Il vostro angolo di cinema casalingo

per me il massimo che la precedente casa in cui ho abitato ha potuto darmi è stato disporre di un basamento quasi sotterraneo, una via di mezzo tra cantina e lavanderia (peraltro adibibile anche a stanza per gli ospiti, volendo) che aveva una parete frontale di 5x5, che una volta ridipinta è diventata schermo di maratone di videoproiezioni che duravano anche settimane al limite dell’autolesivo, con inizio spettacoli alle 10 e fine spettacoli alle 3 di notte. passati 10 giorni avevo fosfeni e visioni ipnagogiche da sveglio. tra le esperienza più indimenticabile vjset con i film di brakhage e warhol, accompagnati con personali selezioni di musica elettronica (delle quali ricordo ancora le scalette) che nella loro casualità aderirono perfettamente al tessuto visivo. una festa che raccomanderei a tutti.

la più devastante fu vedere, senza nulla sapere del contenuto, kichiku dai enkai come film della buona notte. fu ovviamente tutt’altro che buona, feci una fatica boia a prender sonno e ne rimasi scosso per giorni. questa festa non so mica se la raccomanderei a tutti.

oggi mi accontento di un 43’ panasonic viera con auricolari, e dei suoi capricci; a seconda di come gli gira, va in autoprotezione per settimane, a volte anche mesi ma non me ne dispero, trovo anzi che rivedere un film dopo forzati digiuni prolungati sia più o meno pari a rifamiliarizzare con l’alcool dopo aver diradato le bevute. il buio assoluto resta la dominante e la discriminante sulla quale non transigo.

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