Ok, per quel poco che so:
Lo stile degli sfondi deformato che vediamo in Das Cabinet des Doctor Caligari(sssssss) è parte del movimento espressionista, l’art director è Hermann Warm. Per quanto riguarda Day of The Tentacle, l’ispirazione a Peter Chan e Larry Ahern viene dai cartoni animati di Chuck Jones, che fu pure consultato in sede di stesura del videogioco. Segnatelo che ci torno tra poco.
I primi due Monkey Island (parlo degli originali, ovviamente, non dei remake recenti) sono come grafica molto più realistica: il primo ha gli sfondi realizzati in Deluxe Paint 2 per Amiga, e originariamente sono in EGA, ergo si tende al realismo via Pixel Art per quanto possibile con i 16 colori. (L’edizione successiva in VGA, 256 colori, è una porcata colossale, in quanto sono stati presi gli sfondi originari e sono stati messi gradienti a tutto andare per far vedere che i colori erano 256, ma praticamente era l’equivalente di scalare col telecomando).
Monkey Island 2 invece ha gli sfondi fatti con acquerello (Peter Chan e Larry Ahern, se non sbaglio, erano stati assunti proprio per quello) e passati sullo scanner. Anche lì, si tende al realismo.
Dopo Monkey Island 2 (Indiana Jones 4 è di un altro team e ha la grafica in pixel art a 256 colori nativamente) Chan e Ahern si dedicano a Day of the Tentacle (anzi, prima a The Dig che però è messo in freezer per un po’ di tempo, uscirà solo nel 1995), e in quel periodo uno dei due, che è diventato papà da poco, sta guardando in tv un sacco di cartoni animati Looney Tunes diretti da Chuck Jones, col suo inconfondibile stile. Uno su tutti è “What’s Opera, Doc?” che è una parodia della saga dei Nibelunghi di Wagner. Per gli sfondi del cartone Noble si era ispirato alle scenografie wagneriane di Adolphe Appia e Gordon Craig, aggiungendoci un livello di deformazione tale da rendere tutto molto più bizzarro. D’altra parte lo stesso Jones a Chan ed Ahern ebbe a dire di disegnare i personaggi meno umani possibili, perché faceva più ridere (un concetto assimilabile alla “Uncanny Valley”, se vogliamo). Così fecero, ed è su DoTT che è nato lo stile Lucas dei giochi più recenti (si vede bene anche in Monkey Island 3, con quelle nuvole “a involtino”) e che è stato ripreso in quasi tutti gli adventure successivi (non tanti, in realtà).
Ora, Noble può essersi ispirato, nelle sue deformazioni applicate ai concetti di Appia e Craig, all’espressionismo e a Warm in particolare? Può darsi, non ho trovato menzioni esplicite, ma resta il fatto che la somiglianza c’è e colpisce senza dubbio.