Il prato macchiato di rosso (Riccardo Ghione, 1973)

Rivisto (finalmente!) nel dvd CK!
Ribadisco l’impressione iniziale: una boiata senza capo né coda, ma con un suo fascino intrinseco, dovuto sia all’aspetto estremamente pop, sia alla connotazione estremamente trash.

Punti di forza e punti deboli:

:+1:t3: musiche della madonna del maestro Usuelli (e anche la title track di Dalla, per quanto il testo sia discutibile, è estremamente catchy ed orecchiabile)

:-1:t3: psicologia dei personaggi davvero ingenua, infantile, stereotipata ed imbarazzante

:+1:t3: scenografie psichedeliche e quasi op-art azzeccate (la porta vagina, la stanza degli specchi)

:-1:t3: il product placement più insolente della storia del cinema (Castelnuovo soppesa una bottiglia di Chivas Regal e dice: “Mmm… Chivas!”)

:+1:t3: La sequenza in cui Dalla accende e spegne in continuazione l’abat-jour, contestualmente illuminando con un sorriso od adombrando con una smorfia il suo volto; precorre in modo involontario e serendipico la celebre sequenza di L’avventura del ragazzo del palo elettrico di Tsukamoto.

:-1:t3: La trama che non sta in piedi (l’assurdità di certe situazioni, Castelnuovo che sgomina un’associazione dedita ad omicidi seriali in quanto agente dell’UNESCO :thinking: )

:+1:t3: Degli intenti di denuncia sociale ammirevoli, per quanto ridicolizzati dalla dabbenaggine del progetto

:-1:t3: La pacchianaggine del robot omicida

Riguardo al dvd Cinekult:

:+1:t3: Master ottimo e extra interessante

:-1:t3: Missaggio audio scadente, i dialoghi spesso si perdono mentre musiche e rumori sovrastano

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