Il mio nome è Vendetta (Cosimo Gomez, 2022)

Un ex killer della 'ndragheta si rifà una nuova vita nascondendosi in Alto Adige ma viene rintracciato dai sicari della famiglia rivale che gli uccidono moglie e cognato. L’uomo con la figlia scampata al massacro inizia una fuga per la vita e la ricerca della vendetta."

Revenge movie domestico in salsa ‘dranghetista che ha attirato una certa attenzione da parte di critica e pubblico. Per quanto mi riguarda le intenzioni sono lodevoli, il risultato sufficiente. La storia non presenta particolari picchi di originalità (la cosa un po’ mi ha stupito visto che fra gli autori c’è anche Sandrone Dazieri) essendo basata prevalentemente sull’azione e la violenza.
La mano del regista mi è sembrata un po’ incerta e, non so se ero disposto male quella sera, i movimenti della camera a mano ed il montaggio delle prime scene mi hanno fatto venire il mal di mare.
Il cast è assortito in modo approssimativo. Se Alessandro Gassman è credibile come Liam Neeson de noantri, la coprotagonista Ginevra Francesconi è fuori parte. Il ruolo della figlia ed il suo percorso drammatico meritavano qualcosa di diverso da un’adolescente caruccia. A mio avviso non funziona neanche il grande Remo Girone nonostante di boss mafiosi ne sappia qualcosa. Il punto è che quello di questo film è un vecchio rancoroso e non il freddo Tano Cariddi de La Piovra.
Si può vedere ma (attenzione che ora la sparo grossa) personalmente mi ha divertito di più il vituperatissimo Calibro 9 .

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Male. Storia poco credibile, cast ancor meno credibile, regia anche no. Qualche scena piuttosto cruda c’è ma lascia il tempo che trova. Evitabilissimo, parere personale.

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