Con il Titolo “IL PUNTO G”, in allegato alla Rivista Nocturno N. 66 di Gennaio 2008 attualmente in Edicola, è uscito un Dossier (che attendevamo in molti, dopo un libro non molto entusiasmante sul medesimo Regista uscito lo scorso anno e recensito altrove in questa Sezione) sull’Opera Completa di Enzo Girolami Castellari…
…ecco i dettagli:http://www.nocturno.it/op/mostraScheda.php?tabella=schedenumeri&idRecord=20080117144130&numeroNumero=66&tipoScheda=dossier
…splendide, peraltro, le Foto (come da Tradizione Nocturno)…:wmd:
Ad una prima sfogliata sembra davvero ben fatto, ogni suo film presenta una scheda di approfondimento, contornata da foto.Non so se questa è la stanza adatta perchè il volume non parla di solo poliziesco ma abbraccia tutta la filmografia dell’immenso.
Sul volume viene riportato uno schizzo a penna e firmato dal regista dove svela come ha fatto a girare la sequenza della macchina che vola giù dalla scarpata nel grande racket.
Penso che lo divorerò tutto in settimana.
Dossier ben fatto e decisamente “sentito”(dagli autori),molto bella la lunga intervista al regista,MA…la scheda dedicata a “Keoma”(guarda caso,quella che più mi interessava),non è presente,causa errore di stampa.Beccata copia fallata o è un difetto di tutte le copie in circolazione?
Non è presente…probabilmente errore di stampa
Mal comune,NESSUN gaudio!
come fu girata la scena della scarpata era già stato scritto in un libriccino uscito anni fa abbinato alla rivista…
Forse non è stata messa perche avevano già fatto una scheda di approfondimento di keoma sul dossier western, belin mi sembra strano che sia un errore.Comunque me lo sto davvero gustando questo dossier
Secondo me invece è un errore in quanto è presente una foto tutta blu che non centra nulla e nelle specifiche che riguardano il film sono presenti delle XXXXXXX
È un errore di stampa: http://www.nocturno.it/bbforum/smf/index.php?topic=8032.msg160331#msg160331
Peccato per l’errore, devo ancora prenderlo. Ma dossier questo ci volgiono ogni tanto.
l’ho preso ieri e l’ho appena sfogliato un pò, leggendo un paio di schede, non l’intervista nè l’introduzione
devo essere sincero inaspettatamente non mi è piaciuto molto
ma sempre essendo sinceri devo dire in via del tutto personale che mi sa che in termini generali un certo modo di parlare di certi film mostra oramai un pò la corda e sempre in termini del tutto personale mi ha stufato
Mi deve ancora arrivare…e sinceramente mi spiace non avervi partecipato (come mi capita invece di fare tra un dossier e l’altro), d’altronde non sono un espertone di Castellari, quindi mi rimetto volentierissimamente alle annotazioni critiche di chi ne sa più di me, però Polla mi interessano il tuo discorso e le tue osservazioni in merito. In che senso dici “un certo modo di parlare di certi film”? Attendo naturalmente la lettura, ma se ti riferisci all’apologia o all’agiografismo nel trattare certo cinema e certi autori sarei lieto di proseguire la discussione.
io credo che il termine “apologia” sia quantomeno un pò eccessivo. ma ovviamente è solo un mio punto di vista.
non vorrei fare una valutazione azzardata, ribadisco che l’ho appena sfogliato e letto un paio di schede… e ribadisco pure che parlo a nome del mio gusto personalissimo
ma proprio il mio gusto personalissimo nel corso degli anni ha subito un’evoluzione come un cerchio che si chiude, che è partito dal film e dopo lungo peregrinare… è tornato al film
ho letto, ovviamente, per prima la scheda de La polizia incrimina che è il film che tra tutti i miei amati polizieschi è il più amato, e mi sono trovato a pensare “ma io per 30 volte ho visto un film completamente diverso”
cioè in soldoni a questo punto della mia esistenza malamente inquinata dalla passione per i film polizieschi trovo che talvolta a furia di cercare a tutti i costi qualcosa ‘dietro’ i film si perda un pò di vista quello che c’è ‘davanti’, la soddisfazione di cui ci si bea gli occhi e le orecchie nel guardarli prima ancora della testa che rielabora tutto il complesso
io trovo che La polizia incrimina sia uno strepitoso esempio di una estetica anche a sè stante oltre il cinema stesso… la fotografia, i costumi, la musica, le ambientazioni sono qualcosa che da soli ripagano il biglietto così come lo possono essere per film di tutt’altro genere come le 5 bambole ma anche per fare il pazzo eretico fino in fondo dirò pure di un film come Arancia meccanica…
Lo credo anch’io, soprattutto quando si accompagna indiscriminatamente alle continue rivalutazioni. Oramai anche quest’ultimo termine comincia a dare fastidio, almeno al sottoscritto.
io credo che ormai il punto non sia più “rivalutare” qualcosa… ormai è possibile rivalutare tutto, e francamente questo della rivalutazione è diventato un alibi fin troppo deletereo, una sorta di lasciapassare -anche e soprattutto considerando il presente.
quindi condivido pienamente il tuo “fastidio”.
allo stesso modo, però, mi infastidisce anche il termine “apologia”, soprattutto -come ben dici- quando si accompagna indiscriminatamente alle continue rivalutazioni.
e non è che se una rivista come Nocturno celebra a modo suo -un modo che può legittimamente piacere o meno- un autore che ha sempre amato come Castellari, o Cavallone (tanto per citarne un altro) si debba per foza parlare di “apologia”.
rispetto al discorso, anche condivisibile, di Pollanet… capisco perfettamente ciò che vuoi dire… però è anche vero che dopo 10 anni di intensa attività, dopo pagine e pagine scritte con vari approcci sul film X o Y, magari oggi se recensiscono La polizia incrimina… pensano di ampliare il discorso non soffermandosi solo su cosa c’è “davanti”, ma anche cercando di scoprire qualcosa “dietro”. poi certo, la ricerca “a tutti i costi” non so a cosa possa portare… però perché escluderla?
dico questo ma preciso che io, ancora, non ho il dossier in questione che, come al solito, qui a Ct arriverà in ritardo.
Da ieri anche in Calabria: a parte il Refuso di cui si è detto, come si è anche detto che si correggerà prossimamente, è un Ottimo Speciale (a mio avviso) ai livelli di quello su Di Leo e (soprattutto) una Boccata d’Ossigeno (necessaria, per noi appassionati) do po questa delusione: http://www.gentedirispetto.com/forum/showthread.php?t=6253
…convincenti sia l’Intervista di Pulici al Regista, sia le Singole Schede Monografiche: lo consiglio a Tutti…:yes::yes:
Si, ed è Duplice l’Errore: Manca il Testo nella Pagina (essendo presenti soltanto foto-locandine ed un errore di script), E’ Erroneo il Contesto (è tra due polizieschi, anziché nella Zona Western)…
…è un peccato giacché anch’io adoro Keoma ma, dato che si riparerà presto e per ora non possiamo farci nulla (non penso, infatti, che ritireranno le copie in commercio ma ritengo che ci sarà un’errata Corrige nel Prossimo Numero), credo convenga acquistarlo poiché su tutto il resto (come ho accennato, prima) non ho nulla da eccepire perché ne sono ampiamente soddisfatto…
beh, non vedo l’ora arrivi anche a me a questo punto… non vedo l’ora di leggerlo !
Stamattina ho letto varie schede e in generale mi sono piaciute, ma quando mi sono soffermato sulla scheda del Grande Racket ho trovato troppo complesso il modo di scrivere del signor Pierpaolo Desanctis.Quello che voglio dire è che il cinema di genere era un cinema per il popolo e per la gente comune e tale deve rimanere, francamente parlare di iperbole ed ellissi e tutto il resto mi sembra un modo un po troppo esasperato per descrivere una pellicola(mia opinione personale da ignorantone).Più posato e più gradito da parte mia il commento a la via della droga dello stesso saggista.
Comunque nelle varie schede visionate vi sono riportate molte cosette interessanti che non sapevo e che mi ha fatto molto piacere apprendere.
mi fa molto riflettere questa tua osservazione.
Lavorando,ultimamente,sono stato invitato a non utilizzare un linguaggio troppo arcaico e colmo di barocchismi.
Mi è stato richiesto di semplificare i concetti ed usare uno stile espressivo semplice e scorrevole.
Ti devo confessare però che soffro nel doverlo fare…