Il maestro giardiniere - Master gardener (Paul Schrader, 2022)

Narvel Roth (Joel Edgerton) è un meticoloso orticoltore dall’oscuro passato che lavora in una residenza storica di proprietà della ricca vedova Norma Haverhill (Sigourney Weaver). La sua ordinata quotidianità viene turbata dall’arrivo alla villa di Maya (Quintessa Swindell), pronipote di Mrs. Haverill, assunta come apprendista proprio dalla padrona di casa.

Degnissima conclusione (a sentire lui) della carriera di Paul Schrader, e di una trilogia cominciata con First Reformed (che devo assolutamente recuperare) e continuata con Il Collezionista di Carte. Da Taxi Driver di tempo ne è passato, ma questo film ne recupera un po’ le atmosfere. L’ottimo Edgerton incarna perfettamente la figura dell’antieroe nel percorso colpa, pentimento, espiazione e Schrader, come nel precedente Card Counter, rifiuta di mostrare palesemente la violenza esplicita, anche se ne avrebbe avuto l’occasione. Il giardino protagonista del film non può non richiamare il Giardino dell’Eden in cui una straordinaria (e personalmente sempre piena di fascino) Sigourney Weaver fa le veci di un Dio punitore che scaccia i novelli Adamo ed Eva spedendoli a fare i conti con il degenero della società americana, ma stavolta la coppia troverà la via della redenzione e tornerà a prendere pieno possesso del giardino. Ecco personalmente non sono un grande fan degli happy endings, ma devo dire che in questo caso, la chiusa e il lieto fine sono assolutamente accettabili se si considerano il testamento del regista che vuole comunque lasciarci con un messaggio di speranza.
Mi ha colpito la fotografia di un film che per larga parte si svolge in un giardino, ma che ha una colorazione che vira quasi sempre, se non per alcuni particolari (mirabile la tappezzeria a meduse) e per una scena in particolare, a colori pastello molto tenui e privi di contrasto.
In definitiva un film che mi sento di consigliare a tutti, uno di quei film che potremmo dire senza tempo, privo di ghirigori tecnici, ma pieno di sostanza, molto ben girato e molto bene interpretato.

AGGIUNTA: ci ho pensato mentre scrivevo, in effetti il personaggio della Weaver ha forse più di qualche affinità con la (anche lei) Norma Desmond di Viale del Tramonto…

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