia de Il Prigioniero, The Avengers, Attenti A Quei Due, Tre Nipoti E Un Maggiordomo, Cannon, Star Trek, Ufo, Spazio 1999, Selvaggio West e via così…
Molte di quelle serie sono a cavallo fra i sessanta e i settanta ma, per i “ritardi” della programmazione nostrana, venivano proposti dalle nostre tv con anni di ritardo.
Quindi, quando io mi imbattei per la prima volta in Starsky & Hutch, ero già alle medie.

Al cinema incominciai ad esserci trascinato con gran frequenza dallo “zio” (in realtà il padre del mio miglior amico alle elementari e medie) in pieni settanta.
E indovinate un po’ che ci portava a vedere?
Tutti i Bud & Terence e, ancor più, tutti i Roger Moore a doppio zero che mi vidi in “diretta”.
Come, in compagnia della mia vivacissima mamma, mi vidi in diretta i vari “Grease” e “Lo Squalo”.

Ecco perchè, quando uscirono film come “Il Tempo Delle Mele” e “Blade Runner”, io me ne andavo già a “caccia” di pellicole in cui ci fossero borselli, basettoni, moquette, Marantz o Mc Intosh sulle mensole, donne con i segni dell’abbronzatura e tanta tanta moquette dappertutto.

Vecchio “dentro” neh? :smiley:

Essendo del '69 sottoscrivo in toto Marcello e tra i film dello “zio” ci metto i Bruce Lee per i quali mia zia andava pazza.

Non preoccuparti… non sei il solo ad essere cresciuto con quei telefilm… è che nello specifico il titolo del thread si riferiva ai film perciò non volevo mettere troppa carne al fuoco o andare troppo OT :smiley:
In ogni caso anch’io ero (e di alcune lo sono ancora) un fan delle serie che hai citato (cmq aggiungerei anche Kojak e lo Sceriffo a New York tra i telefilm con cui sono cresciuto) poi negli anni '80 la qualità dei telefilm americani è andata via via scemando per risollevarsi solo verso la fine dei '90… perciò i ricordi migliori degli anni '80 sono tutti cinematografici.
Io cmq già all’epoca andavo abbastanza controcorrente e film come “Top gun” (che a tutt’oggi posso fieramente vantarmi di non avere ancora visto :cool:) non li ho mai presi in considerazione per le mie visioni cinematografiche :smiley:

OT
ma che voi sappiate esistono nel mondo i dvd della serie “Wild Wild West”? Li aspetto da una vita e non passano quasi mai in tv, neanche a notte fonda!:frowning:
fine OT

Dopo aver letto gli amici Venticello e Steed m’è venuta voglia di scrivere ancora!

Sceriffo a N. Y. me lo rammento!
Lo vedevo la domenica in tardo pomeriggio a casa di mia nonna…uno spilungone dai baffi a manubrio che se ne andava a spasso per la metropoli con tanto di stetson e stivaletti da vaccaro che incrociava impunemente sulla scrivania del suo ufficio…

Davvero impressionante il numero di telefilm da me ingollati in quegli anni…

Wild Wild West era uno dei miei preferiti per alcune analogie (west + fantascienza) con quello che era il mio fumetto preferito all’epoca: Zagor.
Ancora mi ricordo il mio godimento quando, il pomeriggio su Italia 1(se mi ricordo bene…), infilavano Star Trek, Wild Wild West (e dopo “Hulk” sempre se mi rammento bene) uno dietro all’altro…
Purtroppo anche io, desideroso di rivedermelo o di comprarmelo se in commercio, feci un po’ di ricerche.
Nulla di nulla…trovai pure il sito web dell’attore protagonista e venni a sapere che quella che era la sua “spalla” nella serie non è più fra noi.
Ma del telefilm nessuna apparizione a nessuna ora su nessuna rete o canale satellitare.
E io non ebbi certo il coraggio di andarmi a vedere il film con Will Smith…

Ripensando a quei tempi felici mi sono venuti in mente non so più quanti telefilm e mi son reso conto che, di tempo davanti al tubo catodico, ne ho speso davvero a lotti…

Ne ricordo poi uno, di cui prego voi di rammentarmi il titolo in italiano, che vedevo regolarmente in tenera età.
Si trattava delle imprese di un ragazzino scandinavo (ricordo benissimo anche il tema musicale) che finiva regolarmente punito e rinchiuso in una sorta di buggigattolo di legno dove intagliava una statuina di legno a memoria della sua ultima marachella.
Trovai la serie completa in un negozietto di Gamla Stan quando vivevo a Stoccolma. Non la acquistai però essendo quelle vhs solo in svedese…

Dovrebbe trattarsi di “Emil” una serie del 1975.

Bravo Mark…mi hai tolto il nome dalla bocca… è sicuramente Emil
Riguardo il post di Marcello… il bravo attore dello “Sceriffo a New York” era Dennis Weaver… il mitico protagonista di “Duel” di Spielberg… purtroppo scomparso quasi un’anno fa (24 feb 2006)

“Selvaggio west” era davvero stupendo e particolare: niente a che vedere col pessimo film che anch’io mi sono rifiutato di andare a vedere. Qualche annetto fa passava sul circuito Odeon una “nuova” serie di WWW con i due protagonisti, Robert Conrad e Ross Martin (quest’ultimo memorabile “cattivo” ne “La grande corsa” di Blake Edwards con Tony Curtis e Jack Lemmon), alquanto invecchiati: ma non mi ci sono mai soffermato troppo perché mi faceva rimpiangere ancora di più la serie originale :frowning:

Scusate, ma si stà scivolando verso un pericoloso OT

Io sono fondamentalmente d’accordo con Jonah Hex… sono del 1975, e quando ero adolescente non esisteva proprio un film che ci raccontasse o con cui comunque riuscissimo ad identificarci. Ho sempre considerato la mia come una generazione ‘strana’, ancora immersa sino alle ginocchia negli anni '80 (basti pensare alle sottoculture, che -unica cosa su cui divergo da Jonah- erano patrimonio della generazione precedente, ma che proprio con noi hanno vissuto l’ultimo colpo di coda della notorietà e della moda, prima di sfumare nell’indistinto “alternativismo” dei primi '90 e poi riesplodere nel '95), ma comunque proiettata verso il decennio successivo, strano ibrido tra l’edonismo di quello precedente ed una maggiore voglia di “tranquillità”.

Ci sono tantissimi film e telefilm che hanno segnato il gusto (e perché no, lo stile) della gran parte dei miei coetanei, da “Beverly Hills 90210” ai già citati film sul ‘nam, ma nessuno in quegli anni ha mai pensato a ritrarci. Forse, appunto, perché in quanto “generazione di transizione” non dovevamo sembrare molto interessanti a quelli più vecchi di noi, anche se, tirando un po’ le somme, siamo forse stati quelli che sono riusciti a prendere un po’ il meglio di tutto quello che ci è girato -o stava per girarci- intorno.

Ma sfatiamolo una buona volta, 'sto mito di Sophie M. come personaggio di culto. Il film piaceva alle sbarbine in vena di romanticherie che andavano a vederselo coi fidanzatini diciottenni, ai quali della suddetta pellicola non fregava una fava e aspettavano solo che le luci in sala s’abbassassero per allungare le mani. Ricordo che noialtri maschietti al cine correvamo a vedere Stallone e le commediacce di Bob Clark, 'ste melensaggini non le filavamo proprio. Come dice una celebre canzone i nostri miti erano Rocky, Rambo e Sting; fanculo al Tempo delle Fave, l’unica cosa caruccia era la canzone perchè alle feste ci permetteva di ballare dei lenti con la compagnuccia preferita (che ovviamente a noi non l’avrebbe data manco sotto tortura, preferendo dedicare le sue performances orali al bulletto maggiorenne imbucato alla festa).