Il gabinetto del Dr. Caligari (Das cabinet des Dr. Caligari, R. Wiene, 1920)

DVD/BR
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C’era già un thread, ma non riesco ad aprirlo. Inoltre, aveva un titolo fin troppo “ironico”. Tutta colpa/merito de “Il secondo tragico Fantozzi”, che lo ha “sputtanato/immortalato” a futura memoria. Invece, e qui mi rivolgo soprattutto ai forumisti più giovani forse un tantino pigri e “somarelli” nella visione di film che non siano in Dolby 5.1 e schermo panoramico, è un’opera fondamentale. Della Storia del Cinema, semplicemente. Certo, va visto “bene”, ovvero non in copie sbiaditissime o tagliatissime. Quindi, per la gioia di grandi UND piccini, è arrivata la benemerita Cineteca di Bologna, che ha appena fatto uscire una bella edizione a ZWEI dischi, più interessante libretto. La trovate nelle librerie Feltrinelli, per 19,90 euro fate lo sforzo. Anche perchè il restauro del film è semplicemente sbalorditivo, una nitidezza inattesa e inimmaginata per un film di quasi CENTO anni fa! Confronti fra i vari dvd e br su www.dvdbeaver.com/film4/blu-ray_reviews_62_/the_cabinet_of_dr_caligari_blu-ray.htm
P.S. Tanto per dare l’idea, il dvd ha una qualità vicinissima a quella dell’edizione UK Eureka.

Grazie della segnalazione le mie vecchie edizioni sono da buttare:mad: … me ne sono reso conto. L’edizione che parli è quella della serie Il cinema ritrovato?
BR?

Cmq l’edizione dvd italiana che ho io, quella della serie “Espressionism” uscita in edicola per la Ermitage, me la ricordo ottima, come praticamente quasi tutte le uscite di quella serie, tutte con master restaurati e virati di provenienza tedesca…

Sì, l’edizione Ermitage era pregevole, ma questa è meglio. Niente br da noi: lorsignori del Cinema Ritrovato non credono a questo formato, evidentemente. .

L’edizione della CINETECA DI BOLOGNA (2dvd)

AUDIO Colonna sonora di Edison Studio stereo e dts 5.1, musiche originali composte e dirette da Timothy Brock ed eseguite dalla Brussels Philarmonic
Cartelli in tedesco e sottotitoli in italiano
VIDEO Pillarbox
DURATA 1h16m58s
EXTRA Film “Genuine”, Caligari: la nascita dell’horror nella I guerra mondiale (ted. con sott. italiani) (50min), Diventare Caligari (14min), libro di 58 pagine.

Ho colmato questa grave mancanza grazie al dvd restaurato dalla cineteca di Bologna. Non voglio assolutamente dare pareri e giudizi sul film in questione perchè lo lascio agli studiosi qui sul forum. Invece voglio dire una cosa che a tutti sembrerà una cagata assurda.
Sono un assiduo videogiocatore dalla notte dei tempi, il Caligari secondo me lo avevo visto in un passaggio su Raitre con fuori orario o qualcosa del genere. Ho notato che le musiche ma ancor più gli scenari delle locations sono praticamente simili al videogioco della saga della Lucasarts “The Secret of Monkey Island”. Secondo me la casa americana si è completamente ispirata al film. Film comunque da vedere a prescindere.

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Dovrei rivedere l’uno e rigiocare gli altri, perché di questo affratellamento non mi ero mai reso conto! Va detto che mi sono dedicato all’uno ed agli altri in due periodi diversi della mia vita, lontani tra loro. Grazie per questa tua considerazione così particolare!

Ancor di più, Day of tentacle, ovvero maniac mansion 2

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Evoco @cug, se c’è un nesso tra film e videogiochi Lucas lui lo sa.

Ok, per quel poco che so:

Lo stile degli sfondi deformato che vediamo in Das Cabinet des Doctor Caligari(sssssss) è parte del movimento espressionista, l’art director è Hermann Warm. Per quanto riguarda Day of The Tentacle, l’ispirazione a Peter Chan e Larry Ahern viene dai cartoni animati di Chuck Jones, che fu pure consultato in sede di stesura del videogioco. Segnatelo che ci torno tra poco.

I primi due Monkey Island (parlo degli originali, ovviamente, non dei remake recenti) sono come grafica molto più realistica: il primo ha gli sfondi realizzati in Deluxe Paint 2 per Amiga, e originariamente sono in EGA, ergo si tende al realismo via Pixel Art per quanto possibile con i 16 colori. (L’edizione successiva in VGA, 256 colori, è una porcata colossale, in quanto sono stati presi gli sfondi originari e sono stati messi gradienti a tutto andare per far vedere che i colori erano 256, ma praticamente era l’equivalente di scalare col telecomando).
Monkey Island 2 invece ha gli sfondi fatti con acquerello (Peter Chan e Larry Ahern, se non sbaglio, erano stati assunti proprio per quello) e passati sullo scanner. Anche lì, si tende al realismo.

Dopo Monkey Island 2 (Indiana Jones 4 è di un altro team e ha la grafica in pixel art a 256 colori nativamente) Chan e Ahern si dedicano a Day of the Tentacle (anzi, prima a The Dig che però è messo in freezer per un po’ di tempo, uscirà solo nel 1995), e in quel periodo uno dei due, che è diventato papà da poco, sta guardando in tv un sacco di cartoni animati Looney Tunes diretti da Chuck Jones, col suo inconfondibile stile. Uno su tutti è “What’s Opera, Doc?” che è una parodia della saga dei Nibelunghi di Wagner. Per gli sfondi del cartone Noble si era ispirato alle scenografie wagneriane di Adolphe Appia e Gordon Craig, aggiungendoci un livello di deformazione tale da rendere tutto molto più bizzarro. D’altra parte lo stesso Jones a Chan ed Ahern ebbe a dire di disegnare i personaggi meno umani possibili, perché faceva più ridere (un concetto assimilabile alla “Uncanny Valley”, se vogliamo). Così fecero, ed è su DoTT che è nato lo stile Lucas dei giochi più recenti (si vede bene anche in Monkey Island 3, con quelle nuvole “a involtino”) e che è stato ripreso in quasi tutti gli adventure successivi (non tanti, in realtà).

Ora, Noble può essersi ispirato, nelle sue deformazioni applicate ai concetti di Appia e Craig, all’espressionismo e a Warm in particolare? Può darsi, non ho trovato menzioni esplicite, ma resta il fatto che la somiglianza c’è e colpisce senza dubbio.

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Cug guarda al minuto 48.23 e dimmi se non ti sembra di giocare a Monkey Island

Le musiche tipo flauto poi non ne parliamo…
Anche i cambi scena mi ricordano tanto i titoli Lucasarts

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